martedì 30 ottobre 2007



                                                   III

I gesti di cura


Oggi pomeriggio ho partecipato al quarto incontro (come gli altri aperto a tutti) relativo alla formazione di volontari per l'assistenza alle persone malate che sono alla fine della vita, che è un bel modo di confrontarsi con la propria finitezza. Massimo e Valeria sono due infermieri dell'Unità Operativa di cure continue palliative che ha sede all'IOT di Viale Michelangelo. Ero curioso di conoscere Valeria, perché era stata lei a rispondermi al telefono il giorno in cui indirizzai a loro Mario e Maria alle prese con il fine vita di Maria. Nel post    II raccontavo che "Avevo telefonato al FILE di via S.Niccolò e lì mi avevano dato il telefono dell'Unità Operativa: 055/6577609.  Al telefono trovai Valeria, dolce e gentile. E tutto fu facile".

Giovane, dolce e gentile davvero. Laureata, ha scelto di lavorare come infermiera con i malati terminali (non si chiamano più così, perche terminali siamo tutti, ma non ho ancora imparato la terminologia aggiornata) per una spinta interiore oltreché per sfuggire all'alternativa della corsia con due infermieri e quaranta malati indicati necessariamente come "letto n.5, 9, 12...operato stomaco, fegato, cardiopatico...Insomma indicati non col nome ma con il posto e la malattia. Curare il malato "terminale" a casa o in Hospice dà tutta un altro sapore al proprio lavoro.

Anche Massimo è un vocazionale convinto; giovane anche lui ma con più anzianità di servizio di Valeria. Fa la sua relazione scrivendo sul tabellone cartaceo le parole

SPAZIO

TEMPO

ATTENZIONE

RECIPROCITA'

ESPERIENZA

le cui prime lettere (viste in verticale) costruiscono la parola STARE insieme accanto vicino ...al malato costruendo lo spazio, utilizzando il tempo, prestando attenzione, in un rapporto di reciprocità, il tutto via via ridisegnato sulla base delle esperienze vissute durante il rapporto...Non riesco a dare bene il senso delle emozioni più che dei concetti trasmessi da Massimo e Valeria. E da due tra gli ascoltatori presenti (una signora e un uomo di mezza età) che prendono la parola per  testimoniare il valore di spazio tempo attenzione reciprocità esperienza vissuto nella realtà insieme a Massimo e Valeria che hanno accompagnato nel fine vita i rispettivi partner (quelli dei due ascoltatori per intendersi). 

Nella vita ho assistito e partecipato a migliaia di incontri, riunioni, convegni, tavole di tutte le forme...ora, meno giovane, assaporo un tipo di meeting intenso e più vero...Sento di vivere il titolo dell'incontro di oggi con due infermieri venuti ad aiutarmi e curarmi: "La relazione di aiuto attraverso il contatto: i gesti di cura".



Il prossimo incontro, tra una settimana, ha per titolo:

Quando il tempo si è fatto breve: stare accanto alla persona malata/morente e alla sua famiglia: la comunicazione, la relazione, la spiritualità.

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