giovedì 11 dicembre 2003

  Dedicato a P...

 


Dedicato a Paola


Ricevo dall'Associazione a cui sono iscritto e pubblico per opportuna conoscenza.


Data: Wed, 10 Dec 2003 16:47:22 +0100
Oggetto: [liberauscita] Informativa a soci e simpatizzanti
     
Aiuto' la madre a morire: condannata a 18 mesi


Costretta a vegetare in un letto dalla sclerosi laterale amiotrofica, una patologia molto rara detta anche malattia di Charcot o morbo di Lou-Gehrig,
senza piu' poter muovere un arto, un muscolo, alimentandosi con una sonda, respirando grazie ad un ventilatore, ma sempre lucidissima, dopo tre anni di
atroci sofferenze la donna implora la figlia 22enne, Paola, di cercare qualcuno che la aiuti a morire.
Inutilmente Paola tenta di dissuaderla. E la ragazza, così sola e disperata, convinta dalla madre a non dire nulla al padre, separato, ne'
alla sorella maggiore, prima si rifiuta, poi cede alle sue insistenti richieste.
Su internet trova un'associazione che aiuta chi vuole morire a farlo. Da lì il primo contatto con la clinica svizzera dove viene praticato legalmente il
suicidio assistito.
Il 22 giugno del 2002 la madre, da sola, come preteso, si fa portare in taxi a Zurigo. Il 26 giugno in clinica, in piena coscienza schiaccia il bottone e
la macchina alla quale era collegata la sonda le inietta il barbiturico letale. Aveva 54 anni.
Paola viene incriminata: reato contestato: agevolazione al suicidio. La ragazza racconta la sua storia di tormenti e di dolore in un memoriale di
24 pagine, consegnato al GIP di Monza, Giuseppe Airo', in cui spiega di aver agito con l’unico obiettivo di esaudire le pressanti richieste della madre.
Stamattina il giudice Airo', accogliendo la richiesta di patteggiamento avanzata dai legali di Paola e in accordo con il PM, Antonio Tanga, ha condannato Paola a 18 mesi di reclusione.
La ragazza non era presente in aula perche' non ha voluto trasformare la sua vita privata in una polemica su un tema difficile come quello dell’eutanasia.
Resta pero' la domanda: a quanti altri casi come quelli di Paola dovremo assistere prima che venga riconosciuto all’essere umano il diritto di morire con dignità?Come Associazione vorremmo esprimere a Paola tutta la nostra comprensione insieme al dolore per la perdita dell'amata mamma: se ci inviate i vostri
pensieri potremo raccoglierli in un'unica testimonianza.
Giampietro Sestini - segretario di


 Liberauscita 

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