mercoledì 20 settembre 2006

Viaggio a Creta (IX)


Il disco di Festo






Lo trovi nella sala III del Museo archeologico di Heraklion, contrassegnato con il numero 41, l’oggetto piú misterioso forse di quanti ne espongono i musei di tutto il mondo: il disco di Festo. A prima vista, come tanti famosissimi reperti, risulta inferiore alle aspettative della fantasia. Ha un diametro di 18 centimetri e uno spessore di 2, sulle due facce reca 241 segni, o caratteri pittografici, che si sviluppano in senso antiorario dal centro verso il bordo esterno, formando una sequenza a spirale. Alcuni lo fanno risalire al 2500 a.C., altri al 1600 a.C. Mai reliquia della storia umana fu piú indagata, interpetrata, analizzata, valutata, inquisita. E mai congetture e conclusioni in merito a natura e origine furono piú discordanti, sin da quel 3 luglio del 1908, quando una missione archeologica greco-europea, di cui facevano parte molti italiani, portò alla luce nell’area sacra del Palazzo di Festo il disco di argilla, i cui segni restano a tutt’oggi un enigma. 



 Un calendario vecchio di 4000 anni?







 


Quali attività si riconoscono? Alcune appaiono chiaramente identificabili: quella dell'esercitarsi con l'arco  , quella di saper andar per mare  , di costruire elmi o corazze  , di dedicarsi poi alla concia delle pelli  , del saper usare raspa e trapano  ed ascia  ; o di dedicarsi all'agricoltura, o addirittura di fare musica.

Altri segni, poi, sembrano richiamarci ad alcuni elementi che troviamo nella scrittura lineare B, di cui il Disco di Festo deve essere coevo; ché, se la scrittura Lineare B è testimoniata in tavolette stilate intorno al XVI sec. a.C., essa è così bene e compiutamente strutturata che la sua formazione deve risalire per forza di cose a secoli precedenti, per cui il disco in questione, in questo caso, altro non fa che testimoniare la presenza di elementi pittografici che, nel linguaggio, assumono intanto la valenza di fonogrammi. Questi sono il cerchio puntato  e, l'abbiamo già vista, l'ascia bipenne  che nel miceneo appare nettamente stilizzata  nel segno che anticipa il moderno fonema T. Nessuno è riuscito a "decifrare" l'oscuro messaggio che ci viene da un tempo tanto remoto né, peraltro, a riconoscere il registro di una tale forma di comunicazione.

Secondo alcuni il Disco di Festo altro non è che un "normalissimo" CALENDARIO-DIARIO ad uso e consumo, forse, dei giovani (o della gente in genere) di quel tempo; per cui altro dev'essere il codice di lettura del reperto per poterne valutare esattamente lo spessore. La circolarità dell'oggetto è in relazione al circolo solare ed al suo moto durante l'anno e appare configurare l'immagine del cielo e quindi il computo del tempo in relazione agli eventi astrali o stagionali.

Se assumiamo come "diagonale" del disco il raggio, la sezione, che individua il cerchio presso il punto d'inizio del "testo", ci accorgiamo che per ogni "spira" v'è (per ambo i lati) una sola serie che appare, multipla del 3.

12 , 9 , 6 , 3 , 1 (lato A)

12 , 9 , 6 , 3 (lato B). Il che è ancora più straordinario, in quanto dimostra che a quel tempo il calcolo (sia pure in un sistema a base dieci) era già basato sul 3 e sui suoi multipli. L'immagine delle due facce lo indica chiaramente. Per cui anche l'anno doveva essere... anzi già era di dodici mesi. Difatti:

6 mesi di 31 gg. = 186 gg.

6 mesi di 30 gg. = 180 gg.

 totale 366 gg. Per quanto attiene ai segni, tutti e due i lati iniziano con la stessa immagine, quella del guerriero con l'elmo  : segno che l'attività guerresca era primaria e fondamentale per la comunità. Un grazie al Dr. Rosario Vieni

Fermiamoci qui.

3 commenti:

  1. An actions report of a manager of the ancient Phaistos commercial center

    The famous Phaistos Disc is a printed, per paragraph, synoptic report of a manager actions from the Phaistos commercial center. The spirals, for technical reasons, are starting with guide the edge of the disc, from the periphery to the center, and the inscription, again for technical reasons, begins reversely.
    The Phaistos Disk, the Column from Abydos, the Rosetta’s Stone, the plate from Egkomi, the plate from the Athena's sanctuary of the Idalion and the plate of Kortona are some written reports or publications current accounting's and regulatory acts for the king's or administration's or municipality's informing.

    https://skydrive.live.com/?cid=e39b50d7d9ea3235&id=E39B50D7D9EA3235%21105#!/view.aspx?cid=E39B50D7D9EA3235&resid=E39B50D7D9EA3235%21123&app=WordPdf

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    1. Interesting, indeed! Thank you.

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    2. More from:

      http://users.sch.gr/kim1954

      a book in Greek and English, which is published, for technical reasons, gradually.
      thank

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