mercoledì 30 giugno 2004

Reaganismo e fascismo

Occhio, ragazzi



Mentre tutti dicevano quanto fosse incompetente, capocchione e


stupido, Roanal Reagan fece delle cose estremamente importanti e


brillanti per la sua classe.


Per non sottovalutare Bush, per non dimenticare Reagan, per non perdere d'occhio Berlusconi.
Per capire meglio Cheney, Wolfowitz, Runsfield, il Ku Klux Kan, "Il grande satana" e Compagnie amerikane
.


Michael Parenti è uno dei maggiori esperti di scienze politiche statunitensi. I suoi articoli compaiono nei principali quotidiani e riviste. È autore di Democrazia per pochi, Potere e impotenti, Inventare la realtà, La spada e il dollaro e il prossimo Rendere credibili i media: la politica dell'intrattenimento. Lavora attualmente ad un libro sulla guerra ispano-americana.


(Leggere a mente fresca, lontano dai pasti.)


La variante del fascismo italo-tedesca fu un fenomeno politico che faceva appello alla rivoluzione senza farla. Prometteva di risolvere i problemi di molti mentre di fatto proteggeva gli interessi speciali di pochi con la violenza e il terrore.
Riconsideriamo alcune delle caratteristiche principali dell'ideologia fascista. Prima di tutto c'è la glorificazione del culto della leadership, l'adesione ad un leader assolutista e supremo, che sa tutto e guida tutto. Poi viene la glorificazione dello stato nazione come entità in sé, un'entità assoluta in cui si sussume l'individuo. Ogni cosa nello stato, ogni cosa per lo stato, niente al di fuori di esso. Questo era il motto di Mussolini e Hitler. Rudolf Hess disse una volta che Adolf Hitler era la Germania e la Germania era Adolf Hitler, combinando in questo modo i due culti, del leader e dello stato, in uno. Terzo, l'esaltazione della conquista militare e dello sciovinismo, l'idea che la gloria dello stato sia revitalizzata dal soggiogare, dal conquistare e dal sopraffare altri popoli, schiavizzandoli per accrescere il proprio potere e gloria. Quarto, la propagazione di un misticismo del popolo, della xenofobia e del razzismo. Lo slogan nazista era, Ein Volk, ein Reich, ein Führer: un popolo, uno stato, una guida. L'altra faccia della medaglia del misticismo del popolo in questo culto del sangue, dell'eredità speciale, delle meraviglie ataviche del proprio popolo è la xenofobia, l'odio per gli altri popoli e nazioni. Per i nazisti e per la maggior parte dei fascisti dell'Europa orientale era l'antisemitismo. L'ebreo era visto come il perpetratore di tutto ciò che era male nella società. I sindacalisti, i comunisti e via dicendo erano tutti ebrei. Dietro di essi si celava questa malefica e sanguinaria creatura aliena che avrebbe abbattuto lo stato. Quinto, c'era un'opposizione, sia nel fascismo italiano che nel nazismo tedesco, al socialismo, al comunismo, all'anarchia e a tutti i movimenti e le dottrine di classe egualitariste assieme all'opposizione ai sindacati, ai partiti dei lavoratori, alle altre organizzazioni della classe lavoratrice. Di queste caratteristiche del nazismo, le prime quattro sono spesso oggetto di attenzione da parte degli storici ortodossi. L'ultima, però, l'opposizione ai sindacati, ai partiti della classe lavoratrice, al socialismo non è mai considerata dagli scrittori occidentali, soprattutto quelli americani. Gli studiosi di scienze politiche e gli storici e i giornalisti che trattano del tema usualmente scrivono in una prospettiva ideologica di centro, dal centro dello spettro politico, ciò che significa che ignorano di solito il legame tra il fascismo e il capitalismo, proprio come tendono ad ignorare l'intero argomento del capitalismo quando c'è qualcosa di sfavorevole da dire al riguardo. Al contrario, indugiano sulle componenti più immaginifiche dell'ideologia fascista: la rivolta nichilista contro il nazionalismo occidentale e l'individualismo, gli irrazionali appelli di massa alla sottomissione al leader. Il fascismo fu senz'altro tutto ciò, ma assieme a queste componenti irrazionali, aveva delle funzioni razionali. Fu uno strumento razionale per il dominio di classe e per la preservazione del sistema capitalista che esisteva.C'è un'altra cosa che entrambi i leader fascisti fecero. Sia in Italia che in Germania, le privatizzazioni - già sentito? il sogno di Ronald Reagan. Aziende di proprietà statale, come centrali elettriche, acciaierie, banche, ferrovie, assicurazioni, cantieri furono dati ai privati in cambio di niente, come fossero regali. Le tasse alle imprese furono ridotte della metà in entrambi i paesi. Suona familiare? Un altro dei successi di Reagan. Le imposte sui beni di lusso furono ridotte, la tassa sull'eredità o fortemente ridotta o abolita del tutto, come negli ultimi dieci anni qui in America. In Germania, tra il 1934 e il 1940 il reddito medio dei dirigenti aziendali crebbe del 46%. Le imprese che stavano sul punto di fallire vennero salvate con i buoni statali, ricapitalizzare a suon di tesoro pubblico, per poi essere restituite al controllo privato dopo il risanamento. Queste sono le persone che dicono che il socialismo non funziona. Ma quando gli affari cominciano ad andare male si trasformano in socialisti: prendono i soldi dal tesoro pubblico e si rinsanguano. Suona, ancora, familiare? In un paio di occasioni ho fatto riferimento a Reagan e al reaganismo. Non intendevo dire che Reagan sia stato un fascista, all'opposto. Volevo solo mettere in evidenza che nel contesto americano il reaganismo si trovò di fronte ad una crisi simile, ottenne gli stessi risultati, nel quadro esistente, il quadro politico del sistema esistente. Schiacciò i sindacati ma senza usare squadroni della morte o terroristici. Lo fece mettendosi in combutta con le grandi imprese, istituendo una delle leggi più restrittive, proibizioniste e pesanti, la legge Taft-Hartley, che rende l'organizzazione dei sindacati tanto difficile. Hanno cercato di limitare più volte i nostri diritti costituzionali, il diritto di parola, della responsabilità e tracciabilità degli atti governativi, hanno tagliato le tasse sull'eredità, le tasse alle imprese, abolito la progressività dell'imposta sul reddito - queste sono le conquiste dell'amministrazione Reagan.Mentre tutti dicevano quanto fosse incompetente, capocchione e stupido, Roanal Reagan fece delle cose estremamente importanti e brillanti per la sua classe. Riportò indietro la democrazia sociale che era in sviluppo continuo dalla fine degli anni 60.Tagliò e indebolì i servizi sociali. Riempì le direzioni politiche e i tribunali di persone che non credevano nel governo e non portavano avanti neppure i programmi approvati dal Congresso. Nel contesto americano ha fatto un bel po' di cose, senza arrivare, naturalmente, a quello che Hitler e Mussolini fecero con la "soluzione finale".A questo dobbiamo guardare per comprendere che il fascismo non è uno dei tanti "ismi" sparsi per il mondo. Non è semplicemente un'aberrazione, ha un lato estremamente razionale. È una forma razionale, funzionale. Può assumere forme diffuse, le sue propensioni, le sue proclività possono esistere finanche in stati democratici. In quegli stati, la polizia e i poteri possono manifestare alcuni dei sintomi e dei peggiori attributi che si potrebbe trovare in una Germania nazista o un'Italia fascista.


1990 Michael Parenti


L'articolo per intero qui


Ricordando il Nicaragua



D'Escoto: Reagan è stato il carnefice della mia gente
http://www.zmag.org/Italy/descoto-macellaio.htm
   " Gli otto anni della presidenza di Reagan sono stati tra i
     periodi più sanguinosi nella storia dell'emisfero occidentale,
     con Washington che forniva soldi, armi e altro ancora agli
     squadroni della morte di destra. Il bilancio dei morti fu
     allucinante: più di 70.000 assassinii politici in El Salvador,
     più di 100.000 in Guatemala, 30.000 morti nella Guerra dei
     Contras in Nicaragua."


Primo post: Ho ancora davanti agli occhi, gli occhi dolci e miti di Paco, piccolo lustrascarpe di Leon (Nicaragua)


Secondo post: scomunica a Managua.


Terzo post: c.s.


 

martedì 29 giugno 2004

Radici amare

Radici amare



Un amico ritrovato a tavola domenica scorsa mi parla di una lettera inviata a La Repubblica sulla questione delle radici cristiane d'Europa. "Naturalmente non pubblicata". Caro Vittorio mandamela per email e la metto nel mio blog. Non è Repubblica né il Corriere. Ma virtualmente è su tutto il pianeta. Un po' sul serio un po' per scherzo, promessa fatta e mantenuta. Mi rendo conto che rischio di apparire ripetitivo, ma, mi consolo, non mai quanto l'attuale papa-re-sguardotorvo. Ecco l'email.
Oggetto: Radici cristiane copia della lettera inviata a Repubblica e, ovviamente, non pubblicata. Saluti, Vittorio Malavolti
Data: domenica 27 giugno 2004 15.25


Egregio Direttore,



L'Europa si è data una Costituzione. Questo è un avvenimento importante per centinaia di milioni di persone che saranno uniti non solo da un mercato e da una moneta comune ma anche dal riconoscimento di comuni diritti fondamentali. Sulle regole adottate si possono fare differenti valutazioni e sarebbe bene che tutti studiassero il testo concordato e facessero le loro valutazioni ed operassero per perfezionarne i contenuti. Quello che è intollerabile è il chiacchiericcio che viene fatto sulle "radici cristiane", specialmente nel nostro Paese. I signori ecclesiastici e coloro che in politica sono mossi essenzialmente da motivazioni confessionali prima di parlare di radici cristiane bene farebbero a domandarsi che cosa è stata la cristianità per i popoli europei. Tanto per fare qualche esempio(senza arrivare al '900 ed alla shoah): vogliamo dimenticare la guerra dei trent'anni che servì a regolare le questioni di potere fra cattolici e riformati? Vogliamo dimenticare la espulsione degli ebrei dalla Spagna del 1492 e dopo poco dal Portogallo? Vogliamo dimenticare i pogrom degli ebrei nell'Europa orientale? Vogliamo dimenticare le crociate del nord indette dai Papi romani contro quei popoli con la scusa che erano pagani : dalla prima del 1147 contro gli slavi del Baltico, a quella del 1171 nel Baltico orientale ( ora Estonia, Lettonia e Lituania), quella del 1198 proclamata da Innocenzo III contro la ex Livonia, quella del 1217 di Onorio III contro i Prussiani, quella interminabile dal 1240 al 1410 contro i Russi? Vogliamo dimenticare le innumerevoli azioni dei cavalieri teutonici (frati che sopra la tonaca portavano la corazza con la croce e armati di spada e cannoni diffusero la fede massacrando i popoli intorno al mar Baltico dal XIII al XVI secolo), e Urbano V che nel 1364 con una bolla incitò alla guerra continua contro la Lituania, e poi la guerra dei tredici anni - dal 1454 al 1466 - delle città polacche e prussiane contro i cavalieri teutonici? Radici cristiane sono state l'inquisizione, la caccia alle streghe, la lotta contro gli eretici, i processi e le condanne di Bruno, Campanella, Savonarola, Giorgio Siculo, Galileo e centinaia, centinaia, centinaia di migliaia di persone perseguitate condannate a morte o a languire per anni nelle carceri, torturati, straziati, cancellati. Bene hanno fatto "i padri costituenti" a non dare ascolto ai lamenti di chi chiede scusa - solo parzialmente - e pensa che questo sia sufficiente per fare dimenticare il passato e ricostruirsi una verginità.

lunedì 28 giugno 2004

               
O mia bèla Madunina 
 


 


This song is dedicated to the Madonnina, the golden Virgin Mary statue placed on top of the highest spire of the Milan Dome. It is surely the most widely known Milanese symbol.

Pacifisti americani a Firenze

Nancy che sta a Firenze


 





e la “democrazia” mediatica


 





Vita quotidiana dei pacifisti americani in tempo di guerra



Spesso gli italiani che protestano in piazza contro la guerra vengono bollati come “anti-americani” ma vi posso assicurare che quando passiamo noi Statunitensi con il nostro striscione «Not in Our Name” veniamo sempre applauditi. Chi è contro questa guerra sta chiedendo un altro mondo con un’altra Italia ed un’altra America in cui la guerra con tutti i suoi orrori non sia più considerata un’alternativa per la risoluzione dei conflitti.


Dal 1991 esiste a Firenze un gruppo di Statunitensi contro la guerra residenti a Firenze, che ha preso forma sotto la Tenda per la Pace istituita durante le proteste contro la prima guerra in Iraq. Di fronte alla minaccia di una nuova guerra contro l’Iraq nel settembre 2002 abbiamo rilanciato le nostre attività. Una guerra che non siamo riusciti ad impedire.


Sappiamo tutti …Le immani spese militari ed il taglio alle spese sociali (sanitarie, scuole, ecc.) stanno rovinando il nostro paese in tutti i sensi.


..spesso ci viene chiesto com’è possibile che la maggior parte degli Americani negli Stati Uniti sostengano ancora il Presidente Bush.


Per capire, dovete immaginare un paese dove l’unico telegiornale nazionale e internazionale delle tre reti che coprono tutti i 50 stati degli Usa (Abc, Nbc, Cbs) va in onda soltanto dalle ore 18.30 alle 19 - tutte e tre alla stessa ora - quindi puoi guardarne uno solo (ammesso che tu sia a casa a quell’ora). La Cnn che vediamo in America (che comunque è a pagamento negli Usa) non è quella che viene vista in Europa ma ha un carattere “nazionale” e poco spazio viene dato alle notizie internazionali oppure vengono proposte a ore improponibili.


I giornali facilmente disponibili sono soltanto locali oppure la testata “Usa Today”, che riporta sempre la linea dell’Amministrazione Bush. Per avere notizie diverse devi essere abbonato ad una rivista/giornale che arriva per posta oppure ti devi recare in una biblioteca pubblica ben fornita oppure in una grande libreria, se abiti in una città non troppo piccola. E’ vero che esiste Internet dove trovi tutto e che quasi tutti gli americani ce l’hanno in casa. Ma quante persone dopo una giornata di lavoro hanno il tempo per cercare delle notizie diverse? Non è un caso che la maggior parte degli statunitensi contro la guerra gravitano intorno alle grandi città oppure alle università, dove l’informazione è più a portata di mano.


Un’informazione che invece arriva è il messaggio radiofonico del Presidente Bush tutti i sabato sera. Lui continua a dire che tutto migliora in Iraq, che le scuole funzionano, che c’è acqua ed elettricità per tutti adesso e che tutto è tranquillo. Con la recente pubblicazione di decine di libri che invece raccontano la realtà ben diversa e con tutti i soldati americani che stanno morendo e l’attuale campagna elettorale di John Kerrv; che ha tutto l’interesse a raccontare la situazione reale, piano piano l’opinione pubblica sta cambiando, ma non è facile. Infatti non va sottovalutato il peso del patriottismo estremo che ci viene inculcato da quando siamo piccoli né il richiamo continuo a Dio e alla religione da parte di Bush. Quando noi facciamo un presidio a Firenze in Piazza Duomo, spesso si fermano turisti americani e ci capita spesso di essere accusati di essere traditori della patria, che dobbiamo vergognarci in quanto cittadini della nazione più democratica e libera del mondo, che abbiamo il dovere di seguire sempre il “nostro” presidente eletto democraticamente (e anche qui ci sarebbe da discutere!) in particolare nei casi in cui il paese si assume il compito di portare la democrazia in tutto il mondo, anche se chi dovrebbe apprezzare tutto questo non è in grado di capirlo.” Quasi le stesse parole pronunciate da Bush come ulteriore giustificazione dell’azione americana nell’Iraq. La sua propaganda ha funzionato.



Negli Usa, le proteste per le strade ci sono, anche se rischi la salute, il carcere, il lavoro e sono quasi invisibili all’interno del paese a causa del controllo dell’informazione. Ma anche per questo ci vorrebbe un altro articolo intero. Mi limito soltanto a dire che i gruppi sono moltissimi e molto variegati e che vanno dagli attivisti afroamericani (anche per protestare contro il numero spropositato di soldati neri e latini che sono in prima linea nell’Iraq), ai veterani del Vietnam e della prima guerra del Golfo, alle famiglie di militari in Iraq (“ama il mio soldato, odia questa guerra”) e le famiglie delle vittime dell’attacco contro le torri gemelle.


Le prossime manifestazioni di protesta negli Usa sono fissate per il 30 giugno prossimo con la ripetuta richiesta del ritiro delle truppe dall’Iraq. Infatti, è stata approvata una nuova risoluzione Onu (n. 1346, 8 giugno 2004), ma non cambia la realtà attuale. Nella risoluzione cambiano i nomi delle forze d’occupazione (adesso si chiamano “forze multinazionali”) ed il nome del governo provvisorio ma in sostanza tutto rimane come prima dell’8 giugno. Vengono stabilite delle date per le elezioni ed il passaggio ad un governo democraticamente eletto “se possibile”, con la presenza dell’Onu “se le condizioni di sicurezza la permettono”. Per ora non è nemmeno attuabile. Viene concessa l’immunità ai soldati stranieri delle forze multinazionali e viene dato il via libero alla vendita di tutte le armi necessarie alle stesse forze militari. Andiamo da male in peggio.


Vìncerà Kerry a novembre? Cambierà qualcosa? Kerry sostiene una società più equa con una migliore assistenza sanitaria, istruzione per tutti, ecc. Ma per quanto riguarda la guerra in Iraq, Kerry ha detto che aumenterà il numero dei soldati per concluderla prima e garantisce che ritirerà le truppe nel giro di quattro (4!) anni. Questo non è di certo ciò che chiediamo noi. Ma dobbiamo ricordare quello che Bush e la sua amministrazione ha fatto e sta facendo al nostro paese e al mondo intero. E soprattutto quel che vuole fare nel futuro. Kerry sarebbe sicuramente un presidente migliore e io voterò per lui, anche se continuerò a chiedere il ritiro immediato di tutte le truppe di occupazione, (anche quelle italiane) dall’Iraq.


Nancy Bailey



Ho trovato questo articolo su Percorsi di cittadinanza, supplemento mensile di Aut Aut, stampa a cura delle Autonomie Locali. L’ho scannerizzato per riproporlo qui.


Penso che ci aiuti a capire l’incomprensibile: in Italia si spezza il traffico ferroviario Nord-Sud per una discarica, in America il traffico va a gonfie vele e nella discarica texana continuano a rovesciarsi cadaveri di soldati americani, poltiglia di corpi iracheni. In Israele …


E le stelle stanno a guardare…Kerry. Cara Nancy, ancora più coraggio – lo dico per me. Siamo in mano a mafiosi e banditi. In Italia, nel periodo più critico che accompagnò e seguì la caduta del fascismo, da Milano spirò forte il vento del Nord e ci levò dal pantano. Anche oggi guardiamo a Milano. Da voi, un secolo e mezzo fa il vento del Nord portò Lincoln e spazzò via la schiavitù, anche se solo in senso formale. Gli schiavisti sconfitti allora sono al potere lì da voi. I fascisti sconfitti allora sono al potere qui da noi. Il periodo che viviamo ha quella intensità e chiama tutti, vecchi e giovani, alla lotta militante. Spero di conoscerti presto nei cortei contro la guerra (anche mediatica) qui a Firenze.


sabato 26 giugno 2004

Una vittoria degna dell'Iliade


ANGELOS CHARISTEAS, Fiche d'identité, Pays, Grèce. Age, 24 ans. Date de naissance, 9 février 1980. Taille, 1m91. Poids, 82 kg. Poste, Attaquant. Club actuel, Werder Brême




Una vittoria degna dell'Iliade. Che sancisce un primato assoluto. Per la prima volta nella sua storia la Grecia ha raggiunto la semifinale di una competizione europea per nazioni. Un traguardo conquistato con pieno merito, battendo la Francia di Zidane e compagni per 1-0. (Corriere)


24 giugno 2004 - 15 ' sec tempo
Zagorakis con un numero si beve Lizarazu sulla destra e mette in mezzo un pallone preciso per la testa di Charisteas che incorna di prepotenza.


Voi che aveste le acque cefisie
e abitate una terra bella di puledri,
o famose nel canto Chárites regine
della limpida Orcomeno, degli antichi Minii custodi,
udite: io prego. Perché per voi piacere
e dolcezza si compiono ai mortali, sempre -
se uno abbia talento bellezza gloria.
Senza le sacre Chárites non intrecciano
danze, non banchetti
gli dèi: dispensiere
di tutto in cielo - i troni accanto
ad Apollo Pýthios dall'arco d'oro -,
venerano la maestà perenne del padre olimpio.
O augusta Aglaía
ed amica del canto Euphrosýne, figlie
del dio supremo, ascoltate ora; e tu Thalía
amante del canto, guarda il corteo che per sorte amica
avanza leggero. A cantare Asópichos
nel modo lidio con mestiere di poeta venni,
perché vinse ad Olimpia la città dei Minii
per grazia tua. Alle nere mura della casa
di Persephóne ora va, Echó, e reca
al padre il messaggio di gloria: e propizia
a Kleódamos, digli del figlio - come per lui
nella vallata celebre di Pisa
la giovane chioma con ali di nobili gare inghirlandarono.


Tu che regni supremo, ampio, su Olimpia, risparmia invidia


per sempre alla mia lode, o Zeus padre:


conserva incolume questa città


e drizza il vanto del fato di Xenophôn.


Accogli il rito festivo, il corteo di corone


che porta con sé dalla piana di Pisa,


vincitore nel pentatlo ed anche nella corsa allo stadio.


Non giunse a tanto nessun mortale finora.


Pindaro


Festa è nell'aria, festa in ogni via.
Se per poco, che importa?
Nessun'offesa varcava la porta,
s'incrociavano grida ch'eran razzi.
La vostra gloria, undici ragazzi,
come un fiume d'amore orna la Grecia
. (Saba con variante)

giovedì 24 giugno 2004

Riprendiamoci le parole

Riprendiamoci le parole


Divertissement con Beppe Grillo


...non parlo solo del furto dei soldi, ma di uno peggiore, il furto delle parole. Mettiamo, per ipotesi, che costoro non abbiano mai rubato, evaso le tasse, corrotto un finanziere o un giudice, maneggiato fondi neri, società offshore, P2, tangenti, condoni. Ma le parole? Come la mettiamo con il furto con destrezza delle parole? La lingua è il principale bene di un popolo. Rubargliela è un delitto. Condoniamogli i delitti finanziari, ma non perdoniamogli l’appropriazione indebita delle parole!


La vera “Casa della libertà” (Freedom House) esiste da sessant’anni, non da tre. Fu fondata da Eleanor Roosvelt e da altre personalità statunitensi per promuovere la democrazia nel mondo. Il suo rapporto annuale sulla libertà di stampa classifica le nazioni in libere, semilibere, non libere. Nel 2004 l’Italia è passata da paese libero a semilibero, scendendo al 74° posto, dietro a Benin e Botswana (http://www.freedomhouse.org/research/pressurvey.htm).
In Europa, Turchia e Italia sono le uniche pecore nere, i due Paesi semiliberi.


Denunciando le truffe della pubblicità dicevo nel 1993: “Attenti! Mastrolindo è più pericoloso di Craxi”. Oggi Mastrolindo e i suoi creativi si son presi il governo, il parlamento, la RAI. I governanti di prima arraffavano soldi per fare il partito. I governanti di adesso fanno il partito per difendere i soldi arraffati. Cosa dirà Mastrolindo del rapporto 2004 della vera “Casa della libertà”? “Spazzatura!” dirà? Come disse dell’Economist che gli dedicò in due anni tre copertine - un record in 160 anni di pubblicazioni. Minaccerà querele anche agli eredi della signora Roosvelt come fece vanamente con l’Economist?


Sapete che Cina, Russia, Italia, Cuba, Vietnam e Nord Corea sono tra i pochi paesi dove il governo o il suo capo pagano ogni mese lo stipendio a più di un migliaio di giornalisti? Ovviamente per garantire la loro libertà.
E poi, perché “Casa delle Libertà”? Perché la libertà da garantire non è una sola, quella di Mastrolindo. Sono molte! Quella di Previti, di Dell’Utri, di Borghezio e della cinquantina di inquisiti o processati o patteggiati o o prescritti o condannati che la CdL ha messo al sicuro in parlamento.


C’è un’altra “truffa innocente”: Forza Italia. Da più di un secolo era l’incitamento degli italiani per i nostri atleti nel mondo. Prima era di tutti, ora è stato sequestrato. Non possiamo più usarlo, a meno di fare propaganda gratuita al partito di Dell’Utri, Previti e Mastrolindo. “Forza Italia” non lo hanno semplicemente privatizzato, ce lo hanno proprio rubato. Nelle privatizzazioni di un bene pubblico, si paga un indennizzo. Dorian Gray invece si è preso il malloppo e non ci ha pagato niente. Anzi, già che c’era, si è preso anche il nostro colorel’azzurro – e visto che un colore non gli bastava, s’è acchiappato anche il tricolore. Lui sa bene che nomi, marchi e logo di successo – es. “Marlboro” o “Nike” - valgono decine di miliardi di euro. Lui invece “Forza Italia”, il nostro azzurro e il nostro tricolore se li è acchiappati gratis. Calcolando poco, diciamo mille euro a testa, Dorian Gray deve agli italiani almeno 57 miliardi di euro, dieci volte più del suo patrimonio. Ha fatto un colpo grosso, eh?
Continua o riprendi qui.


Il terrorista



GORILLA SCAPPA DENTRO ZOO DI BERLINO E SEMINA IL PANICO.



Visitatori terrorizzati alla vista dell'animale alto due metri e pesante 130 kg che ha scavalcato la sua gabbia e si e' messo a correre. (Ansa)


Attenti al gorilla

Appena detto!






Coraggio, american people.


24 giu 04:52 Cinema: presentato "Fahrenheit 9/11" a Washington, applausi a scena aperta



NEW YORK - Ovazioni, urla da stadio, applausi a scena aperta hanno salutato "Fahrenheit 9/11", il film di Michael Moore vincitore della Palma d'oro a Cannes, proiettato oggi a Washington davanti ad una platea di democratici. "Spero che questo film spinga il popolo degli indecisi ad andare alle urne a novembre", ha detto il regista. Il film sara' in oltre un migliaio di sale americane a partire dal 25 giugno. (Agr- Corriere)

mercoledì 23 giugno 2004

L’inizio della fine


Lunedì, durante un comizio milanese per le amministrative, il Cavaliere ha
detto che il centrosinistra aveva "un esercito di
professionisti che trattano con i nostri dilettanti, li
fanno fessi e mettono voti in più sul loro conto e meno sul
nostro". Per eliminare ogni dubbio su che cosa stesse
insinuando ha aggiunto: "Sono indegne le cancellazioni di
schede a nostro favore che avvengono puntualmente nei
seggi".


The New York Times, Stati Uniti [in inglese]


La bile del Berlusca non è contro la sinistra, ma contro gli alleati, AN in primis. Un cervello che ragiona come riportato dal NYT è un cervello patologico. Scatterà il complesso di Cronos che mangia i propri figli (grandi intuizioni dei grandi miti); i laboratori della storia sono pieni di esemplificazioni: ogni dittatore cresce sui cadaveri degli amici, prima che dei nemici; ogni padrone si fa strada eliminando la concorrenza all’interno del proprio campo, prima di passare alle operazioni di trasferta. Il giorno che Fini raccogliesse le preferenze di Lilli Gruber, per Fini è finita. Matematico. A quel punto bruci la casa; tutti i padroni-dittatori lo fanno: è una legge di natura. Se i milanesi bruceranno Ombretta Colli, Silvio brucerà Milano, confondendola con Alessandria della paglia. Divertente. Ma Milàn l’è un gran Milàn; non confondere con Milan. E allora, cari amici, l’attuale legislatura finirà prima del ’66. Se fossi di destra cercherei Montezemolo, prima che se lo prenda un’altra grande isola. Non c’è tempo da perdere. Se fossi di sinistra cercherei un’alternativa a D’Alema, Rutelli e Bertinotti. Ma dovrei pensarci un po’: non è facile. Comunque, allegria: un altro dei leccapiedi di Bush se ne va. Viva la Spagna.


Dovranno cadere tutti; come nel giallo di Agatha Christie.

Avrei preferito


 L'Italia via dall'Iraq ma ancora in Portogallo.

martedì 22 giugno 2004

'Devi rompere le uova per fare le frittate'
Bush alla moglie che sfoglia le foto delle torture.
(Suggerimento per Vauro).


Olimpiadi carcerarie


Nashville, due detenuti disabili riescono a evadere dal carcere.
Acrobatica fuga da un penitenziario del Tennessee: un altro, fisicamente integro, è stato catturato dalla polizia.
(la repubblica)


Grande America.

Radici e carote

Radici e carote



Le radici che non piacciono a papa Vojtyla


OBIETTIVI: Il primo è "promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi popoli". Inoltre, l'Unione offre ai suoi cittadini uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia senza frontiere interne e un mercato unico". L'Unione inoltre si adopera per lo sviluppo sostenibile dell'Europa" e per "un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell'ambiente", "combatte le discriminazioni e l'esclusione sociale" e promuove la giustizia e la protezione sociale", nonché "la parità fra uomini e donne" e "rispetta la ricchezza della sua diversità culturale e linguistica".
(Costituzione Europea)


Ma rimane sempre un bel piatto di carote:


19/06/04 - Niente radici cristiane ma tanto potere politico al Vaticano nella Costituzione Europea. Grazie alla laica Francia non passa il tentativo dei papa-boys di mettere il timbro del cristianesimo sulla Carta Costituzionale. In compenso alle confessioni religiose, ma soprattutto alla chiesa cattolica, viene riconosciuto un enorme potere di intromissione negli affari politici dell'Unione grazie all'art. 51.


trovato qui

lunedì 21 giugno 2004

Jekyll & Hyde

Radici d'Europa (II)




Jekyll & Hyde




1. Il Vaticano non può sottoscrivere la dichiarazione dei diritti umani
del Consiglio d'Europa
in quanto ciò richiederebbe la modifica di
innumerevoli articoli del Diritto canonico romano di stampo
prettamente assolutistico-medioevale.La separazione dei poteri è un
concetto totalmente sconosciuto nella Chiesa cattolica.


2. Giovanni Paolo II è un grande devoto della Vergine e propone
sempre una sublime visione idealizzata della donna ma allo stesso
tempo, nel suo totale rifiuto riguardo all'ordinazione, la considera
con disprezzo.


3. Un predicatore che assume una ferma presa di posizione contro la
miseria e la povertà diffuse nel mondo, ma che ne è, al tempo stesso,
complice
con le sue convinzioni sulla crescita demografica e sul
controllo delle nascite.


4. ...Il problema del celibato obbligatorio per i
sacerdoti non è che un ulteriore esempio di come anche questo papa
abbia voluto ignorare gli insegnamenti biblici e della grande
tradizione cattolica del primo millennio (dove non si rileva alcun
cenno in materia di celibato) per richiamarsi invece unicamente al
Diritto canonico dell'XI secolo.


5. Colui che ha promosso una vera inflazione di santificazioni, a
volte anche ben lucrative
, ha proceduto allo stesso tempo con metodi
dittatoriali e tipicamente inquisitori ad una vera persecuzione
contro teologi indesiderati e tante altre voci fuori del coro
di
sacerdoti, vescovi e religiosi appartenenti a vari ordini.


6. Una persona che a parole loda l'ecumenismo ma che nei fatti
aggrava il rapporto
con gli ortodossi e le Chiese riformate con il
suo rifiuto di riconoscere i rispettivi ministeri e accettare le
celebrazione eucaristiche comuni di cattolici e protestanti.


7. Una persona che ha preso parte al Concilio Vaticano II, ma che
ignora totalmente il principio, sancito nello stesso Concilio di
collegialità
del papa con i vescovi, mentre non perde occasione per
celebrare in modo trionfalistico l'assolutismo del papato.


8. Una persona che si definisce rappresentante del dialogo
interreligioso ma che allo stesso tempo qualifica le altre fedi
come 'prodotti incompiuti'.


9. Uno strenuo difensore della morale pubblica e privata nonché fermo
combattente per la pace che peraltro tramite il suo estemporaneo
rigorismo diventa un'inaffidabile autorità morale.


10. Il papa che nell'anno 2000 si è battuto per un pubblico
pronunciamento di perdono non ha in realtà dato seguito ad atti
concreti.
Egli ha pronunciato il perdono 'per gli errori compiuti dai
figli della Chiesa' ma non per quelli commessi dai papi o dalla
stessa Chiesa.


Conseguenze:
...Per la Chiesa cattolica il presente papato, malgrado alcuni
positivi aspetti, si è rivelato essere alla fine un vero disastro. Un
papa cadente che non cede il suo potere
, è per molti un simbolo di
una Chiesa che dietro una facciata luccicante è in realtà
fossilizzata e debole in quanto vecchia.


L'articolo di Hans Kung


Trovato qui

domenica 20 giugno 2004

Radici


Radici


19 giugno 2004 Sì alla Costituzione: nasce la nuova Europa


Opus dei


Il Vaticano sulla Carta Ue:
"Assenti le radici cristiane": è stata misconosciuta l'evidenza e l'identità storica delle popolazioni"



Comprendete facilmente, Venerabili Fratelli, che Noi parliamo della setta di coloro che con nomi diversi e quasi barbari si chiamano Socialisti, Comunisti e Nichilisti, e che sparsi per tutto il mondo, e tra sé legati con vincoli d’iniqua cospirazione, ormai non ricercano più l’impunità dalle tenebre di occulte conventicole, ma apertamente e con sicurezza usciti alla luce del giorno si sforzano di realizzare il disegno, già da lungo tempo concepito, di scuotere le fondamenta dello stesso consorzio civile. Costoro sono quelli che, secondo le Scritture divine, "contaminano la carne, disprezzano l’autorità, bestemmiano la maestà" (Gd 8), e nulla rispettano e lasciano integro di quanto venne dalle leggi umane e divine sapientemente stabilito per l’incolumità e il decoro della vita. Ai poteri superiori (ai quali, secondo l’ammonimento dell’Apostolo, conviene che ogni anima si tenga soggetta, e che da Dio ricevono il diritto di comandare) ricusano l’obbedienza e predicano la perfetta uguaglianza di tutti nei diritti e negli uffici. Disonorano l’unione naturale dell’uomo e della donna, rispettata come sacra perfino dai barbari, e indeboliscono e anche lasciano in balìa della libidine il vincolo coniugale per il quale principalmente si mantiene unita la società domestica. Presi infine dalla cupidigia dei beni terreni, che "è radice di tutti i mali, e per amore della quale molti hanno traviato dalla fede" (1Tm 6,19), impugnano il diritto di proprietà stabilito per legge di natura, e con enorme scelleratezza, dandosi l’aria di provvedere e di soddisfare ai bisogni e ai desideri di tutti, si adoperano per rubare e mettere in comune quanto fu acquisito o a titolo di legittima eredità, o con l’opera del senno e della mano, o con la frugalità della vita. Rendono pubbliche queste mostruose opinioni nei loro circoli; le consigliano nei libercoli; le diffondono nel popolo con un mucchio di gazzette. Pertanto si è accumulato tanto odio della plebe sediziosa contro la veneranda maestà e l’impero dei Re, al punto che scellerati traditori, sdegnosi di ogni freno, più volte a breve intervallo di tempo, con empio ardimento rivolsero le armi contro gli stessi Sovrani.


Dato a Roma, presso San Pietro, il 28 dicembre 1878, anno primo del Nostro Pontificato.


LEONE PP. XIII



Opus hominis


«La questione della laicità dello Stato l'abbiamo chiusa un secolo fa, e non abbiamo intenzione di riaprirla». Jaques Chirac


Grazie Francia.



mercoledì 16 giugno 2004



Veleggiare provvido e accorto


(meglio un po' a sinistra che del tutto morto)


La Rai sente il vento nuovo, riparte il gioco delle nomine
È automatico. La Rai risponde al vento della politica come
la più docile e temprata delle vele. Un refolo da destra, e
si gonfia il fiocco. Una leggera brezza da sinistra, e
l'equipaggio è già in assetto di virata. Anni di pratica,
una sincronia e un'agilità di movimento che in un colosso
come quello lascia sempre a bocca aperta
. Migliaia di
persone che si muovono all'unisono seguendo una musica
muta. Da ieri per esempio, a risultati acclarati i titoli
dei tg riscoprono l'indicativo presente, "nel voto locale
vince l'Ulivo", senza se e senza ma.
[ Concita De Gregorio La Repubblica - a pagamento]



Contrappunto


Mediaset non cambia rotta;
fila liscia come un olio;
il suo diesel sempre trotta
verso i pozzi di petrolio.

Cent'anni


di Bloomsday



Il 16 giugno si celebra il centenario di una giornata molto letterariamente particolare; quella in cui, nel 1904, alle
otto di un bel mattino, Leopold Bloom, agente pubblicitario di mezza età, ebreo di origine ungherese, parlando con la
gatta si prepara il tè e si accorge che pane burro, zucchero non lo accontentano, ci vorrebbe qualcosa di più
gustoso, per esempio un rognone di maiale... Per milioni di adepti al culto rutilante della parola, si tratta del
celebre Bloomsday, il giorno, un solo intero giorno, al centro di Ulysses.
[ Natalia Aspesi La Repubblica]


«Quel giorno mi hai fatto diventare un uomo…»


Il pomeriggio del 10 Giugno 1904 James Joyce passeggia in Nassau Street, una strada centrale di Dublino. Passa Eleonora ‘Nora’ Barnacle, una bella ragazza di 20 anni, la ferma e si mette a parlare con lei. Il 16 giugno 1904 James e Nora escono insieme per la prima volta e si recano a passeggio fino a Ringsend, vicino Sandymount, a sud est di Dublino.


...andarono in una parte buia del porto, e incominciarono a baciarsi. Ma all'improvviso lei prese l'iniziativa. Lei! Aveva provato un vero "colpo di fulmine" nei riguardi di quel ragazzo appena più grande di lei; se n'era innamorata profondamente, e quella sera fece un gesto che intuì decisivo per i loro rapporti. Gli mise la mano nei pantaloni, e, secondo la biografa di Nora, l'americana Brenda Maddox, lo fece diventare uomo.


...e tutte quelle stradine curiose e le case rosa e azzurre e gialle e i roseti e i gelsomini e geranii e i cactus e Gibilterra da ragazza dov’ero un Fior di montagna sì quando mi misi la rosa nei capelli come facevano le ragazze andaluse o ne porterò una rossa sì e come mi baciò sotto il muro moresco e io pensavo be’ lui ne vale un altro e poi gli chiesi con gli occhi di chiedere ancora sì e allora mi chiese se io volevo sì dire di sì mio fior di montagna e per prima cosa gli misi le braccia intorno sì e me lo tirai addosso in modo che mi potesse sentire il petto tutto profumato sì e il suo cuore batteva come impazzito e sì dissi sì voglio Sì.
(dal monologo finale)



 


 


Il mio paese natale


 


Forza, Graziano. Carlo, hai lavorato bene; continua a dare una mano.


 

Sveglia ragazzi


La frustrazione degli americani è paragonabile a quella del popolo iracheno, britannico, haitiano, italiano, australiano, e di altre nazioni che sono finite sotto il controllo dei leccapiedi di Bush.


Continua qui

domenica 13 giugno 2004

Relaxe


lo vivere vorrei addormentato
entro il dolce rumore della vita


Sandro Penna


Sta cominciando Francia-Inghilterra.

sabato 12 giugno 2004


Maestro al mondo


Strada: "Pagato il riscatto"
Palazzo Chigi: "Non è vero"
Il medico di Emergency afferma di avere le prove del fatto che, per liberare gli ostaggi sarebbero stati versati 9 milioni di dollari. Fini smentisce.


v. qui.


Te li immagini i 3 ostaggi riportati a casa - gratis - da un'Emergency più brava dell'Intelligence?
Te li immagini i "terroristi" rapitori, presentati nella veste di disinteressati sostenitori di un Iraq libero e indipendente?
Te lo immagini il tricolore del padre di Stefio macchiato dai colori arcobaleno?
Te lo immagini Alliana alla festa di An con il ritratto di Gino Strada e il post "no alla guerra, senza se e senza ma"?
Te l'immagini la telefonata di Rumsfield al Berlusca? " te l'avevo detto! meglio morti; porco d.!"
Ve l'immaginate il valore di 9 milioni per chi - con quelli - non ci compra neppure i calzini di Kaka, Inzaghi e Schevchenko?
Spiace dirlo, ma quando si tratta di comprare e vendere, il Nostro è imbattuto e imbattibile.
Maestro al mondo.  Ché neppure Cicikov.
PS. L'unica speranza che la bugia abbia le gambe corte, come le sue e come quelle di Aznar.
A lunedi.

Il primo B




 


 


Local election 'kicking' for Labour = un calcio in bocca
Ministers blame result on Iraq war as party loses almost 400 councillors in disastrous local polls. = partiti 400 denti


The first B is going...to devil.


E il secondo?


Tutti a votare.

venerdì 11 giugno 2004





Matrimonio alla israeliana con Corrida





 


 


 


 


 


 


boda en Israel (matrimonio in Israele)
Los soldados también irrumpieron en una boda para detener al novio en la ciudad de Ramala.


El Ejército israelí mata en distintos puntos de Cisjordania a cinco palestinos, entre ellos un niño de 13 años


Il giornalino di Gian Berlusca


9 milioni di intelligence


Un successo dei servizi segreti italiani destinato a fare storia. [Magdi Allam Corriere della Sera]


 Un testimone sul sito di Strada: «Pagato riscatto di 9 mln di dollari»
(Corriere dell'11.06.004)

mercoledì 9 giugno 2004

Rassegna-ta stampa


1 - Umorismo inglese


Italia insieme alla Grecia nella lista dei paesi poco sicuri.


Italia e Grecia sono state ammonite ieri dalla presidenza
dell'Unione europea, per lo scarso impegno
nell'intensificazione delle misure di sicurezza e nel
lavori di coordinazione europea per la lotta al terrorismo.
Il governo irlandese, attualmente a capo dell'Unione, ha
accusato l'Italia di aver mancato quasi tutti gli obiettivi
prefissati in tema di sicurezza dopo l'11 settembre 2001
.
Tra le principali lacune del governo italiano la mancanza
di misure efficaci per contrastare il riciclaggio del
denaro sporco
, la non attuazione del mandato d'arresto
europeo,
la scarsa collaborazione con l'agenzia europea per
l'interazione giudiziale
.


The Guardian, Gran Bretagna [in inglese]


2 - Fumetti all'italiana


enduring freedom
Il presidente non nasconde il proprio entusiasmo: "Sono felicissimo Certa gente diceva
che non sarebbe stato possibile. Invece il voto dimostra
che i membri del consiglio di sicurezza vogliono lavorare
insieme per rendere l'Iraq libero".
[Corriere della Sera]


Urka!

L'Onu vota la risoluzione 1546: "L'Iraq è un paese sovrano"
Un voto unanime.
[Alberto Flores D'Arcais - La Repubblica - a pagamento]


Teste di c.(uoio)
... un blitz delle forze speciali per liberare gli ostaggi.
[Mario Calabresi - La Repubblica - a pagamento]


Un successo dei servizi segreti italiani destinato a fare
storia. [Magdi Allam Corriere della Sera]


Tertium non datur
E adesso chi salverà i nostri ostaggi da Bruno Vespa?
Meglio lui di un kamikaze irritato, siamo d'accordo. È che
uno spera sempre in una terza possibilità.
[Massimo Gramellini La Stampa - a pagamento]


I re magi ad Arcore (oggi)
( la befana fascista a Bologna, ieri, nel post qui sotto)


Il sollievo e la svolta
Il sollievo per la liberazione di Gaspare Stefio,
Melchiorre Agliana e Baldassarre Cupertino, per la cui sorte
abbiamo temuto, rincuora nella difficile vigilia del G8 a
Savannah, mentre il consiglio di sicurezza dell'Onu vota
unanime la nuova risoluzione sull'Iraq. Sono ore cruciali
per la guerra al terrorismo, la pace a Bagdad, e il dialogo
tra Usa e UE. Ore tanto gravi da consigliare a governo e
opposizione di celebrare insieme lo scampato pericolo,
resistendo alla tentazione di arruolare i tre nella
propaganda elettorale.
[Gianni Riotta Corriere della Sera]


B&B
Bush subito informato dalla Rice: "Questa è una grande
giornata". Il portavoce aggiunge
che il presidente "intende congratularsi con il premier
Berlusconi al suo arrivo più tardi
".
[Ennio Caretto Corriere della Sera]





La pista


(o la befana fascista)


ORDIGNO ESPLODE DURANTE COMIZIO FINI A BOLOGNA, 10 FERITI
E' stato posizionato sotto un furgone a pochi metri dal palco del vicepremier. Si segue la pista anarco-insurrezionalista. Solidarieta' a Fini da tutti i leader politici. Il vicepremier: abbiamo la conferma di un clima.

sabato 5 giugno 2004

Fine dell'avventura


La finta, ma divertente  avventura sul deserto finisce a Matmata. Si rientra all'isola (isola in arabo = "al jasira") dalla parte del mare, caricando le toyota sul traghetto. Riecco l'albergo "Le dune", la piscina, le docce, il riposo. Le due coppie dei nostri amici fiorentini, compagni di memorabili trasferte in Grecia e Turchia, Donatello e Noemi, Bruno e Pupa, riprendono il volo di ritorno Djerba-Verona, il mio terzetto si sposta al Karthago hotel per una settimana all'ingrasso, come da precedente post; ça est fait.


 Due flashes: A Douz Noemi e Donatello danno 5 euro di mancia a un cameriere che rimane interdetto: "no, sono troppi, madame"; dopo un po' Noemi si vede arrivare in camera un mazzo di fiori freschi (siamo ai confini del deserto) infilati dentro una bottiglia di plastica debitamente rielaborata. A Tozeur stiamo subendo la consueta esposizione dei tappeti da parte dello sponsor di turno (consigli per gli acquisti); tappeti da mille e una notte, tanti nodi, vedete?, fatti a mano, tanti mesi di lavoro così, vedete?, indicando la lavorante di turno…Ad un certo punto Paola si alza, scende una scala - io dietro - Nel seminterrato tanti tappeti poveri, door mats e scendiletto. L'accoglienza dell'addetto, povero anche lui, stentato italiano. Ti guarda incredulo, tira giù dagli scaffali 5,10,20 coppie di tappeti (sono a coppia, ancora uniti da un ombelico di fili centrale). L'espressione di riconoscenza di quello sguardo, al momento dell'acquisto; signora, questo è per lei, un piccolo coccio ovale con due pesci disegnati che mi trovo in questi giorni sulla tavola con le ciliege della Coop. Mi viene da pensare che questi inservienti di seconda mano facciano il servizio ai clienti, senza uno stipendio fisso, unicamente usufruendo di una percentuale su quanto da loro "direttamente" venduto.


Questi i terroristi di cui va blaterando il nostro mondo di squali dai pulpiti (Murdoch, Reuter, Mediaset,fino a Radio vaticana) del Grande Inquisitore.
Il prossimo viaggio sarà nel 2005, a Budapest, tramite scambio di casa.


Buon fine settimana, amici. Noi stiamo partendo per il Casentino, località Le Lame, comune di Ortignano. Da sistemare l'orto: fagiolini nani, basilico, zucchine e -Paola insiste - fragole. Le ultime "gelate" hanno bruciato le piantine di pomodori, giù in basso, lungo il Teggina, uno dei ruscelletti che de' verdi colli del Casentin discendon giuso in Arno. Le nostre piantine - più in alto, meno esposte alle brinate, si sono salvate quasi tutte. Riferito da Stefano.

venerdì 4 giugno 2004

Sabbie stellari


 


14 maggio 2004 - Tunisia, quarto giorno.


Giornata senza vento, buona per la ginkana sulle dune. E’ un optional che a nostra insaputa ci offrono Hassan e i due autisti: a cavallo sulle dune coi cammelli giapponesi delle 2 toyota. Il bambino che è in ognuno di noi si diverte come quando la mamma ci portava sulle montagne russe. Alla fine del percorso ecco la spianata dove è stato montato il set di Guerre Stellari. A me non dice nulla; non ho visto il film. Simone è un appassionato di questi film, ma da lui non trapelano emozioni; se le tiene e se le coccola, tutte per sé. Come spesso, con babbo e mamma. Ci avviamo sulla pista del ritorno. Domani ci riposeremo a Djerba. Arriviamo a Matmata; paesaggio collinare, gole e calanchi fatti un tempo dall’acqua, molati ora dal vento. Matmata nuova è uno scalo vivo e piatto come ogni scalo, la città antica è nell’interno, tra le colline, 14 km di distanza, abbandonata dai giovani emigrati o trasferiti nella città nuova; per i turisti è una gradita sorpresa: le vecchie costruzioni ancora intatte, i nuovi alberghi a 4 stelle incassati nel suolo, costruiti con raziocinio, anche troppo. Le camere, per renderle simili alle abitazioni “troglodite” della zona circostante, sono come grotte, senza finestra: la presa d’aria viene dalla porta e dal bagno. Tipo caravan serraglio. Forse in piena estate, quando il sole picchia e il vento raschia, lì dentro si sta freschi e riparati. In questo maggio 2004 meglio le camere di Douz e Tozeur.


15 maggio, quinto e ultimo giorno nel deserto.


Hassan, che è più intelligente di Bush, ci fa visitare un cimitero “berbero”, negli immediati dintorni dell’albergo, e ci fa vedere come quegli uomini barbari riuscissero a mettere insieme diverse tradizioni religiose. Le tombe sono a terra, bianche, senza fiori e con poche iscrizioni, senza foto per rispetto a Maometto, con disegnato, che so, un pesce per rispetto a Cristo, e con una incavatura al centro, tipo scodellina per il latte. Lì i vivi mettono appunto acqua o latte, in modo che gli uccellini possono abbeverarsi e rendere contento il morto che può, come faceva in vita, continuare a rendersi utile. Un amore di invenzione. Rapporto uomo natura, corrispondenza di amorosi sensi tra noi e l’estinto. Mi scappa la parola sincretismo religioso e Hassan, che è più colto e intelligente di Bush, fa un cenno di assenso, dicendo che conosceva il termine francese syncrétisme e non pensava che anche in italiano… A proposito di questo mescolamento, non posso dimenticare il tempio buddista di…non ricordo, in Vietnam, pochi anni fa dove tra i “santi” raffigurati in gloria sopra l’altare spiccava, ben riconoscibile, Victor Ugo.


Vuoi mettere con S.Pio X o S. Gaspare del Bufalo. Finita la lezione sul principio di tolleranza, Hassan conduce la nostra troupe a visitare due dei cento insediamenti “trogloditi” ancora esistenti. Siamo in una zona di anfratti e colline, ottimo rifugio contro il vento e contro i predoni del deserto. Ingegnosi i sistemi per accumulare e conservare l’acqua piovana, ripararsi dalla sabbia portata dal vento e dal sole garantito dal tempo.

Meglio cambiare discorso


Orfeo Baggio


David Beckham ha conquistato le copertine di riviste
patinate e tabloid. Il suo nome è stato usato per il titolo
di un film. Ma non ha mai avuto l'onore che sarà sarà
riservato stasera all'uomo da molti indicato come il
prototipo dell'italiano
: Roberto Baggio, il calciatore con
il codino che ha conquistato mezzo mondo, è il personaggio
principale di un'opera intitolata "Orfeo Baggio" che andrà
in scena stasera a Besançon, in Francia. "Ridammi la mia
palla, senza di lei non sono niente, senza il calcio non ho
niente da dire", intona il protagonista. L'opera, ricalcata
sull'"Orfeo" di Monteverdi, dura novanta minuti e il
cantante che interpreta Baggio indossa la maglia numero 10
del Brescia.


The Guardian, Gran Bretagna [in inglese]


Roma, 4 giugno 2004


Parla il Grande Inquisitore


Operazione Libertà Duratura


Commemorazione alle Fosse Ardeatine
"Il mondo ha dimostrato, nei quindici secoli trascorsi dalla venuta del Figlio di Dio, di non saperla gestire. La libertà ha assunto le forme della schiavitù: il libero arbitrio è una palla al piede. L'umanità, invece, ha bisogno di certezze, ha bisogno che qualcuno si accolli il peso della libertà al suo posto, che la liberi dalla libertà.
Noi abbiamo tolto il fardello dalle spalle dell'umanità e l'abbiamo caricato sulle nostre, noi abbiamo concesso all'umanità la possibilità di peccare per poi magnanimamente perdonarla, noi ci siamo accollati l'onere di governarla procurandole le tre cose di cui necessita, cioè pane, miracoli e autorità, mentre Tu, Cristo, l'avevi gettata nella disperazione.


Ma il gregge tornerà a raccogliersi, tornerà a sottomettersi, e questa volta per sempre. Allora noi daremo loro la tranquilla, umile felicità degli esseri deboli, quali essi furono creati. Oh, noi li persuaderemo infine a non inorgoglirsi, ché Tu li innalzasti e in tal modo insegnasti loro a inorgoglirsi: proveremo loro che sono deboli, che sono soltanto dei poveri bimbi, ma che la felicità infantile è la piú dolce di tutte. Essi diverranno mansueti, guarderanno a noi e a noi si stringeranno, nella paura, come i pulcini alla chioccia. Ci ammireranno e avranno paura di noi, e saranno fieri che noi siamo cosí potenti e cosí intelligenti da aver potuto pacificare un cosí tumultuoso e innumere gregge. Temeranno la nostra collera, i loro spiriti si faranno timidi, i loro occhi lacrimosi, come quelli dei bambini e delle donne, ma altrettanto facilmente passeranno, a un nostro cenno, all'allegrezza, ed al riso, alla gioia luminosa ed alle felici canzoni infantili. Abbiamo corretto l'opera Tua e l'abbiamo fondata sul miracolo, sul mistero e sull'autorità. E gli uomini si sono rallegrati di essere nuovamente condotti come un gregge e di vedersi infine tolto dal cuore un dono cosí terribile, che aveva loro procurato tanti tormenti".


Per bocca dell'Inquisitore parla il Potere in ogni sua forma, il Leviatano veste panni compassionevoli. Egli vuoi mandare Cristo al rogo («Domani ti farò bruciare», dice) perché la sua eresia è stata la peggiore di tutte: fare all'uomo un dono che si trasforma, non appena accettato, in un fardello mortale. Questo dono è la libertà.


Leggi il discorso integrale



Nota aggiunta:


Fino a quando?


B&B alle fosse ardeatine. Mi viene male. Le vittime della guerra compiante dai fautori della guerra. Per giustificare le nuove vittime, per programmare nuovi stermini, per coprire nuovi assassini.


Persone che per vivere, politicamente, hanno continuo bisogno di trasfusioni di sangue. Il sangue degli altri per nutrire se stessi. Più ce n’è e più si sentono forti. Si vogliono accaparrare tutti i morti per costruirsi l’immortalità. E vogliono essere ringraziati, anche per quelle vittime. Alimentano il terrore, lo coltivano in serra, lo distribuiscono come un vaccino, a ognuno la sua dose, stabiliscono la posologia, mettono sull’avviso per gli effetti collaterali. Se scoppia un’epidemia che rischia di contagiarli, licenziano i tecnici di laboratorio, cercano nuove formule, modificano la toponomastica. E via di nuovo. Fino a quando?


.

 


Tunisia, Tozeur (terzo giorno)
Giovedì 13 maggio 2004, a Tozeur, la perla del deserto. E' stata un'altra lunga piena giornata. Tra Douz e Tozeur c'è un mare sotterraneo che emerge, per i turisti, proprio ai due lati della strada  asfaltata che unisce le due città: due lunghe strisce d'acqua salata, azzurra da una parte, rossastra dall'altra, e intorno il deserto piatto appunto come il mare sottostante.
Tozeur ha un'architettura elegante, stile proprio e specifico, basato su un disegno dei muri esterni fatto con i mattoni incastrati ad angolo, in modo da fare come una trina. Questa per esempio è la Medina, il vecchio centro città. Siamo dentro una grandissima oasi di palme da dattero, in una camera d'albergo con vista sul cortile interno (piscina e giardino) e più lontane le dune, oltre l'oasi. Uno spettacolo.
La casa museo del ricco signore di fine ottocento ci ricostruisce gli interni d'un epoca con un certo gusto. La Medina elegante e pulita, più rarefatta e fredda, contrasta nella mia mente con quella di Fez, in Marocco, bella e terribile di vita lottata prima che vissuta, profondamente coinvolgente. Ma, per oggi, preferisco questa, senza l'assedio dei mendicanti.
Appena il tempo di rifocillarci e via verso le montagne di Tamerza dove l'acqua scaturisce dalla roccia, come toccata dalla verga di Mosè. Una valle profonda coperta di palme, un ruscello perenne che scorre, ranocchi veri che squazzano nell'acqua e il paese di Chebica, abitato dai Getuli prima dei Romani, distrutto nel 1969 da una pioggia torrenziale durata due giorni che prima ha sfondato i tetti di foglie di palma, inzuppati fradici, e poi a dilavato via le pareti d'argilla.  Oggi il paese è giù a valle, fornito d'acquedotto e attrezzato per ricevere la moderna manna del turismo. Cioè noi. Che però proseguiamo per le montagne, superiamo il passo e ci troviamo alla "grande" cascata di Kebili, mi pare si chiami così.Ritorno a Tozeur, stanchi morti e soddisfatti.
Indice delle località


 

 


I diari della mocicletta.
Viaggio alla scoperta della vita


Visto oggi pomeriggio. Bella fotografia, coinvolgente il contenuto. Ma bisognerebbe togliere il doppiaggio italiano che lo sciupa e vederlo in audio originale coi sottotitoli.


All'uscita sciopero degli autobus. Mi son fatto a piedi - con Paola - il tratto da Piazza Dalmazia (Rifredi) all'Isolotto. La giornata era splendida. Tagliando in linea d'aria, 40 minuti di passeggiata lungo il passo pedonale di Via Mariti, poi angolo viale Redi, lungo il Mugnone, Piazza Puccini, via delle Cascine, passerella sull'Arno, lungarno dei Pioppi, casa: tutto lungo il verde, sentieri d'ombra, argini del Mugnone e dell'Arno puliti e tagliati di fresco. Tanti merli, troppi piccioni e anche un trampoliere. E' bello vivere, ragazzi. E girare, anche in motocicletta, con queste giornate. La Honda 350 four - moto d'epoca - l'ho passata a Simone che la prende di tanto in tanto.

giovedì 3 giugno 2004

 


Il Re Nudo


 La storia che accludo non è affatto nuova, anzi. Ho avviato una ricerca ipertestuale dei collegamenti con essa, cercando storie identiche o simili sui vari pianeti connessi alle Reti Imperiali e ho dovuto immediatamente restringere i parametri di ricerca tanti erano i files che arrivavano nel mio computer. Si tratta di una storia antichissima, probabilmente di origine terrestre. E deve contenere un messaggio recondito, se piace tanto a tanti: ogni pianeta praticamente ce l'ha in una qualche versione.


Su Menzogna essa viene raccontata in due versioni più un commento. Le accludo tutte e tre, in versione sinossi.Le versioni integrali del resto differiscono molto fra di loro, anche se solo nei particolari ambientali e di contorno, e non nella sostanza


 


9.8.1.


C'era una volta un Re, vanesio e presuntuoso, che amava molto i bei vestiti e che si era circondato di cortigiani che gli dicevano in continuazione quanto era elegante. Un giorno , due intelligenti truffatori, avendo capito il punto debole del re, si presentarono a corte e gli dissero che avrebbero fatto per lui il vestito più bello della storia, con le stoffe più belle ed inimmaginabili che mai fossero state tessute: erano in effetti stoffe magiche e solo chi era puro di cuore, giusto ed onesto poteva vederle. Ed aprirono il pacco che conteneva le stoffe: nel pacco non c'era niente ma i due truffatori erano abilissimi a decantare le stoffe ed avendo detto quello che avevano detto, misero tutti nella condizione di dire "Oh, ma che belle stoffe!". Nessuno voleva ammettere di non vedere niente. Ma a questo punto nemmeno il re volle ammettere che non vedeva niente, ed a sua volta disse "E' vero sono bellissime, degne di un re!"


I due truffatori fecero finta di confezionare un vestito, lo donarono al re con tante cerimonie, presero il prezzo pattuito e scapparono soddisfatti dal reame.


Il re, credendo di indossare un bellissimo vestito, in realtà se ne andava in giro nudo. E passò per le strade per far vedere al popolo il suo bellissimo vestito. Il popolo, a sua volta vittima dell'inganno, taceva o diceva "oh che bel vestito!"


Tutti pensavano di essere in fallo, tutti tranne un bambino, che essendo giovane e puro, senza esitazione disse: "Ma il re è nudo!"


Al che tutti capirono di essere stati vittima di una truffa e risero del re e dei suoi cortigiani. Il re, vergognandosi, fuggì nella reggia e non si fece vedere per molto, molto tempo.


 


Questa la storia base. Viene insegnata ai giovani con l'esplicito scopo di far capire loro l'importanza di dire la verità, sì, ma soprattutto di sapere la verità, e di dire onestamente quella che si ritiene tale, senza badare alle conseguenze. Il bambino dice la verità, il re è nudo; ed è l'unico che ha il coraggio di farlo perché è ingenuo, onesto e puro. Così bisogna essere, anche da grandi, è il messaggio che viene dato ai bambini Bugiardi. Si badi, non esiste un obbligo di insegnamento di questa favola, è solo tradizione, non programma scolastico.


Poi, prima che gli studenti lascino l'equivalente della scuola dell'obbligo (che obbligatoria non è, ma ha una presenza del 100% dei bambini dai 6 ai 12 anni) viene insegnata anche un'altra versione. Praticamente il seguito della storia.


 


9.8.2.


Il re rientrato velocemente nella reggia non poteva ammettere di essere stato gabbato in questo modo, di averci fatto questa figuraccia. All'epoca, e su un altro pianeta, i re potevano fare quello che volevano. Ma lui non sapeva come venirne fuori e chiese il consiglio dei suoi cortigiani cui disse: "Signori, cos'è accaduto? Dove è finito il mio bellissimo vestito che, ne sono sicuro, stamattina indossavo?".I cortigiani confermarono al re che sì, era vero, loro lo avevano visto benissimo, quella mattina. Cosa poteva essere successo? Si facesse una indagine e tanto per cominciare si interrogasse il bambino. Anzi, tutta la sua famiglia, madre ,madre sorelle e fratelli.


Alla fine dell'interrogatorio condotto nelle segrete della reggia con gli usuali metodi di tortura che si usavano su quel pianeta (ferri roventi e strappa unghie per lo più) venne fuori che il bambino aveva lanciato una maledizione sui vestiti del re facendolo sparire; che ispiratrice de tutto era la madre, con la complicità delle sorelle, notorie streghe; furono condannate al rogo ed arse vive. Padre e fratelli (quelli sopravvissuti, alle torture, naturalmente) furono inviati in una lontana miniera di zolfo dove finirono i loro giorni. Ed il bambino? Era evidentemente innocente, non era colpevole di nulla, lui! Troppo piccino! Fu rinchiuso in un convento dove a tempo debito prese i voti e divenne il principale Inquisitore del reame, dato che essendo passato indenne fra le malie del diavolo era l(individuo più adatto per poterne riscontrare le tracce.


I servizi segreti del Re, di loro iniziativa e senza che nessuno gli chiedesse niente (i servizi segreti servono proprio a questo, ad obbedire agli ordini che nessuno può dare, ma che vanno capiti ed eseguiti; nel bene dello stato, naturalmente), si incaricarono di trovare i due truffatori; ci misero un po' ma un anno dopo i due furono eliminati misteriosamente ed i cadaveri gettati in un fiume.


 


Mi dicono che la seconda versione determina sempre una forte reazione nei bambini. Alcuni di loro ridono, altri piangono e spetta ai genitori ricompattare il tutto, ognuno fa a modo suo.


 


Un famoso critico e scrittore del pianeta ha scritto un saggio sulla tradizione della doppia storia.Ne accludo alcuni brani


 


-...ma se nessuno l'ha imposta mai, perché questa tradizione si è tanto diffusa? Perché ha preso tanto piede? ...Io credo essa contenga una grande e semplice verità, questa: fai attenzione a quando dici la verità. La verità è pericolosa. E' necessaria, ma pericolosa. La gente non la vuole sapere e non sopporta che tu gliela vada a dire. Al tempo stesso non ne può fare a meno, la cerca ovunque, peggio, la scopre ovunque. E quando non la scopre se la inventa. E quando l'ha scoperta non sopporta che qualcuno ne dica un'altra. In realtà le verità sono spesso compatibili fra di loro, anche se richiede esperienza nel saperle valutare. Ed è da ingenui (non da stupidi, da ingenui: ma fra le due cose c'è un abisso di differenza) dire la verità sempre, subito e senza esitazione o senza pensare alle conseguenze. Fai attenzione a quel che dici, soprattutto perché non puoi non dire la verità. Ma troppo spesso la verità è pericolosa per chi la dice...La seconda versione, poi, è una verità o una menzogna? Esiste la possibilità che la prima versione sia realmente accaduta; improbabile ma non impossibile. Se la prima versione è realmente accaduta , può essere o meno una verità. Se non è mai accaduta, la seconda nemmeno è mai accaduta, ed allora è una menzogna. In entrambi i casi, anche se storicamente mai accadute, le due storie contengono delle verità. Sia la prima che la seconda sono volutamente una favola (una menzogna) che contiene una verità. E' possibile? Sì, sappiamo che è possibile. Anzi sappiamo che spesso è nelle favole che si trovano più verità che nei libri di storia. Perfino sul nostro pianeta... Io so che quando lessi la seconda versione ne ricavai un forte choc e per molto tempo non volli nemmeno parlarne e giurai a me stesso che mai più avrei creduto nelle favole. Poi a 35 anni, a seguito di una serie di esperienze che non vi sto a raccontare, l'ho riscoperta ed ho scoperto anche che era restata dentro di me abbastanza a lungo dal vaccinarmi una volta per tutte dall'invecchiare! Porto da allora dentro di me con affetto, il piacere della prima, il trauma della seconda, e la riscoperta del segno che essa ha lasciato nella mia anima: un segno che mi ricorda sempre di diffidare di chi ha troppo potere. Anche se mi è amico, anche se è dalla mia parte.


Trovata qui.


 


 


 


 


 


 



 


A guardarlo in faccia e a giudicare dagli epiteti che gli hanno affibbiato avversari politici e contestatori, l'attuale presidente degli Stati Uniti non sembrerebbe esattamente ...continua

mercoledì 2 giugno 2004




 


Dune e miraggi


Mercoledi 12 maggio 2004


Douz è una città di confine; il confine del deserto; lo vedi dalla finestra dell'albergo, lo vedi ai lati della strada di circonvallazione, dove il guard rail è fatto con lunghe dune di sabbia parallele ai bordi e tenute insieme da piccole palme e piante grasse piantate sugli spioventi con lo scopo (raggiunto) di fermare la rena portata dal vento, aumentando via via l'altezza del riparo.
Era l'ultimo avamposto della legione straniera; di là c'erano "i leoni".
E' stata la più bella cammellata della nostra tournée; su cammelli portati a mano dai proprietari abbiamo percorso 800 metri fino a vedere le ultime abitazioni abbandonate e semisommerse tra le dune; giornata senza vento, tardo pomeriggio, un incanto: il nostro miraggio. Solo Dino che aveva il cammello bucato, zoppo da una parte, non ha potuto reggere a cavallo; tutti gli altri ci siamo divertiti e incantati. Esperienza del salire (facile sul cammello schiacciato a terra) e dello scendere (occhio, al momento che il cammello si piega sui ginocchi davanti: come tuffarsi da uno scoglio; bisogna tenersi aggrappati molto bene).
Incanto del deserto:
faccio mio questo pezzo trovato su internet (non ricordo la fonte):
Il deserto tunisino
Tutto lo spazio vuoto ed immenso non si chiama per sbaglio deserto. Nel sud tunisino non bisogna viaggiare per molto tempo per immergersi in pieno Sahara. A Douz, città originale e di aspetto particolare, proprio delle tribù combattive dei Mrazig, il Sahara è alla soglia del vostro albergo. Il deserto è là, attorno a voi. L'orizzonte che offre vi attira. Nella regione dei grandi percorsi, il silenzio è grande e l'immensità è un appello alla partenza. Quindi inquietudine? Richiamo? E' l'invito ad immergersi nel deserto che vi affascina.Il deserto non è il mare senza gavitelli nè ammaraggi più ci si inoltra nel cammino e si cancella il tempo, meno si giunge a disegnare degli itinerari precisi. Là i Mehari vi attendono. I safari vi invitano a partire nell'immensità dei grandi percorsi, garantendovi le delizie e la straordinaria gioia dell'avventura, con la necessaria sicurezza del ben navigare a dorso di dromedario, vero vascello del Sahara, negli abissi di sabbia. L'esotismo è totale. Là ci sono i tre deserti, mescolati.Il deserto di sabbia fine che sale ostinatamente verso Douz, dove il vento scolpisce dune di sabbia regolarmente modellate dalla tormenta sahariana. Il deserto di sale, dove non si scorge assolutamente anima viva, ma solamente dei castelli riflessi sulle superfici speculari dei cristalli, creati dai miraggi. Il deserto di steppa grigiastra, dove spunta una strana vegetazione che va dalla ginestra al tamarindo. Qui l'aria è pura e leggera. Lo spazio non rivela nulla salvo l'immensità del vuoto: là ci si scopre. Il vuoto diventa sensazione. All'incrocio delle piste fra le dune e le alture, sulle strade infinite si incontreranno pastori, giramondo, cammellieri non troppo frettolosi e all'orizzonte gli armenti dei dromedari che si stagliano sul fondo come affreschi rupestri. Di tanto in tanto si scorgono le oasi come isole sperdute in un oceano di sabbia. Il Sahara è senza confini. Il piacere di avventurarsi è grande quando ci si sente lontani dai pericoli. Poichè il Sahara tunisino costituisce uno dei grandi spazi fra i più sicuri.


Un'idea della nostra esperienza da questi danesi. Ma le nostre foto sono più belle. Quando riuscirò a pubblicarle.

Se questa è vita


A soci e simpatizzanti.
Inoltro la notizia dell'ennesima tragedia di una figlia che non ha resistito di fronte alle torture cui la madre è da tempo sottoposta. Possiamo immaginarci quali e quanti drammi, sofferenze e sensi di colpa nasconde questa semplice notizia. Ma ciò non interessa i predicatori della "vita" ad ogni costo. Almeno fino a quando la coscienza civile di questo popolo lo consentirà.


Giampietro Sestini 


 
Stacca respiratore e uccide madre - Figlia ha tentato suicidio
Ha spento il respiratore che teneva in vita artificialmente l'anziana madre poi ha tentato di uccidersi con un'overdose di medicine.


E' successo a Cavarzere (Venezia): Olga Pivaro, 76 anni, malata da tempo, era tenuta in vita da una macchina. La figlia, Marisa Crocco, 49 anni, avrebbe deciso di staccare la spina alla macchina che teneva in vita la mamma. Poi ha tentato il suicidio. Ora è piantonata in ospedale.


La 49enne avrebbe ingerito una gran quantità di medicinali ma è stata salvata e ricoverata in ospedale ad Adria (Rovigo). I carabinieri stanno indagando sui particolari della tragedia. Intanto la donna, in stato di arresto per omicidio volontario, è piantonata.


"Non ce la facevo più, l'ho dovuto fare" ha ripetuto più volte ai carabinieri. Ad accorgersi della tragedia è stata la nipote della vittima che, rientrata in casa, ha trovato la nonna morta e ha quindi chiamato il 118. Il personale sanitario, arrivato nella casa, si è subito reso conto che l'anziana non era morta per cause naturali e ha quindi avvisato i carabinieri. La figlia della vittima era in forte stato confusionale e depressivo.