sabato 8 maggio 2004

Ella giaceva come se per gioco


Ella giaceva come se per gioco
la sua vita se ne fosse andata
in un balzo, decisa a ritornare,
però non così presto.


Le sue braccia felici abbandonate,
come se nella pausa del trastullo avessero scordato
per un attimo di riprendere il gioco.


I suoi mobili occhi semiaperti,
come se in essi la loro padrona
ancora scintillasse, solamente
per burlarsi di voi.


Il suo mattino lì, dietro la porta,
a escogitare un modo - son sicura -
per forzare il suo sonno
così lieve e profondo.
Emily Dickinson


Luisa


Careggi, cappelle del commiato: Nuove ampie lungo il Terzolle pieno d'acqua in questo Maggio "a catinelle". L'aria è fresca, il cielo variato di nuvole e azzurro. Ho le mani fredde, come spesso e me le riscaldo a quelle di Paola, come spesso. Alla stanza n.15 c'è il corpo senza vita di Luisa. Proprio lei: addormentata, con le piccole mani instancabili appoggiate dolcemente ai fianchi, la bocca lievemente aperta, gli occhi chiusi, l'espressione dolce. Mi mancano gli occhi ridenti, la voce allegra, il suo saluto. Mi mancano anche i vasetti di marmellata di ribes colti alle Rocche, profondo Casentino, tra i castagni immensi e i frutteti rinati sotto le mani instancabili di Marzio.
Attorno tre giovani signore, due delle quali colleghe di Luisa. Breve scambio di parole esprimenti contenuto sbigottimento e sincero rimpianto, come per qualcosa di se stessi che ti viene portato via un po' a tradimento e quasi per beffa. "Ma questa è la condizione umana, siamo niente e sempre presumiamo troppo…e Luisa, dinamica instancabile, il marito i figli e nipoti, l'azienda agricola in Casentino la casa sulle colline di Scandicci, i contatti e gli scambi, internet - lei insegnante di inglese - caduta in corsa. Il testimone consegnato a chi le stava vicino per continuare la vita, dono unico e prezioso, nel continuum delle generazioni.
All'angolo della stanza alcuni mazzi di fiori. Per fortuna non a forma di corona mortuaria. Paola si lamenta di non aver portato un giaggiolo del giardino…A capo del letto un grande crocifisso standard come in tutte le altre "cappelle". Imposizione concordataria; rispetto e partecipazione per la morte ingiusta ed immatura di quel primo palestinese, ricordo delle battaglie scolastiche contro l'obbligo dell'ora di religione cattolica nella scuola italiana. Lei sempre decisa e tranquilla, senza dubbi e senza presunzione. Un tipo, per capirci, alla Margherita Hach. Pensiero positivo.
In me oggi, ora, voglia di vivere più che mai, anche per lei. Voglia di continuare la sua testimonianza di fede nella vita e negli ideali civili. La bandiera rossa che ci mostrò un giorno, alle Rocche, eredità di famiglia custodita come una reliquia sacra, lotte di padri e nonni casentinesi, socialismo vissuto, antifascismo militante. Persone.


1 commento:

  1. scena vissuta da "militante"... ma, per questo, avverto la storia umana di Luisa.

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