sabato 30 giugno 2007

Viaggio in Sicilia (V)




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Palermo mercoledì 30 maggio 2007.

Dobbiamo ringraziare Giampaolo Pazzi e Maria sua legittima consorte se la nostra permanenza a Palermo è stata resa tanto significativa dall’incontro con due palermitani doc di nome Anna Puglisi e Umberto Santino (nella foto).

Perché quello che manca al turista, spesso, è il contatto diretto, non mediato da alcun rapporto d’interesse, con le persone del luogo. Da Giampaolo avevo avuto l’indirizzo e il recapito telefonico. Fateci una visita, ne vale la pena. E così è stato. Non è stato difficile, dopo una telefonata del giorno prima, prendere il 101 a via della Libertà, zona Piazza Politeama e fare i “cento passi” che ci separavano da Via di Villa Sperlinga 15. Tanto poi è stato facile trovare Villa Sperlinga quanto un po’ meno semplice imboccare Via di villa sperlinga, perché è una via cortissima e stretta tra varie altre. Una strada appartata in zona verde e quieta, un cancello, un campanello un piccolo giardino e siamo dentro un appartamento foderato di libri appoggiati ad invisibili pareti. Anna e Umberto ci stanno aspettando. Ci vediamo per la prima volta, ma non ci sentiamo estranei; loro sanno già di noi per bocca di Giampaolo e Maria Pazzi. Prima un’occhiata alle foto, manifesti e poster che occupano le pareti libere da scaffali e poi una chiacchierata informale ma mirata. Siamo dentro al più grande
archivio sulla mafia palermitana, trent’anni di lavoro dei soci fondatori che sono qui davanti a me e Paola. Conoscono Firenze, sanno dell’Isolotto avventure e disavventure, Umberto ha in tasca un biglietto d’aereo Palermo-Peretola A/R per un prossimo quasi immediato incontro in quel di Prato…e poi, su precisa domanda di Paola, la storia di loro e del Centro Impastato da loro creato e accudito con intelletto d’amore e sentimento d’onore. Amore e onore a Palermo e alla Sicilia. Mentre Umberto parla e Anna via via interloquisce mi passano davanti come in un documentario in bianco e nero le elezioni del 20 aprile 1947, la vittoria della sinistra, la sterzata a destra di De Gasperi nel maggio 47 con la cacciata della sinistra dal governo, i grandi movimenti di massa in tutta l’isola, la strage di Portella della Ginestra, l’alleanza di mafia e democrazia cristiana, la creazione di un capolavoro di sistema clientelare, la fuga dall’isola di un milione e mezzo di operai e contadini, il dissanguamento della sinistra che diviene e rimane minoritaria,  con una lotta antimafia rituale e di superficie,  i vecchi fasci siciliani del 1891!...,il primo assassinato eccellente Sindaco Notarbartolo 1893, il primo scossone antimafia nel 1973 quando a Ciaculli rimasero morti 7 poliziotti per un errore degli esecutori che sbagliarono bersaglio e poi soprattutto la morte del generale Dalla Chiesa 1982 che fa diventare la Mafia questione nazionale, a seguire la Legge di Pio La Torre che segna all’anagrafe per la prima volta la mafia col suo vero nome…Ballarò centro e cuore di Palermo, strappato dal petto della città dai bombardamenti del 1943, dal terremoto del 1968, Ballarò dei 200.000 abitanti, Ballarò dei 30.000 oggi grazie agli extracomunitari, Ballarò miglior mercato ortofrutticolo di Palermo, Peppino Impastato, cento passi dalla casa di Badalamenti, saltato in aria, depistaggio dei carabinieri, omertà sconfitta da mamma Felicia e contorno, v.Centro antimafia fondato un anno prima, ribattezzato per l’occasione…E poi, divagando, Palermo turistica, Palermo barocca, Viale Lincon, a sinistra il giardino botanico (andate a visitarlo) a destra chinatown e tutte le chincaglierie relative, là dove Anna bambina schiacciava il musetto contro le vetrine delle  fabbriche di confetti che rotolavano di là dal vetro spinte fuori  da  piccole betoniere, le migliori confetterie del mondo..

La sera ci siamo dati appuntamento a un ristorante vicino al nostro B&B, zona Politeama, ottimo primo, veramente speciale, di cui non so dire più di tanto. Cercate tra i primi nel menù de  “Il mirto e la rosa” di Via Granatelli. Il giorno dopo, in attesa della corriera Palermo-Siracusa abbiamo visitato il Giardino Botanico di Viale Lincoln. Il
ficus bengalese era ed è ancora lì dal 1840. 4 foto


Ho finito di leggere "Una ragionevole proposta per pacificare la città di Palermo" di Umberto Santino.  Ne ho fatto un post su bloggerdiguerra.

Adesso mi sto familiarizzando con Felicia, la mamma del figlio Giuseppe assassinato dalla mafia. Altro che tragedia greca. Ho ta le mani l'intervista di Anna e Umberto e "Donne Mafia e Antimafia" di Anna P. 

Consulta senza fretta il sito dell'Archivio di Anna e Umberto. Buona notte.

(continua)

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