venerdì 17 giugno 2005

Gli occhi con cui l'universo si scruta



Gli occhi con cui l'universo si scruta

... è la coscienza che distingue la nostra specie, una coscienza fra le più elevate fra tutti i primati; questa è la specificità che ci fa non tanto figli di dio ma, come affermava il buon Hoyle (nella foto,ndr), gli occhi con cui l'universo si scruta (e magari il senso alla fine è lo stesso).Gabriele Attilio Turci

“ ...ognuno preferisce credere piuttosto che giudicare, mai si esprime un giudizio sulla vita, ma ci si limita a credere: così l’errore, passato di mano in mano, ci travolge e ci fa precipitare". Lucio Anneo Seneca - De Vita beata - attorno al 58 D.C.

L'espressione riportata da Turci, nello scambio email del gruppo Libera Uscita, che noi siamo gli occhi che la Natura si fa per scrutare se stessa, mi ha impressionato fortemente la membrana celebrale. Sono andato in cerca del signore in fotografia e ho trovato cose che mi piace comunicare, così, anche per ridurre a più nobili proporzioni i sentimenti e risentimenti che ci rovesciano addosso gli avvenimenti contingenti. E' un po' la terra vista dall'alto de l'infinito universo e mondi. Per chi vuol gradire.



INTRODUZIONELa prima volta che sentii  parlare di Fred Hoyle fu ai tempi dell’università nei primi anni 80, quando nel corso di Astronomia il docente ci spiegò la teoria della nucleosintesi stellare, secondo cui pressoché tutti gli elementi naturali vengono prodotti all’interno delle stelle tramite reazioni termonucleari.

Dopo qualche ulteriore lettura di approfondimento, trovai  che l’impulso decisivo alla teoria avvenne quando il fisico americano Willam Fowler scoprì sperimentalmente un livello risonante del C12, seguendo un indicazione puramente teorica  dell’astronomo britannico Fred Hoyle; ne rimasi molto impressionato e considerai che Hoyle aveva effettivamente coronato il sogno (o l’incubo) di ogni scienziato; predire teoricamente qualche cosa che si rivela poi sperimentalmente corretto.

Da allora, cominciai a far caso a tutte le volte che sentivo il nome di Fred Hoyle...

Gabriele Manzotti Monza

PERCHE’ L’ASTRONOMIA?

(siamo nel 1925 ed una sera il giovane Hoyle, che aveva dieci anni, stava giocando con i suoi amici ad una specie di guardie e ladri; la “Tana” era rappresentata da un masso di arenaria, e quella sera era nel gruppo dei “Ladri” in fuga nella campagna.)

“… sulla sommità di un muro in quella notte perfetta, mi parve di essere in contatto con il cielo invece che con la Terra, un cielo spolverato da orizzonte ad orizzonte con migliaia di punti di luce, che, in quella notte particolarmente secca e fredda, erano insolitamente luminosi. Rimanemmo fuori forse per un ora e mezza, e mentre il tempo passava, divenivo sempre più conscio, con stupore penso, dei cieli. Quando ritornai al masso di arenaria, presi una  decisione. Mi ricordo in piedi sul masso, con lo sguardo rivolto verso l’alto, mentre decidevo che avrei scoperto che cosa fossero quelle cose lassù.”



 Fred Hoyle - Home is Where the Wind Blows – 1997 - Oxford.Un.Pr. pag 69

LA VITA 

(..) il modo in cui le persone entrano nella tua vita, con relazioni che appaiono delle più forti, ma che poi vengono gradualmente ed inesorabilmente dissolte dall’età, da divergenze di interessi, o da eventi esterni sui quali non abbiamo alcun controllo, per me è uno degli aspetti più tristi delle cose. Non si ha alcun desiderio che ciò succeda, ma si è impotenti ad evitare che accada.  Persino i rapporti con i genitori, che nei primi anni sembrano incredibilmente forti,  vengono dapprima a poco a poco indeboliti non appena, come si suole dire, si comincia a conoscere il mondo”, fino a venire  interrotti dalla morte. Allo stesso modo i rapporti apparentemente indistruttibili con i nostri stessi figli vengono  gradualmente indeboliti non appena loro stessi entrano nel mondo. I genitori possono vedere i loro figli adulti  qualche  volta al mese, se hanno la fortuna di vivere nella medesima provincia, o qualche volta all’anno se vivono nella medesima  regione, e tutte le volte si ha l’impressione che nulla sia cambiato. Ma lo è, così come è stato per i miei rapporti con i miei amici d’infanzia. Come  frammenti  di  schiuma su di un fiume tumultuoso, veniamo riuniti e poi separati dal flusso degli eventi  

(..)ho fatto in precedenza notare come le persone entrino nella nostra vita, come ne occupino la scena  per un po’, e poi svaniscano come in un sogno. Così è stato per molti dei miei amici conosciuti negli anni della laurea (..) i miei compagni di  studi sono svaniti nella nebbia della vita, così come è successo agli amici di infanzia con cui ho spesso trascorso molte ore eccitanti. Al contrario delle montagne, delle costruzioni, delle organizzazioni che persistono nel tempo, gli amici purtroppo se ne vanno , come libellule in un tiepido giorno di primavera (..)

L’UMANITA’

L’umanità non è cambiata molto dai tempi dell’uomo di Cro-Magnon, tempi distanti dai giorni nostri un migliaio di generazioni.  Ognuno di noi possiede una immensa discendenza costituita da storie di sofferenza, eroismo, sacrificio personale,  storie  che, se solo le conoscessimo, farebbero impallidire dalla vergogna le questioni di bottega  delle ultime  più recenti generazioni.  Ognuno di noi possiede una  immensa discendenza che spazzerebbe via  persino le più grandi dinastie  della storia  documentata   come fossero questioni   di secondaria importanza.  E prima di Cro-Magnon ci sono state fino a diecimila generazioni, così tante che l’immaginazione si paralizza nel  tentare di concepire cosa potrebbe essere loro successo generazione per generazione. Ciò che noi effettivamente vediamo  non sono altro che residui di schiuma sulla  superficie del vasto oceano della preistoria.

 Fred Hoyle - Home is Where the Wind Blows – 1997 - Oxford.Un.Pr. – the end of  Chp 3



LA RELIGIONE

 “(..) Di proposito non me la sento di considerare Dio troppo lontano, niente a che vedere con lo stupefacente Dio degli antichi Ebrei, e ciò perché non credo che questo concetto  sia giusto, per quanto impressionante possa essere.  Posso spiegare la differenza tramite una vecchia storiella spagnola. Un giorno Dio, sotto mentite spoglie , incontra un contadino che cammina lungo la strada e gli chiede “Dove stai andando?” Al che il contadino risponde “A Saragozza” dimenticando di aggiungere la chiosa obbligatoria nel medioevo “Se Dio vuole”.  A causa di questa mancanza di rispetto Dio trasforma il contadino in una rana e la spedisce nella pozza più vicina.  Dopo avere osservato la rana sguazzare per un po’ Dio inverte la trasformazione e dice al contadino , una volta ripresa la forma umana “Ed ora dove vai?” Al che il contadino risponde “ A Saragozza o nella pozza!” . Gli irosi dei del mondo antico avrebbero rispedito il contadino nella pozza. Il mio Dio per contro si sarebbe assicurato che arrivasse a   Saragozza.  Un errore di tutte le religioni fondamentaliste è che il loro Dio non ha senso dell’humor. Ciò perché le religioni fondamentaliste si mantengono per lungo tempo per mezzo di rituali che per loro natura non hanno alcun senso dell’humor.

 (..) I purposely don’t’ want to make God too remote - nothing like the awesome God of the ancient Hebrew  - because I don’t believe that concept is right, impressive as it may be. I can explain the difference in terms of an old Spanish story. God, in disguise, falls in with a peasant walking on the road and asks, “Where are you going?” To this the peasant replies, “To Saragossa” without adding the obligatory medieval addendum Deus Voluit (“God willing”). For this disrespect, God turns the peasant into a frog and flicks him into the nearest puddle. After watching the frog  flounder for a while, God reverses the process, and says to the peasant, when restored to human shape, “And now, where are you going?” To this the peasant replies “To Saragossa.  Or into the puddle!” The angry Gods of the ancient world would have ha the peasant straight back into the puddle. My God in contrast, would make quite certain he got to Saragossa. A mistake of all fundamentalist religion is that their gods have no sense of humor. This is because fundamentalist religions are maintained over long periods by ritual, and ritual, in its very nature, has no sense of humor. Fred Hoyle - Home is Where the Wind Blows – 1997 - Oxford.Un.Pr. pag 416

"(..) Ma la vera questione è che Dio non è onnipotente, Dio non può eludere il male rappresentato dal decadimento (n.d.t. Termodinamico) perché la questione non è di quelle su cui si può scegliere. Se c’è un universo c’è decadimento. Se non c’è decadimento, non c’è universo. Fate la vostra scelta. (..)  Il fenomeno della vita è un modo estremamente intelligente per sconfiggere il decadimento, e se si potesse trovare una soluzione anche al problema della “coscienza individuale”, avremmo una soluzione completa. Al giorno d’oggi ci si parano davanti gli opposti estremi, rappresentati da una visione atea e da una visione fondamentalista, e a mio parere in entrambi i casi siamo nei guai.  La visione Atea di un universo che sembra esistere senza scopo e nel contempo possiede una squisita struttura logica a me pare ottusa, mentre le perpetue liti dei gruppi religiosi fondamentalisti sono ancora peggio.  Nessuna delle liti religiose che ho mai visto o di cui sono venuto a conoscenza, vale la morte di un solo bambino. Si possono concepire vari universi definiti da forme differenti di vincoli matematici. Quello che io sospetto è che i vincoli che definiscono il nostro universo non siano vincoli qualsiasi. I vincoli sono ottimizzati per le conseguenze che ne derivano. O, detta in altre parole, Dio sta facendo del suo meglio, e gravarLo del concetto di onnipotenza è un grossolano insulto, un insulto perpetrato da persone che non meritano il grande sforzo che è stato intrapreso per loro stesso conto."

 “ (..) But the real point is that God is not all-powerful. God cannot overcame the evils of (n.d.t. thermodynamic) decay because the issue is not one that is open to choice. If you have universe than you must have decay. If you have no decay, you have no Universe, Take your pick (..) The phenomenon of life is an immense clever way to beat decay, and, if a further solution to the problem “I am me”, can be found, the solution is complete.  Today we have the extremes of atheistic and fundamentalist views, and it is, in my opinion, a case of a plague in all their houses.

The atheistic view that the universe just happens to be here without purpose and yet with exquisite logical structure appears to me to be obtuse, whereas the perpetual quarrelings of fundamentalist groups is worse than that. Not all the religions quarrel I ever saw or read about is worth the death of a single child.  One can conceive of various universes defined by different forms of mathematical restrictions. What I suspect is that the restrictions defining our universe are not just any old restrictions.  The restrictions are optimized for their consequences. Or to put it another way, God is doing His best, and to load off onto him the all powerful concept is a gross insult, an insult by people who do not merit the great trouble that has been taken on their behalf.” Fred Hoyle - Home is Where the Wind Blows – 1997 - Oxford.Un.Pr. pag 421

Hoyle raccontato da Gabriele Manzotti



Per Fred Hoyle vedi qui.

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