mercoledì 16 giugno 2004

Cent'anni


di Bloomsday



Il 16 giugno si celebra il centenario di una giornata molto letterariamente particolare; quella in cui, nel 1904, alle
otto di un bel mattino, Leopold Bloom, agente pubblicitario di mezza età, ebreo di origine ungherese, parlando con la
gatta si prepara il tè e si accorge che pane burro, zucchero non lo accontentano, ci vorrebbe qualcosa di più
gustoso, per esempio un rognone di maiale... Per milioni di adepti al culto rutilante della parola, si tratta del
celebre Bloomsday, il giorno, un solo intero giorno, al centro di Ulysses.
[ Natalia Aspesi La Repubblica]


«Quel giorno mi hai fatto diventare un uomo…»


Il pomeriggio del 10 Giugno 1904 James Joyce passeggia in Nassau Street, una strada centrale di Dublino. Passa Eleonora ‘Nora’ Barnacle, una bella ragazza di 20 anni, la ferma e si mette a parlare con lei. Il 16 giugno 1904 James e Nora escono insieme per la prima volta e si recano a passeggio fino a Ringsend, vicino Sandymount, a sud est di Dublino.


...andarono in una parte buia del porto, e incominciarono a baciarsi. Ma all'improvviso lei prese l'iniziativa. Lei! Aveva provato un vero "colpo di fulmine" nei riguardi di quel ragazzo appena più grande di lei; se n'era innamorata profondamente, e quella sera fece un gesto che intuì decisivo per i loro rapporti. Gli mise la mano nei pantaloni, e, secondo la biografa di Nora, l'americana Brenda Maddox, lo fece diventare uomo.


...e tutte quelle stradine curiose e le case rosa e azzurre e gialle e i roseti e i gelsomini e geranii e i cactus e Gibilterra da ragazza dov’ero un Fior di montagna sì quando mi misi la rosa nei capelli come facevano le ragazze andaluse o ne porterò una rossa sì e come mi baciò sotto il muro moresco e io pensavo be’ lui ne vale un altro e poi gli chiesi con gli occhi di chiedere ancora sì e allora mi chiese se io volevo sì dire di sì mio fior di montagna e per prima cosa gli misi le braccia intorno sì e me lo tirai addosso in modo che mi potesse sentire il petto tutto profumato sì e il suo cuore batteva come impazzito e sì dissi sì voglio Sì.
(dal monologo finale)

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