giovedì 19 luglio 2007

Viaggio in Sicilia (IX)



I pistacchi di Bronte



Avevo incontrato Bronte la prima volta a scuola, tanto per cambiare, dentro "Libertà", una novella del Verga: rivolta di contadini, cavatori, minatori contro una nobiltà corrotta, crudele e incosciente, protetta dalla bandiera inglese di Nelson in persona...l'avevo rivisto nelle sale cinematografiche col titolo "Bronte, storia di un massacro" di Vancini, c'ero passato molti anni fa in un giro veloce che mi portò fino sull'Etna, quando sporsi la faccia sulla bocca dell'Inferno, un cono nero e fumigante grande quanto Piazza tien an Men e profondo quanto 10 cupole di S.Pietro sovrapposte. Voi non avete mai visto "Bronte" di Vancini, ma non avete perso l'ennesima donna che visse due volte, la centesima finestra sul cortile e via col vento della grande distribuzione americana. "Bronte"  è un bel film, da vedere. Una volta usavano le trasmissioni notturne del TG3. Mai avevo pensato ai pistacchi. Ed ora eccoli qui, freschi di invio, transustanziati in frastucusa e torroncini, dentro barattoli di vetro e guaine pregiate.

Ce l'ha consegnati a domicilio il corriere Passalacqua direttamente da Bronte, ditta Sicilfrutti, perché questa ha vinto la gara con altra consimile indetta dalle papille gustative di Paola e, in sottordine, mie. Del resto tutti conosciamo la squisitezza della grande azienda dolciaria siciliana, ma anche pugliese. Ma si parla più spesso di mandorle. Bronte è il regno incontrastato del pistacchio. (Anna ha detto a Paola che il pistacchio è indicato contro il colesterolo, ma è una scusa v.***).

Il Pistacchio (pistachia vera) è un arbusto, più raramente un albero di piccola taglia, di altezza non superiore ai 6 metri, dotato di radici profonde, dal tronco nodoso e contorto di colore grigio brumastro e dal fogliame caduco.

La pianta si trova a suo agio su delle rocce laviche proibitive per qualsiasi altro tipo di vegetazione.


Frastuca=pistacchio, è una pianta importata o coltivata dagli arabi, tanto per cambiare.   Ed esercita la poligamia:

Se vogliamo coltivare il pistacchio bisogna sapere che su otto piante femmine bisogna piantare un maschio e sapere ancora che il maschio deve essere piantato in sopra vento e in sotto vento le femmine, in questo modo il vento può trasportare il polline dei fiori dai maschi fino al pistillo delle femmine.

La difficile raccolta su questi terreni è il maggior motivo per il quale si impone ai pistacchieti etnei un ciclo di produzione biennale.

Poiché a causa del pericolo di dispersione si è costretti a raccogliere direttamente dagli alberi con notevole impiego di costosa manodopera, si preferisce avere una annata totalmente vuota poi seguita da una abbondante.

***I semi di pistacchio contengono molte proteine (18-23%), in olio (50-60%), vitamine ed altre sostanze non azotate (15-17%), fra i quali prevale il principio attivo della fecondità. Il frutto ha quindi un valore nutritivo molto alto ed il suo valore in calorie è doppio di quello del burro. E' assai pregiato e ricercato anche per il suo sapore aromatico e gradevole in pasticceria, in gelateria e per aromatizzare ed insaporire molte vivande. L'olio, estratto dal frutto, trova anche applicazione in dermatologia per le sue alte doti emollienti ed ammorbidenti


Dai un'occhiata senza fretta ma con ADSL,  per vedere dei bei filmati sulla raccolta e la lavorazione del pistacchio.

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