venerdì 28 marzo 2008

Una sciata su Marte

Perché no?


Neve all'equatore


È la neve la fonte dei depositi di ghiaccio che si trovano alla base dei maestosi vulcani e montagne che punteggiano le regioni tropicali e delle medie latitudini sul pianeta Marte. È questo il risultato ottenuto grazie a una tecnica innovativa da ricercatori francesi e americani dell'Institut Pierre Simon Laplace e dell'Institut de Mécanique Celèste di Parigi e dell'Ames Research Center della NASA. Già nel 1976, la camera montata a bordo della missione Viking evidenziò la presenza di calotte polari sul Pianeta Rosso. Osservazioni più recenti hanno inoltre mostrato la presenza di depositi di ghiaccio mischiato a roccia ai piedi dei vulcani e delle montagne prossime all’equatore. Negli ultimi due anni, i geologi planetari hanno raccolto prove sempre più evidenti che queste formazioni sono ciò che resta di ghiacciai geologicamente recenti. Ma come si è potuto formare il ghiaccio così lontano dai poli del pianeta? Da antiche frane? Oppure dall’emersione di bacini sotterranei? "Ciò che abbiamo trovato - ha spiegato Head, coautore del articolo apparso sulla rivista "Science" è che i ghiacciai si sono formati da neve portata dalle regioni polari. Secondo il modello elaborato dai ricercatori, verificato grazie a simulazioni al computer, milioni di anni fa i raggi del Sole colpivano le calotte polari in modo diretto, poiché l'asse di rotazione del pianeta era molto inclinato rispetto al piano dell'orbita. Ciò determinava il rilascio di una grande quantità di vapor d'acqua nell'atmosfera. I venti di tipo monsonico trasportarono poi il vapore verso sud, fino a lambire le pendici dei monti Tharsis e del Monte Olympus, il più alto vulcano di tutto il sistema solare. Una volta raffreddatosi, il vapore si condensava e cadeva in forma di neve. Col tempo la neve si è trasformata in ghiaccio andando a costituire veri e propri ghiacciai, degradatisi fino a lasciare gli attuali depositi.


Ghiaccio ai poli


Marte viene spesso considerato un mondo arido coperto da deserti. In realtà il pianeta rosso, come la Terra, ha due vaste calotte di ghiaccio secco (CO2) ai poli nord e sud. Non solo, insieme a questo sono state rilevate di recente tracce di acqua allo stato solido. Ed è proprio questo quello che ha scoperto MARSIS, il radar a bordo della sonda orbitante Mars Express dell'ESA.


Per misurare lo spessore dello strato di ghiaccio al polo sud, il radar, tutto italiano, ha inviato segnali invisibili sulla sua superficie e ne registra gli echi. In questo modo è in grado di osservare attraverso gli strati fino al fondo del ghiaccio. MARSIS ha suddiviso i depositi di ghiaccio e polvere che coprono il polo in più di 300 sezioni.


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