giovedì 7 luglio 2005

Pier Ferdinando 


Firenze li 2 / 7 / 2005


 Al  Presidente della Camera dei Deputati on. Pierferdinando Casini


  On. Presidente ,


 ci permettiamo di scriverle per significarle la nostra sorpresa nel leggere  le sue dichiarazioni in terra di Spagna sui matrimoni  e le adozioni  gay che il governo spagnolo si appresta a legalizzare prossimamente  con legge.


Stupore e amarezza, vogliamo chiarire, non per le sue convinzioni personali che  con pieno diritto attengono alla sua coscienza e alla coscienza di ciascun cittadino,  ma per l'uso quantomeno  anomalo della sua funzione istituzionale. Non ci sembra giusto che la terza carica dello Stato si rechi in un paese amico per sottoporre ad  aspra critica l'operato di quel  governo su questioni etiche di questo tipo che riguardano soltanto quella istituzione e quel paese, il che non contribuisce certamente al mantenimento di buoni rapporti istituzionali.


Ciò che ci sembrerebbe ovvio per un  rappresentante di partito ci sembra improprio  per una sì alta carica istituzionale.


Le sue convinzioni personali  crediamo non dovrebbero spingerla al punto di confonderle di fatto con il suo ruolo di Presidente della Camera.


E' nostra convinzione che le istituzioni  debbano restare neutrali rispetto a materie eticamente  così controverse in modo da garantire pluralismo delle idee, libertà e pari dignità sociale a tutti i  cittadini come previsto dall'art. 3 della nostra  Costituzione di cui Lei , per la sua carica , é garante.


Proprio alcuni giorni or sono il Presidente della Repubblica nel ricevere al Quirinale Papa Benedetto XVI ricordava " la necessaria distinzione tra il credo religioso di ciascuno e la vita della comunità civile regolata dalle leggi della Repubblica" e come la "delimitazione dei rispettivi ambiti rafforza la capacità delle autorità della Repubblica e delle autorità religiose di svolgere  appieno le rispettive missioni".


Quindi non siamo qui a contestare il suo pieno diritto ai suoi convincimenti ma  semmai all'uso, che a noi appare distorto della Sua funzione istituzionale.


Sentivamo il bisogno di esprimerle il nostro parere informandola che anche tra i sottoscritti vi sono , al riguardo dei matrimoni e adozioni gay, posizioni differenziate, come é giusto che sia in uno Stato laico  che proprio in quanto tale garantisce il rispetto delle varie opinioni.


   Nella speranza che voglia cogliere il significato genuino della nostra lettera, la salutiamo cordialmente.


  P.S.  Se vorrà farci giungere cortesemente un cenno di risposta ne saremo lieti.


   E-mail: lmontemaggi@ supereva .it  oppure , Istituto Gramsci Toscano via Giampaolo Orsini 44 Firenze


Seguono i firmatari, tra cui Barbabianca.


Non bisogna dare tregua ai politici che vendono le anime degli altri. Il vero male d’Italia non sono i chierici, ma i laici che si servono dei chierici per fini di potere. Se i chierici sono clericali nulla di strano. Ma dobbiamo dire basta ai nostri rappresentanti politici che agiscono come chierici, in Parlamento, nel Governo, in Rai, in Regione, in tutte le Istituzioni repubblicane. Stanno svendendo le nostre anime, a prezzi stracciati. E’ il mercato degli schiavi, e l’Italia è quello che era Zanzibar per i portoghesi. Parole grosse? 


 


 

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