lunedì 4 agosto 2003

Lettera ai fratelli Taviani

 


Non si sa mai


Paola, in questo momento, è andata all'ufficio postale di Poppi, per spedire un pacco cpn dentro un libro, un fascicolo e una lettera. Destinatari i fratelli Taviani.
Barbabianca rende pubblica la lettera di accompagnamento. Eccola:



Cari fratelli Taviani,


mentre andavamo avanti nella lettura di questo libro che ci permettiamo di mandarvi, vedevamo passare davanti agli occhi immagini di paesaggi e di persone, come se venissero da uno schermo cinematografico. Perché davvero il cinema è diventato per molti di noi un mezzo ideale a cui vorremmo consegnare le immagini che amiamo e le emozioni che ci suscitano. Così ci siete venuti in mente voi, perché toscani, perché il vostro cinema ha rappresentato storie del passato nella cornice preferenziale della nostra regione e anche perché di recente abbiamo letto su “La Repubblica” ( 6 luglio scorso) una breve intervista a voi sull’Arno “un concentrato di memorie, un viaggio fra passato e presente”. Questo libro “Il Casentino e la sua storia” è la traduzione dall’originale del “Casentino and its story” pubblicato a Londra e New York nel 1905. Questo testo è ormai rarissimo, forse ritrovabile presso qualche libreria antiquaria. Lo possiede comunque la Biblioteca Comunale di Poppi. La traduzione italiana che vi mandiamo è uscita nel 2001 in ed. privata con numero limitato di copie. Autrici della storia sono due sorelle inglesi, Ella e Dora Noyes, la prima scrittrice, la seconda illustratrice (acquerelli e disegni a china). Di loro abbiamo poche notizie, come potete vedere dal promemoria allegato. Si viene a sapere comunque che erano donne intelligenti, sensibili e originali, da qualcuno definite femministe: sicuramente interessanti. Così come davvero interessante c’è parso questo libro, pieno di notazioni realistiche e nello stesso tempo ricche di poesia relative all’epoca, agli abitanti dei borghi e al loro lavoro quotidiano, al
paesaggio coi suoi castelli e le sue pievi, visti stupendamente nella luce del mattino come in quella
del tramonto, ai monasteri della Verna e di Camaldoli e allo spirito che li animò, in linea con la visione francescana e povera del cristianesimo. La spada, la croce, la poesia sono, secondo le autrici, i simboli che riassumono la storia di questa valle. Tutte queste cose ci hanno spinto a scrivervi, nella speranza che vogliate leggere anche voi questo libro e, perché no, trasformarlo, come sapete fare, in immagini di poesia. Grazie.


Fto Paola G (e Barbabianca.)


Chissà, Non si sa mai.


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