giovedì 2 giugno 2005

2 Giugno 1946


12.717.923 VOTI contro 10.719.284 VOTI


IL POPOLO CINSE LA CORONA CHE APPARTENNE AI SAVOIA


Nel marzo 1946 ci furono le prime elezioni amministrative, con le vittorie delle sinistre in molti grandi comuni; nel giugno si tennero il referendum fra monarchia e repubblica, e le elezioni per l’Assemblea costituente. I partiti al governo, che avevano formato i Comitati di liberazione nazionale (CLN), erano su posizioni diverse: socialisti e comunisti erano repubblicani, come – ovviamente – il partito dell'Edera, il partito d’azione e la Democrazia del lavoro (che ci fosse anche questa, chi se ne ricorda più?); liberali e democristiani erano divisi di fronte al dilemma istituzionale, e lasciarono liberi i propri aderenti di votare secondo coscienza, anche se, all’inizio, nella DC prevaleva l’orientamento repubblicano e se, a poco tempo dal voto, la Chiesa spinse a favore della soluzione monarchica.

I parroci esortavano a mettere la croce dove ce n’era già una (la croce dello stemma sabaudo); la Repubblica era simboleggiata da un’Italia turrita, e i repubblicani spingevano i più candidi fra i monarchici a votare per la regina. Fuori del CLN, il nuovissimo partito dell’Uomo Qualunque raccoglieva i consensi di molti ex fascisti, della burocrazia statale e dei ceti rimasti estranei alla guerra civile, specialmente a Roma e nel Mezzogiorno, dove molti erano spaventati dal Vento del Nord, cioè dalla minaccia della rivoluzione: il fronte dell’Uomo Qualunque era perciò monarchico.


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