venerdì 21 marzo 2008

Sovrapopolazione


la causa principale della distruzione del pianeta


 è la sovrapopolazione.


Libera Uscita mi invia questa email e siccome la mia ossessione-pallino è la sovrapopolazione, mi affretto a pubblicarlo qui.


L’articolo di Aldo Schiavone “Quel che resta di destra e sinistra”, pubblicato su la Repubblica del 18 marzo, riporta all’attualità la domanda di Giorgio Gaber nella sua canzone:  “Cos’è la destra, cos’è la sinistra?”


La crisi del comunismo, la diffusione del capitalismo, la globalizzazione dell’economia, l’azzeramento telematico delle distanze hanno reso ormai obsoleti i criteri che una volta differenziavano la destra dalla sinistra.


In Italia, dove i due partiti maggiori, PD e PDL, si rincorrono sul piano delle proposte “corporative”, avulse dai veri problemi che affliggono l’intera umanità, le differenze sono ancora meno percepibili.  


Secondo Schiavone, esistono tre valori o principi che la politica dovrebbe perseguire:


- il valore assoluto dell´emancipazione umana;


- il principio “dell´eguaglianza universale delle opportunità”;


- la “convinzione che l´individualismo acquisitivo – tu sei quel che consumi – non sia l´unico modo di formazione di una personalità umana”.


Di fronte a queste scelte di fondo, Schiavone non sa rispondere se la “diade” destra/sinistra regga ancora o non sia il caso di abbandonarla, ma crede anche che “commetteremmo un errore catastrofico se, decidendo di lasciarla cadere, rinunciassimo con essa alla prospettiva di una politica capace di esaltarsi nel confronto e nel conflitto fra grandi alternative, fra concezioni complessive del mondo e del futuro. Se sapremo farlo, a cominciare dal nuovo Pd, sarà già un gran risultato, al di là dello stesso esito del voto ”.


Mentre sono pienamente d’accordo sulle conclusioni alle quali perviene Schiavone, mi permetto di osservare che i tre valori o principi fondamentali da lui indicati non sono sufficienti a definire una “concezione complessiva del mondo e del futuro”.


Credo infatti che il primo obiettivo che oggi la politica deve porsi sia quello della “solidarietà globale”, ossia una solidarietà senza limiti di spazio né di tempo, tale cioè da coinvolgere gli esseri umani di tutte le nazioni e le future generazioni, nella convinzione che il  pianeta in cui noi viviamo è lo stesso in cui vivranno i nostri figli ed i figli dei nostri figli.


La “solidarietà globale” comporta scelte non facili e talora impopolari. La prima conseguenza è che occorre prendere atto che la causa principale della distruzione del pianeta è la sovrapopolazione.


Sappiamo tutti che fra qualche anno si saranno prosciugati i giacimenti di petrolio mentre la richiesta di energia è in costante aumento, che l’inquinamento dell’aria e delle acque è progressivo, che la temperatura della terra è in aumento ed i ghiacciai si stanno sciogliendo, che i problemi connessi allo smaltimento dei rifiuti e delle scorie saranno sempre più devastanti, e così via. Considerato che – grazie ai progressi della medicina - la vita media è notevolmente aumentata e che le “grandi” guerre e gli stermini di massa sono cessati da oltre 60 anni, se continua l’attuale “trend” di crescita demografica i dieci miliardi di persone che abitano oggi il pianeta in breve tempo arriveranno a renderlo inabitabile, anche per il futuro.


E’ giunto il tempo che la politica affronti il problema. E poiché il tema della solidarietà (altruismo) caratterizza più la sinistra della destra, è tempo che la sinistra se ne faccia carico.


So benissimo che non può essere l’Italia a trovare la soluzione, ma può essere l’Italia – come ha fatto per la moratoria della pena di morte – a sollevare la questione a livello ONU. E intanto si possono adottare, nel nostro paese, norme coerenti con l’obiettivo della “solidarietà globale”.


In questo quadro, ad esempio, si può ed anzi si deve: incentivare la nascita del primo figlio ed anche del secondo ma non di più, propagandare l’uso di anticoncezionali, ridurre le emissioni inquinanti, finanziare la ricerca sulle energie alternative, incentivare l’installazione delle pale eoliche, condizionare il rilascio delle concessioni edilizie all’installazione su ogni stabile di pannelli solari, costruire termovalorizzatori, controllare e punire ogni forma di inquinamento ambientale, ecc.


Insomma è giunto il tempo per il genere umano di farsi carico della sua sopravvivenza. Ciò può avvenire soltanto sulla base di una nuova etica basata sulla ragione e sui fatti. Come dice Schiavone, “non esistono leggi morali né confini biologici dati una volta per tutti fuori di noi”.


Così come non esistono leggi morali fuori di noi che possano costringerci a vivere anche quando la nostra vita si è naturalmente conclusa.

Grazie a tutti voi di LiberaUscita: siete dalla parte della ragione.

Giorgio Grossi




3 commenti:

  1. Questa è un po' la mia posizione. Ma dove peschi questi articoli? Orni

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  2. Da quando ho smesso di leggere i giornali, di guardare il TG (salvo RAINEWS 24 sul satellite), di assistere ai dibattiti tra politici...trovo più tempo - grazie alla fata Pensione - per pensare con le mie residue meningi e per browser nell'Iperuranio di Nostra Signora Internet. Buona pasqua passagio attraversamento vita in collo a mamma Natura e babbo Universo. Anche a te, Luciano.

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  3. "la causa principale della distruzione del pianeta è la sovrapopolazione"



    Quoto e ringrazio.

    Mi sento un po' meno solo.

    A me il problema sembra talmente evidente che non capisco perchè nessuno lo veda, ma poi penso ai millenni di "dei della fertilità" e comprendo...



    Blog interessante, complimenti.

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