martedì 18 maggio 2004

Rieccomi


Sono a Djerba, Hotel Carthago, di ritorno da un "autocross" di 5 giorni nel deserto, formula "dune e miraggi".Le dune le abbiamo cavalcate realmente a bordo di 2 toyota formula Parigi-Dakar guidate da 2 autisti che hanno inteso dare spettacolo nello spettacolo. Viaggio mordi e fuggi, ma vale la pena; ne riparliamo al rientro. Djerba è un'isola tutta piatta, ventosa. 80 km di acquedotto per far arrivare l'acqua dalla terraferma. Boom turistico tipo costa romagnola - mutatis mutandis - . Il nostro Hotel è nuovo di 2 anni: è un campus con edificio centrale e padiglioni annessi.
-interrompo per provare il collegamento dal Carthago. A più tardi.


Prova valida. Ovvio problema con la tastiera "circoncisa". Nessuna parte dell'edificio supera "l'altezza della palma" - disposizione di Legge tunisina - Gli edifici sono tutti bianchi con le impannate azzurre: armonia. Alla reception per prima cosa ci mettono al polso un bracciale azzurro di plastica che ci pone fra i turisti "all inclusive": vuol dire, in parole povere, che puoi mangiare e bere a tutte le ore, in ristorante, al bar, nei chioschi sulla spiaggia; le bevande comprendono anche gli alcooloci - se non importati -. Puoi giocare a tennis, ping pong, tirar d'arco, fare il minipolo, giocare a bocce, a biliardino, andare in discoteca...senza una lira. Un brqcciale che è il rovescio di Dachau: s'ei piace, ei lice. Manca solo il sesso libero. Il paese dei balocchi.


Esibizione di cavalli e cavalieri "berberi" stamani sulla spiaggia. "Berbere" le cene speciali e gli spettacoli...fa parte del gioco, fa esotico. Anche in Marocco. E pensare che per i Romani "berberi" erano tutti gli altri, barbari, appunto. Ma non divaghiamo.


Come si vede non manca neppure internet; ma questa a pagamento. Al caffè moro, qui accanto Simone sta fumando, gratis, il Narghilè e Paola con Sauro e Dana si sorbono il thè accucciati su divani tipo le mille  e una notte. Paese del bengodi. Se all'ora del pranzo non ti va di rientrare, dalla sedia a sdraio dove sei steso allunghi una mano e il ragazzo del chiosco ti porge una bottiglia d'acqua con un panino: "drive in" tunisino. Che sia un mondo artificiale lo si capisce anche senza accendere il televisore che ti mette davanti l'ultima mascalzonata israeliana contro gli abitanti di Gaza, naturalmente "condannata" dall'Onu e da tutti gli Stati del pianeta, tranne la solita patria della democrazia: martedi 18 Maggio, ore 15, su un canale satellitare: giuro che era la prima volta da giorni che non incrociavo un telegiornale).


Ma per una settimana piace anche questa vita artificiale; anzi se ne apprezza di più l'inganno. Coronemur rosis. Penso a volte all'Europa della belle époque, anno 1914: feste e balli, birra e champagne a fiumi...e poila Marna con la Linea Sigfrido, il Piave e Caporetto. Mattatoio di "eroi" caduti per la patria. Fermiamo Sharon. Sto sciupando il post, ma è più forte di me.


La camera doppia è una piccola suite: atrio centrale, camera da un lato, bagno dall'altro, TV satellitare. La piccola cupola che sovrasta il letto fa tanto Marocco e Andalusia; certo, mancano gli arabeschi di Granada.


Ma il sole che filtra dalla finestra ha una lucentezza abbagliante che fa dimenticare la piovosa e fredda primavera lasciata in Italia. Che rimane l'Italia.


Un saluto più sentito da Barbabianca. Non ho tempo di rivedere la bozza.

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