domenica 27 aprile 2008

Destinazione delle ceneri in Toscana

Numero cremazioni a Firenze dal 1961 al 2006



Le possibilità di destinazione delle ceneri in Toscana



In seguito all'emanazione della Legge Regionale ci sono sostanziali novità per quanto riguarda la destinazione delle ceneri:


Le ceneri derivanti dalla cremazione devono essere raccolte in una urna cineraria di materiale resistente tale da poter essere chiusa con saldatura , portante all’esterno il nome, il cognome, data di nascita e di morte del defunto . Le urne da inumare e/o disperdere devono essere di materiale biodegradabile.


L’urna sigillata viene consegnata direttamente ai familiari che possono scegliere fra le sotto elencate forme di sistemazione:


Tumulata solo in area cimiteriale, in celletta individuale o collettiva, in sepoltura di famiglia o loculo, anche in presenza di un feretro.


Inumata, solo in area cimiteriale, e destinata ad una lenta dispersione delle ceneri.


Conservata all’interno del cimitero, nei luoghi di cui all’art.80, comma3, del D.P.R. 285/90


Consegnata al soggetto affidatario:


Nel rispetto della volontà del defunto, soggetto affidatario può essere qualunque persona, ente o associazione scelta liberamente dal defunto o da chi può manifestarne la volontà, ai sensi della Legge R.T. 29/04 art2 comma 1.


La consegna dell’urna è effettuata previa presentazione di un’istanza, in carta con bollo, agli uffici delle concessioni cimiteriali (via delle Gore e Cimitero di Trespiano), nella quale il soggetto affidatario dichiara i propri dati anagrafici e la residenza, la destinazione finale dell’urna e l’assunzione di responsabilità per la custodia.


Tale documento costituisce documento che accompagnerà le ceneri.


L’affidatario dell’urna da parte del soggetto indicato dal defunto può rinunciare all’affidamento; tale rinuncia deve risultare da dichiarazione resa all’ufficiale dello stato civile che ha autorizzato la cremazione. In caso di affidamento a più soggetti la rinuncia ad un soggetto non implica anche la rinuncia a più soggetti (L.R.T. 29 art. 2 e 4).


Dispersione ceneri:


La dispersione delle ceneri è eseguita dai soggetti espressamente indicati dal defunto o in mancanza dai soggetti di cui all’art. 3, comma 1 lettera d), della Legge130/01.


L’autorizzazione alla dispersione ceneri è concessa dall’ufficiale dello stato civile previa presentazione dell’espressa volontà del defunto ( per testamento o per iscrizione alle società autorizzate)


È consentita unicamente nei seguenti luoghi:


  Nel cinerario comune di cui all’art. 80 comma 6, del D.P.R. 285/90;

 

 Nell’area a ciò destinata, posta all’interno del Cimitero Comunale di Trespiano, denominato Giardino della Rimembranza e in località le Cascine all’interno dell’argine del fiume Arno presso la confluenza del medesimo con il fosso del Mugnone;

 

 In montagna a distanza di oltre 200 mt. da centri insediamenti abitativi;

 

 In mare
, ad oltre mezzo miglio dalla costa;

 

 Nei laghi, ad oltre 100 mt. dalla riva;

 

 Nei fiumi;

 

 In aree naturali a distanze di oltre 200 mt. da centri e insediamenti abitativi;

 

 In aree private; la dispersione in tali aree al di fuori dei centri abitati deve avvenire all’aperto con il consenso dei proprietari e non per dar luogo ad attività aventi fini di lucro.

  La dispersione in mare, nei laghi, nei fiumi ed altri corsi d’acqua è consentita nei tratti liberi da natanti e manufatti.


Nel sito della SOCREM di Firenze puoi trovare tutte le notizie che ti interessano per questa scelta di civiltà.


Nota di cronaca. Questo post l'ho scritto domenica 27 aprile al ritorno dall'assemblea annuale della Società per la cremazione di Firenze, via dell'Ariento 13, 50123 Firenze, Tel. 055283570 - fax 055216470. Paola e il Barba sono iscritti da diversi anni, quando ancora la cremazione era fuori consuetudine e senza una Legge ad hoc.  Ho preso la parola in assemblea dopo aver letto nel fascicolo distribuito all'ingresso il costo del funerale concordato dalla Socrem con diverse imprese tra cui l'Umanitas di Scandicci a cui siamo iscritti: da € 1300 a € 2000. 

Prima domanda: - Che cosa pesa sul maggior costo?

Risposta: - Il cofano (v. cassa da morto).

Ho così potuto conoscere la possibilità di avere un cofano in legno non trattato, non lucidato...visto anche che la cassa va bruciata comunque insieme alla "salma".

Seconda domanda: - Ma le ceneri saranno per gran parte prodotte dal legno e non dai resti mortali...

Risposta: - La cremazione avviene alla temperatura di 1000 (mille) gradi e tutto ciò che non è corpo umano volatilizza...

Come dire che nelle ceneri ci sarà molto di me e poco del castagno. Va bene così.

Castagno,

mio buon amico casentinese,

rustico nel tuo riccio,

dolce e saporito nel frutto,

compagno e amico

negli anni duri di guerra

quando hai offerto

vitto e nascondiglio

ai partigiani in fuga,

quando ancora e sempre

mi nascondi il porcino

sotto le foglie e il terriccio

per accrescere l'emozione

del ritrovamento...


Lunga vita a chi legge e a chi ha scritto.

sabato 26 aprile 2008

Primo maggio 2008- "No Peace No Work"

Portuali e insegnanti della California


Postini di New York


Questa è una notizia


Per il primo maggio, che non è festa negli Stati Uniti, il sindacato dei lavoratori portuali della costa ovest, l´International Longshore and Warehouse Union, ha indetto uno sciopero per protestare contro le guerre in Iraq e Afghanistan.

Ci saranno manifestazioni a sostegno nei porti di San Francisco (California), Seattle e Olympia (Washington).


L´azione dei portuali ha anche l´appoggio di altri sindacati, tra cui la federazione degli insegnanti della California e dei postini di New York.


Chiedono l'appoggio del resto del mondo al grido di "No Peace No Work"


Leggila qui


Per una libera informazione

In fila per firmare




Clicca sulla foto per ingrandirla


Firenze Piazza S.Croce, 25 aprile 2006, ore 18.  Sono in fila per firmare. In mezzo ai giovani. Paola ha firmato 2 dei 3 referendum: Eliminare la legge Gasbarri, eliminare l'albo dei giornalisti. Non ha firmato per eliminare i finanziamenti pubblici all'editoria,  per paura che l'unico finanziatore rimanga lo psicogigante (in questo caso). Legittima suspicione.


4 foto

giovedì 24 aprile 2008

W il XXV Aprile

Firmerò i 3 referendum di Beppe Grillo.


 Sostituisco Waffa con Wiva il 25 Aprile (stigli1933).


Quanto sopra l'ho scritto come  commento sotto il video: 


http://it.youtube.com/watch?v=0B9OfCNebN8


Ho fatto mille cortei da giovane negli anni sessanta e settanta. Mai al grido di Waffa. Lo stile è l'uomo.  L'armata è molto variegata, gli sbocchi imprevedibili. Ma se ci sono Di Pietro e Travaglio, perchè non ci posso stare io? Qual'è l'alternativa?

mercoledì 23 aprile 2008

Donne afghane

Invito


Domenica 27 aprile 2008, ore 10,30, alle baracche verdi, via degli Aceri 1, nell'ambito dell'assemblea settimanale della Comunità dell'Isolotto, due donne afghane risponderanno alle domande sulla condizione della donna nell'Afghanistan di oggi.

Sarà presente un interprete.

Nota. La due donne sono a Firenze per un corso riguardante l'orificeria, all'interno di un progetto di formazione organizzato dall' Ambasciata di Kabul e dal Comune di Firenze. L'occasione di incontro ci è stata offerta dal Presidente del Consiglio Comunale Eros Cruccolini. Cordialità. Paola Galli

martedì 22 aprile 2008

Paraguay, plano de Dios

Coraje, America!



Asunciòn 21 aprile 2008


Non più monsignore, da oggi bisognerà chiamarlo Presidente. Fernando Lugo, 56 anni ed ex vescovo della poverissima diocesi di San Pedro, ha sbaragliato gli avversari è si aggiudicato nella giornata di ieri la poltrona di 47° presidente del Paraguay.


Quello che rimane però di questa schiacciante vittoria è l’immagine di una nazione che finalmente alza la testa e prova a riemergere dal medioevo politico e culturale in cui è stata imprigionata negli ultimi 61 anni di governo colorado. Il vento socialista che ha scompigliato la morfologia politica dell’America del sud ha soffiato anche questa piccola, ma orgogliosa nazione.


Che, paradossalmente, l’uomo che l’ha reso possibile sia anche, e prima di tutto, un uomo della Chiesa per i paraguayani non è altro che il “plano de Dios".


Una settimana fa scriveva Peace Reporter:









 








Gli sgoccioli della campagna elettorale paraguayana si tingono di rosso. Non è il rosso del Partido Colorado che da 61 anni soggioga la seconda popolazione più povera dell’America Latina, nè quello che decorava la tonaca del più papabile dei candidati, l’ex monsignore Fernando Lugo.

 

 

Un membro del movimento dei senzatetto paraguayano ferito durante gli scontriIl rosso che sta cominciando a colorare le strade di Asunciòn è quello del sangue.

Risale a pochi giorni fa l’uccisione dell’ennesimo - il quarto in soli 2 mesi - dirigente di Tekojoja, uguaglianza nella lingua degli indigeni guarantì, per mano dei narcotrafficanti brasiliani ed è di lunedì la notizia dei primi scontri tra i senza tetto e gli uomini dell’esercito del presidente in carica Nicanor Duarte Frutos.




Una donna del movimento dei senzatetto marcia con il figlio in braccio per le strade della capitaleTremila diseredati hanno invaso, tra le 10 e le 12, di domenica scorsa le avingude capitoline cercando di farsi strada verso palazzo Lopez per chiedere conto al presidente dei 7 milioni di dollari destinati alla costruzione di 3000 abitazioni e per esigere trasparenza sull’utilizzo dei 12 milioni stanziati per l’acquisto di terre coltivabili. A metà del percorso sono però stati intercettati dagli agenti in tenuta anti-sommossa e dagli uomini della Guardia Presidenziale che tra idranti e manganelli hanno represso il corteo spontaneo arrestando 43 manifestanti, stranamente rilasciati dopo poche ore nel pomeriggio.

Il bilancio dei violenti scontri con le forze dell’ordine è di circa un centinaio di contusi e di 15 feriti gravi, numeri che non sembrano però voler frenare la protesta. Gilberto Cacerà, il coordinatore nazionale del movimento dei “sin techos”, annuncia una nuova marcia per mercoledì e invita i senza tetto delle zone limitrofe alla capitale ad unirsi alla protesta anche se, probabilmente, già oggi si potranno ripetere episodi di violenza nelle strade.




gli scontri ad AsunciònC’è però chi sussurra che questi scontri siano stati pianificati e ordinati dallo stesso Duarte Frutos.

A meno di una settimana dal voto, i sondaggi annunciano la clamorosa débacle del Partido Colorado, che sembra non essere riuscito a contenere il disappunto dei paraguayani con la candidatura di Blanca Ovelar, prima candidata donna in una nazione storicamente “machista”.

I più maliziosi affermano che gli scontri di piazza siano soltanto un pretesto per poter dichiarare lo stato di emergenza nel Paese e rinviare le elezioni a data da destinarsi, dando così modo al partito repubblicano più longevo del Sudamerica di ricompattare i molti militanti migrati verso la coalizione capeggiata da Fernando Lugo.

L’ex vescovo nel frattempo sospende, in via precauzionale, le attività pre elettorali rinunciando al dibattito televisivo che lo avrebbe dovuto vedere contrapposto a Blanca Ovelar e al generale Lino Oviedo, capo della terza forza partitica del paese e protagonista di un golpe fallito nel 1996.

All’ormai blando pericolo brogli si aggiunge quindi il timore di disordini molto più ampi e cruenti.

Nel caso in cui la volontà popolare non dovesse essere rispettata, i primi a farne le spese saranno proprio gli stessi che hanno fede nel cambio e nell’uomo di Dio che pare meglio rappresentarlo.


lunedì 21 aprile 2008

Beppe Grillo

D.Gallo


Guardalo su Youtube (dal blog di Beppe Grillo)


Il mio commento:


 Caro Andrea, un saluto da Firenze. Hai fatto bene a parlare delle 90 bombe atomiche qui in Italia. Bisogna aiutare Grillo a "contestualizzare" la realtà di m. in cui ci siamo venuti a trovare con la presenza statunitense qui da noi, il ricatto dei servizi segreti (i loro)... Ho chiesto a Beppe di mettere sulla testata del suo blog una strisciolina su Gaza e una sui 5 anni di guerra continua preventiva contro l'Iraq insieme a quella del Tibet che c'è già...Urbano.

venerdì 18 aprile 2008

Anna

Anna a Napoli nel 1951




La prima da destra

Ieri sera, giovedi 17 aprile, ad Anno Zero (**)- la trasmissione di Santoro - nelle riprese fatte al Circolo Arci di Via Maccari, qui all'Isolotto, dove il PD ha avuto più del 60% dei voti (v. post precedente) era l'anziana donna che indicava l'immagine di Enrico Berlinguer appesa alla parete, con affetto e rimpianto, ma anche con determinazione. Eccola qui nel racconto di Franco Quercioli, altro pezzo forte della storia di questo quartiere.

(**) dovresti poterla vedere qui. (8 minuti dopo l'inizio della trasmissione)


 Non aveva ancora quindici anni quando l’Anna Sbandati cominciò a portare i pacchi dei volantini antifascisti da via della Vigna Nuova, dove faceva la bardottina in un laboratorio di pellicce, fino alla Querce, in via Palazzo dei Diavoli, dove abitavano i Dolfi, un vero e proprio centro clandestino che copriva la zona Isolotto-Monticelli. Gli Sbandati stavano infatti nelle case popolari di via Annibal Caro.


L’Anna era una morettina agile e smilza con gli occhi neri e vivaci e i calzini bianchi che dimostrava quindici anni anche quando ne ebbe di più. Cosa che le servì in seguito durante l’emergenza per passare inosservata tra le pattuglie tedesche e fasciste che vigilavano la zona, quando in bicicletta portava a casa dei Dolfi borse piene di roba per i partigiani, ai quali si era unito suo fratello Armido dopo l’8 settembre del quarantatre. “ Mi capitò anche di conoscere Aligi Barducci, che poi sarebbe stato Potente, il famoso comandante partigiano. Era un bel giovane biondo con gli occhi azzurri con un fare quasi aristicratico, molto riservato, quasi timido al punto che i suoi compagni all’inizio non sapevano come comportarsi.”


Potente era del Pignone, stava in via Benozzo Gozzoli, vicino a casa sua. Quando Armido fu ferito da una bomba a mano dei fascisti mentre in piedi sul predellino della macchina transitava da via Antonio Del Pollaiolo, l’Anna lo seguì prima all’ospedale militare di Monte Uliveto, poi a quello di Siena e lo assistette finchè non fu guarito.


Finita la guerra cominciò a fare volontariato alla Federazione del PCI. Un giorno il Rossi, il segretario, la chiamò per assegnarle un incarico: organizzare i Pionieri, il nascente movimento dei ragazzi che il PCI aveva deciso di promuovere in tutta Italia. Nell’aprile del ’49 la spedirono a Barberino di Mugello ad un corso di formazione che durò più di un mese. Una quarantina di giovanotti e ragazze di varie parti d’Italia. Il direttore del corso, un certo Gianni Rodari, già noto per i suoi racconti sull’Unità, veniva appunto dalla redazione di Milano.


“Quella mattina si aspettava questo Rodari, quando dalla stradina sterrata che portava al casolare che il sindaco di Barberino ci aveva messo a disposizione, si vide salire un giovane con la valigia, piccolo di statura e un po’ dismesso. Arrivato su, si presentò – Sono Gianni Rodari – Ti facevo più grande – gli dissi e lui – Mi fai un complimento, gli dissero così a Gramsci, i compagni, quando arrivò al carcere di Turi - ”.


Da allora l’Anna cominciò a girare per la provincia di Firenze. Spuntarono Pionieri dovunque ci fosse una Casa del Popolo o una sezione del PCI. Ragazze e ragazzi dagli otto ai tredici anni con il fazzoletto rosso al collo e tanta voglia di giocare, di fare teatro e sport, di cantare insieme, di fare escursioni specie nei giorni festivi e nelle vacanze. E poi “La storia di un pugnello di grano” ovvero il grano raccolto dai Pionieri toscani, una campagna di solidarietà per i bambini di Napoli afflitti dal tracoma, una malattia che viene solo agli occhi dei poveri. Ed è proprio nei “bassi” di Napoli che l’Anna si trova l’anno dopo insieme ad altri giovani animatori, in gran parte toscani ed emiliani, per un’estate di iniziative. “Erano proprio squignizzi, un po’ lazzeroni ma simpatici. Si fecero tante cose: giochi, musica e canto, sport e, aiutati dai compagni universitari della città, anche un po’ discuola, perché tanti di quei bambini erano analfabeti. Alla fine si organizzò la festa finale con Gianni Rodari, in un teatro; me ne ricorderò fin che campo”. A Napoli si fece anche una notte nel carcere di Poggioreale per aver manifestato contro il generale Ridgeway, arrivato a Napoli, dalla guerra di Corea. “Io ebbi il compito di buttare verso di lui una bandiera gialla in segno di disprezzo e i poliziotti mi presero subito, fu una notte piena di pensieri, stavo in pena soprattutto per la mamma. Ma la mattina ci fu la sorpresa, arrivò il compagno Cacciapuoti insieme ad altri compagni con un bel mazzo di garofani rossi e mi portò fuori”.


Quando a Roma fu deciso di creare “ Il Pioniere” il giornale per i ragazzi, un’alternativa al Corriere dei Piccoli e al Vittorioso, fu chiamata in via Piemonte, dove era la sede dell’associazione, per una riunione con Enrico Berlinguer che allora era il segretario della federazione giovanile comunista. C’erano i massimi dirigenti dell’associazione: Carlo Pagliarini, Tina Rinaldi, Gianni Rodari e un certo Francia. “Enrico era un giovane affascinante, gli occhi stretti, luminosissimi ed il sorriso arguto e gentile, mi colpì profondamente. Mi sembrava di averlo partorito io, da quanto lo sentivo simile ad una parte di me”. Con Gianni Rodari nacque anche un amore. “Si stette fidanzati per qualche mese, finchè nell’estate del ’51, mi mandarono a Budapest al campo internazionale dei Pionieri. Fu un esperienza bellissima, conobbi giovani e ragazze di tutti i paesi del mondo. Mi ricordo sempre di due giovani arabi che essendo musulmani non potevano mangiare la carne di maiale, ma una sera che avevano fame, si tolsero gli zuccotti che avevano sulla testa e la mangiarono. L’Ungheria si stava riorganizzando. Era finita la guerra da pochi anni e c’era un clima di speranza per il futuro. Gianni era rimasto in Italia a fare il suo primo libro, e ci scrivevamo spesso. Ma quando arrivò una sua lettera con dentro la mia e gli errori segnati, compresi che non era l’uomo adatto e ci lasciammo. Però siamo rimasti sempre in amicizia. Poco dopo mi fidanzai con Oliviero e nel ’52 ci sposò Mario Fabiani, in Palazzo Vecchio”.


Anna Sbandati Cardinali lasciò i Pionieri e cominciò a fare volontariato nell’Unione Donne Italiane, seguì i problemi delle donne in fabbrica ma continuò ad occuparsi dei bambini del loro diritto alla scuola e all’istruzione. Fu proprio alla testa di una delegazione di mamme che richiedevano l’istituzione di una scuola che conobbe il Sindaco La Pira. “Mi resi conto subito di avere di fronte un uomo eccezionale, soprattutto per come trattava le persone, le faceva sentire importanti e avevi la sensazione che ti ascoltasse davvero e capisse i tuoi problemi. Anche Fabiani era stato un grande sindaco ma era diverso, era come dire più severo, più rigoroso, come i comunisti di una volta, La Pira era più spirituale ma anche più allegro e spontaneo”


La storia continua qui


(nella foto, al centro in piedi)

mercoledì 16 aprile 2008

QUARTIERE 4 di Firenze

Le elezioni nel mio Quartiere

Comune di Firenze  Elezioni politiche 13-14 Aprile 2008

CAMERA DEI DEPUTATI

RIEPILOGO RISULTATI QUARTIERE 4

Sezioni 65 su 65

                                                               Voti             % 

7 - Sinistra L'Arcobaleno                     2.284          5,22  

8 - CasiniUnione Centro                     668             3,82  

  

9 - Italia  Valori -Di Pietro              2 093            4,79  

10 - Partito Dem. Veltroni                    22.956     52,50  

Totale coalizione              25.049           57,29  


12 - Il Popolo della Liberta'                11.357         25,98  

13 - Lega Nord                                          558            1,28  

Totale coalizione                 1.915            27,25 



Le elezioni nel mio Seggio


9 - Italia dei Valori - Lista Di Pietro        38           6,14    

 

10 - Partito Democratico - Veltroni        335       54,12    

 

Totale coalizione                                  373      60,26    


12 - Il Popolo della Liberta'                  135        21,81    

 

13 - Lega Nord
                                       6           0,97    

 

Totale coalizione                                141        22,78  


Quadro ufficiale Camera

Quadro ufficiale Senato

martedì 15 aprile 2008

Il golpe

Stavo pensando

(cogitanti mihi saepenumero et memoria vetera repetenti, Quinte frater)


L'eliminazione in toto e come per incanto della sinistra dal Parlamento rende evidente che ci troviamo pari pari di fronte a un golpe. Un golpe bianco rispetto al sangue che non c'è stato, ma vero; tanto più pericoloso perché strisciante nel senso che è arrivato strisciando, presentandosi non con le zanne della iena ma con il grugno del porco o porcellum. La sinistra è stata fatta fuori in anestesia totale della società una volta chiamata civile. Dove si dimostra che Beppe Grillo va preso sul serio quando grida all'esproprio del nostro fondamentale diritto, quello di scegliersi i dipendenti. Beppe Grillo fa i suoi sbagli come tutti, ma la sua funzione è essenziale e va aiutato condiviso e difeso, sia pure  con qualche se e con pochi ma. Le sue analisi e previsioni vanno fatte uscire dall'etere del blog più letto in Italia e per il vasto mondo e vanno poste sulla terra, insieme ad Arcoiris, lasciando il posto rimasto libero in cielo a rete 4. Piedi in scarpe comode per i giovani, mani al portafoglio per noi anziani.


by Marcus Tullius Cicero (dedicato, con simpatia e affetto, a Romano, mio contemporaneo)

 I. 1. Cogitanti mihi saepenumero et memoria vetera repetenti perbeati fuisse, Quinte  frater, illi videri solent, qui in optima re publica, quom et honoribus et rerum gestarum gloria florerent, eum vitae cursum tenere potuerunt, ut vel in negotio sine periculo vel in otio cum dignitate esse possent. Ac fuit cum mihi quoque initium requiescendi atque animum ad utriusque nostrum praeclara studia referendi fore iustum et prope ab omnibus concessum arbitrarer, si infinitus forensium rerum labor et ambitionis occupatio cursu honorum etiam aetatis flexu constitisset. 2. Quam spem cogitationum et consiliorum meorum cum graves communium temporum tum varii nostri casus fefellerunt. Nam qui locus quietis et tranquillitatis plenissimus fore videbatur, in eo maxumae moles molestiarum et turbulentissumae tempestates extiterunt; neque vero nobis cupientibus atque exoptantibus fractus otii datus est ad eas artis, quibus a pueris dediti fuimus, celebrandas inter nosque recolendas. 3. Nam prima aetate incidimus in ipsam perturbationem disciplinae veteris et consulatu devenimus in medium rerum omnium certamen atque discrimen et hoc tempus omne post consulatum obiecimus [iis] fluctibus qui per nos a communi peste depulsi in nosmet ipsos redundarent. Sed tamen in eis vel asperitatibus rerum vel angustiis temporis obsequar studiis nostris et quantum mihi vel fraus inimicorum vel causa amicorum vel res publica tribuet otti ad scribendum potissimum conferam. 4. Tibi vero, frater, neque hortanti deero neque roganti. Nam neque auctoritate quisquam apud me plus valere te potest neque voluntate.

(De Oratore Liber Primus by Marcus Tullius Cicero)


Quando frequentemente rifletto e richiamo con la memoria i tempi andati, Quinto fratello mio, di solito mi sembra che siano stati molto felici e molto fortunati quegli uomini che, nell’età più fiorente della repubblica, insigni per le cariche rivestite e per la gloria delle loro imprese, riuscirono a condurre il corso della loro esistenza in modo tale da potere partecipare alla vita pubblica senza pericolo e godersi poi con dignità la quiete della vita privata; e ci fu un tempo in cui pensavo che anche a me sarebbe stato, per così dire, concesso da tutti il diritto di cominciare a riposarmi e di volgere l’animo ai nobili studi cari a entrambi noi, una volta che, chiusa la carriera politica e giunto alla soglia della vecchiaia, fossero venute meno le infinite fatiche del foro e le preoccupazioni elettorali. [2] Ma da una parte le tristi condizioni dello stato e dall’altra diverse vicende personali resero vani le speranze e i progetti che nutrivo; infatti, proprio nel periodo che sembrava dovesse essere il più ricco di pace e tranquillità, sorsero le più numerose e le più gravi difficoltà e le più violente tempeste e, benché lo desiderassi con tutto il cuore, non mi fu dato il vantaggio del tempo libero per praticare quelle discipline cui fui avviato fin da bambino e per riprenderle assieme a te. [3] Infatti, da giovane mi vidi coinvolto proprio nello sconvolgimento dell’antica costituzione e da console fui trascinato in una lotta decisiva per l’esistenza dello stato, e tutti questi anni successivi al consolato li ho impiegati per oppormi a quei flutti, la cui incombente minaccia fu grazie a me stornata dalla comunità e che su di me dovevano finire per rovesciarsi. Nondimeno, pur in queste condizioni avverse e nonostante il poco tempo a disposizione, mi dedicherò agli studi che ci stanno a cuore, e tutto il tempo che mi concederanno l’ostilità degli avversari, gli interessi degli amici e la politica, lo dedicherò soprattutto allo scrivere; [4] comunque, non vorrei venir meno alle tue esortazioni e preghiere, caro fratello, perché non c’è altra persona che abbia su di me più autorità e influenza di quanto ne hai tu.


Caro amico e fratello Tullio Romano! Il miglior modo di difendersi è quello di attaccare. O sbaglio? Urb. Quintus.


Appendice  ( Dal blog di Riccardo Orioles)

< Io Romano, fig.lo del quondam Mario Prodi di Bologna, dell'età mia d'anni 68, constituto personalmente in giudizio, e inginocchiato avanti di voi Emin.mi e Rev.mi Cardinali, giuro che sempre ho creduto, credo adesso, e con l'aiuto di Dio crederò per l'avvenire, tutto quello che tiene, predica e insegna la Ss.ma Cattolica e Apostolica Chiesa. Ma da questo Santo Offizio, per aver tenuto, difeso e insegnate in voce e in scritto, la falsa dottrina che i cittadini siano eguali fra loro, sono stato giudicato veementemente sospetto d'eresia.



Pertanto volendo io levar dalla mente delle Eminenze Vostre e d'ogni fedel Cristiano questa veemente sospizione, giustamente di me conceputa, con cuor sincero e fede non finta abiuro, maledico e detesto li sudetti errori e eresie, e generalmente ogni e qualunque altro errore, e eresia e setta contraria alla S.ta Chiesa; e giuro che per l'avvenire non dirò mai più né asserirò, in voce o in scritto, cose tali per le quali si possa aver di me simile sospizione; ma se conoscerò alcun eretico o che sia sospetto d'eresia lo denonzierò a questo S. Offizio, o vero all'Inquisitore o Ordinario del luogo, dove mi trovarò.



Giuro anco e prometto d'adempire e osservare intieramente tutte le penitenze che mi sono state o mi saranno da questo S. Offizo imposte; e contravenendo ad alcuna delle dette mie promesse e giuramenti, il che Dio non voglia, mi sottometto a tutte le pene e castighi che sono da' sacri canoni e altre constituzioni generali e particolari contro simili delinquenti imposte e promulgate.

Io Romano Prodi sodetto ho abiurato, giurato, promesso e mi sono obligato come sopra; e in fede del vero, di mia propria mano ho sottoscritta la presente cedola di
mia abiurazione e recitatala di parola in parola, in Roma, nel convento della Minerva, questo dì 15 aprile 2008. >


Res venit ad triarios


La terza trincea ( perdute Camera e Senato)


La società civile.


Con quali appoggi?


- Terzo potere (Stato di diritto: la Costituzione antifascista)


- Europa


- Crisi economica (non richiesto, ma possibile)


- Divisioni interne a loro (perché solo a noi?) possibili in caso di crisi economica.


Impegno prioritario di tutti noi: mandarlo a casa prima della scadenza.


Nota lessicale: Res venit ad triarios (la faccenda arrivò al punto che dovettero intervenire i triarii - la sinteticità del latino! -).  Il modo di dire aveva origine dalla legione manipolare, composta da tre schieramenti a scacchiera dove gli hastati e i principes costituivano le prime due file e i triarii venivano utilizzati come riserva.


Nota organizzativa: scarpe comode.

Giovani tocca a voi.

Sull'Arno d'argento





Bisogna pure consolarci


Toscana, il Pd va oltre il 50%

 Ecco gli eletti




 

In Toscana il Pd è vicino al 50%, mentre crolla la Sinistra Arcobaleno che perde dieci punti percentuali rispetto al 2006 e non manderà nessuno in Parlamento. Lieve incremento del Popolo delle Libertà che, insieme alla Lega Nord, supera appena il tetto del 30%, in discesa invece l´Udc che questa volta correva da solo. Si afferma l´Italia dei Valori di Di Pietro e Pancho Pardi.

Al Senato per il Pd risulterebbero eletti senatori Vannino Chiti, Vittoria Franco, Achille Serra, Achille Passoni, Marco Filippi, Andrea Marcucci, Silvia Della Monica, Marco Perduca, Massimo Livi Bacci e Manuela Granaiola. Per Idv passa uno dei leader dei girotondi, Francesco 'Pancho' Pardi. Per il Pdl Altero Matteoli, Sandro Bondi, Gaetano Quagliariello, Franco Mugnai, Paolo Amato, Achille Totaro e Massimo Baldini




da Repubblica Firenze.


Ultimo aggiornamento 14 aprile 2008 ore 23:02


Pd                     48,2

Di Pietro Idv      4,6

Totale coalizione - Walter Veltroni  52,8 %



Pdl                    30,6

Lega Nord         1,3

Totale coalizione -  Berlusconi        31,9 %



Il mio voto è andato a segno: si chiama Pancho.

Attenua un po' il mio mal di pancia: un girotondo di giostra. Lo terrò comunque d'occhio.

 

In Toscana è andata molto meglio agli uomini di Veltroni. Il neonato Partito Democratico, incassando di fatto anche molti voti in uscita dalla Sinistra Arcobaleno, proprio qui ha ottenuto il miglior risultato italiano, incassando al Senato un enorme 47,1% (8,4 punti in più rispetto al 2006: di fatto quasi un toscano su due ha votato per il Pd) e il 46,8% alla Camera (nel 2006 ottenne il 43,3%). La Toscana, insomma, si conferma la regione più ‘bianco-rossa’ d’Italia, superando in questa particolare classifica di appartenenza l’Emilia Romagna e l’Umbria. Fra le province, Siena è da record (qui il PD al Senato ha incassato addirittura il 53,6%), seguita da Firenze (52,2%) e Livorno (51,7%).

Da La nazione di Firenze




Il Piave mormorerà?

Sto passando il tempo al PC per non vedere la TV. Cercate di capirmi. Sabato ho passato una bellissima giornata a Corsignano in Casentino tra giovani spensierati e innamorati (festa di matrimonio); stamani son passato dalla Editrice Fruska di Stia per dare l'ultimo avallo al mio "Ivi è Romena, Dante in Casentino, 1289, 1302-1313". Il libro verrà stampato a Città di Castello e presentato al Castello di Poppi l'11 giugno p.v. A dio piacendo. Ho votato di Pietro alle 13 di stamattina, fuori pioviscola, Paola stira e io ascolto la radio a singhiozzo, tolgo la parola ai politici col "mute" e non vedo le loro facce.  Nel frattempo tramite "homeexchange" mi arriva un'email da Città del Capo per uno scambio casa.  Giardino con piscina, posti letto fino a 6.  Famiglia di 4, genitori e due figli teenagers. Si può fare, come diceva Topo gigio.  Nel frattempo del pensiero il tarlo mi trafora il cervello mentre misere cose scrivo e tristi parlo. Il Piave mormorerà? Per fermare i crociati del nord. Ma i sanfedisti del card. Ruffo di Napoli? Italia, Italia! E a quel grido scricchiolaron l'ossa sé ricercanti lungo il cimitero de la fatal penisola, a vestirsi d'ira e di ferro.  Parole parole parole. Battaglia di Campaldino, 1289, aretini contro fiorentini; i primi sfondano al centro con la cavalleria, i secondi rimangono fermi rinculando un po'. Poi si muovono alle ali, chiudono i cavalieri avversari prima che sottentrino i fanti aretini e les jeux sont fait.  A Cannes, 216 ante Christum natum, gli opliti romani, corazzati come dinosauri, sfondano al centro sui tunisini di Annibale che rimangono fermi finché ai lati la cavalleria numida di Massinissa chiude i dinosauri e li distrugge. Che dobbiamo fare nel frangente? Stiamo fermi, senza arretrare, quanto possibile compatti. Resistere resistere resistere. Nel frattempo... Signora Annabel, vengo a città del Capo.

lunedì 14 aprile 2008

Il vento del nord La croce del sud

E io nel mezzo


La pillola


Il ventre che ha partorito i mostri è ancora fecondo..


E adesso va bene la pillola del giorno dopo.


Un grappino per tirarti su:


 Lode della dialettica (trad. di F.Fortini)


 L'ingiustizia oggi cammina con passo sicuro.


Gli oppressori si fondano su diecimila anni.


La violenza garantisce: Com'è, così resterà.


Nessuna voce risuona tranne la voce di chi comanda


e sui mercati lo sfruttamento dice alto: solo ora io comincio.


Ma fra gli oppressi molti dicono ora:


quel che vogliamo, non verrà mai.


 Chi ancora è vivo non dica: mai!


Quel che è sicuro non è sicuro.


Com'è, così non resterà.


Quando chi comanda avrà parlato,


parleranno i comandati.


B.Brecht

Grazie

grazie.jpg


Voglio ringraziare tutti coloro che si sono recati alle urne per votare l’Italia dei Valori.

14 Aprile

domenica 13 aprile 2008

Elezioni

Grazie Grillo


Apro Bloglines cerco Beppe Grillo nei miei Feeds (fate conto il mangime giornaliero per cani e gatti), Grillo ha messo nella mia ciotola l'elenco dei 100 delinquenti inaffidabili con i relativi proponenti. Si salva l'Italia dei Valori. Insomma Grillo indica almeno un angolino di scheda su cui puoi andare, oggi o domani, a mettere il tuo segno. Il barba e Paola voteranno domani al rientro in città: il primo voterà Tonino, come da sempre dichiarato, la seconda PD alla Camera e, forse, Arcobaleno al Senato, se servirà, qui in Toscana, a togliere un senatore a Porca Italia (da "Porcellum").


Per i grillini puri Grillo lascia almeno una possibilità di voto (d'accordo con Marco Travaglio). Se proprio non ce la fate, andate lo stesso a votare e scrivete un bel 25 Aprile sulla scheda: suicidio di protesta come i monaci vietnamiti a quei tempi o i palestinesi oggi.


Ma non è il mio consiglio.


I collaborazionisti degli americani possono rimanere a casa. L'elicottero sopra l'ambasciata americana non ha posto per tutti.


Qualcuno dice che bisognerà aspettare il 2011. Comunque questa la prospettiva.


Ma cerchiamo di evitarla. A lui e soprattutto a noi. Il ventre che lo ha generato è ancora fecondo. Pillola subito, ma non quella del giorno dopo.

venerdì 11 aprile 2008

Senatori eletti

Senatori che faranno 13 ( Aprile)


Italia dei Valori


Belisario Felice

Bugnano Patrizia

Di Nardo Aniello

Giambrone Fabio

Lannutti Elio

Pedica Stefano




Partito Democratico


(vanno aggiunti 2 collegi uninominali in

Trentino Alto Adige e 4 seggi all’estero con

preferenza)

Abramo Paolo

Adamo Marilena

Adragna Benedetto

Agostini Mauro

Amati Silvana

Andria Alfonso

Antezza Maria

Armato Teresa

Baio Emanuela

Barbolini Giuliano

Bassoli Fiorenza

Bastico Mariangela

Bertuzzi Maria Teresa

Bianchi Dorina

Bianco Enzo

Blazina Tamara

Bonino Emma

Bosone Daniele

Bruno Franco

Bubbico Filippo

Cabras Antonio

Carloni Anna Maria

Carofiglio Giovanni

Casson Felice

Ceceri Giuseppe

Ceruti Mauro

Chiaromonte Franca

Chiti Vannino

Chiurazzi Carlo

Crisafulli Vladimiro

D’Ambrosio Giorgio

D’Ambrosio Gerardo

D’Ubaldo Lucio Alessio

De Castro Paolo

De Luca Vincenzo

De Sena Luigi

Del Vecchio Mauro

Della Monica Silvia

Della Seta Roberto

Di Girolamo Leopoldo

Donaggio Cecilia

Fasciani Pina

Ferrante Francesco

Filippi Marco

Finocchiaro Anna

Fioroni Anna Rita

Follini Giuseppe Detto Marco

Fontana Carlo Ferruccio Antonio

Fontana Cinzia Maria

Franco Vittoria

Galperti Guido

Garavaglia Maria Pia

Garraffa Costantino

Gasbarri Mauro

Ghedini Rita

Giaretta Paolo

Granaiola Manuela

Gustavino Claudio Antonio

Ichino Pietro Emilio Antonio

Incostante Maria Fortuna

Istarol Maurizio

Latorre Nicola

Leddi Maura in Maiola

Legnini Giovanni

Livi Bacci Massimo

Lumia Giuseppe

Magistrelli Marina

Marcenaro Pietro

Marcucci Andrea

Marini Franco

Marino Ignazio Roberto Maria

Marino Mauro Maria

Maritati Alberto

Marzi Annamaria

Massa Augusto

Mazzucconi Daniela

Mercatali Vidmer

Milana Riccardo

Monaco Francesco Detto Franco

Mongiello Colomba

Morando Antonio Enrico

Morri Fabrizio

Musi Adriano

Naccarato Paolo

Negri Magda

Nerozzi Paolo

Papania Antonino

Pappaterra Domenico

Passoni Achille

Pegorer Carlo

Perduca Marco

Pertoldi Flavio

Pignedoli Leana

Pinotti Roberta

Poretti Donatella

Procacci Giovanni

Ranucci Raffaele

Roilo Giorgio

Rossi Nicola

Rossi Paolo

Rusconi Antonio

Russo Giuseppe

Sangalli Gian Carlo

Sbarbati Luciana

Scanu Giampiero

Serafini Anna Maria

Serra Achille

Sircana Silvio Emilio

Soliani Albertina

Stradiotto Marco

Tomaselli Salvatore

Tonini Giorgio

Treu Tiziano

Veronesi Umberto

Villari Riccardo

Vimercati Luigi

Vitali Walter

Zanda Luigi Enrico

Zanetti Liviana

Zavoli Sergio


Sinistra Arcobaleno


Albonetti Martino

Borsellino Rita

Brutti Paolo

Capelli Giovanna

Cento Pier Paolo

Cesini Rosalba

Crapolicchio Silvio

De Petris Loredana

Di Biase Maria Eleonora

Gagliardi Morandi Rina

Morelli Cristina

Palermi Emanuela

Provera Marilde

Salvi Cesare


Fonte: Beppe Grillo.

Polis




Che fare? Conosco compagni che voteranno per Veltroni "turandosi il naso" per pura e semplice paura del fascismo - non a torto, viste le posizioni ormai apertamente fasciste di Berlusconi.

E conosco gente anziana, compagni niente estremisti, che dicono di non voler votare perché "se quello vuol correre da solo e buttare via il premio di maggioranza vuol dire che per lui l'importante è fottere la sinistra e non battere Berlusconi".


...

Io concordo con l'analisi, ma non con le conclusioni. Votare bisogna lo stesso, quantomeno per dignità. Votare per Veltroni nella speranza che superi da solo Berlusconi. Votare Arcobaleno nella speranza (non facile) che oltre a sopravvivere la sinistra riesca finalmente a uscire dalla cripta in cui s'è rinchiusa. Votare Beppe Grillo (in Sicilia c'è) nonostante l'inaffidabilità della candidata che nel suo comune ha già regalato - per egocentrismo - la vittoria ai mafiosi. Votare Di Pietro, nella speranza che stavolta i suoi eletti non passino il giorno dopo con Berlusconi. Votare i socialisti, sperando che finalmente abbiano imparato a distinguere fra Proudhon e Arsenio Lupin. Votare sinistra critica, alla peggio, sempre meglio di scheda bianca.


...E cosa diciamo ai giovani? Sembrerebbe la cosa più difficile ma in realtà è molto semplice: continuiamo a fare il nostro dovere. Il lavoro nei quartieri, i giornali, l'organizazione, i siti, tutta la piccola rete che insieme facciamo crescere ogni giorno, questo non dev'essere neanche per un istante rallentato.


Non estraniamoci dalle elezioni, ma con la consapevolezza che il lavoro da fare è soprattutto dopo. E che in questo lavoro saremo soli perché i vecchi, anche quelli che non avranno tradito, difficilmente avranno la forza di rimettersi in piedi. Ci sarà confusione, con gli oligarchi che proclameranno di essere loro l'unica speranza rimasta e i delinquenti che grideranno al popolo "libertà! viva la cuccagna!". Ma voi non vi lascerete confondere, continuerete ad essere umani, fedeli alla concretezza delle piccole cose. Il giorno dopo le elezioni, comunque vadano, comincia l'esame di cittadini - e di uomini - per questa generazione.

...

Se vuoi leggerlo tutto vai qui.


Polis


La nostra è una Città in cui si lavora:

a comandare, è il popolo e la Legge.

Ciascuno di noi tutti ha dei diritti,

quand'è insieme con altri, e quando è solo;

ciascuno di noi tutti ha dei doveri.


Nella Città non c'è uomo nè donna,

miscredente o fedele, bianco o nero.

I cittadini sono uguali. Tutti

vivano nella loro dignità,

nè miseri, nè troppo ricchi: a ognuno

fraterna dia il suo aiuto la Città.


Chi pensa, chi produce, chi lavora,

ognuno dia una mano alla Città:

lei vuole che nessun rimanga fuori

per la pigrizia o per la povertà.


È una la Città, ma il cittadino

è diverso un dall'altro, al suo paese,

nel suo nord, nel suo sud, nel suo dialetto:

la Città non ci vuole fatti a schiera.


Legge di dei non è legge civile:

qui, ciascuno rispetti il dio d'altrui.

I boschi, l'aria libera, i poeti,

i maestri che insegnano, il sapere

sono il nostro tesoro: la Città

per tutti loro è vita e libertà.


Non barbari, ma uomini civili

noi rispettiamo ogni altra città.

Ma chi fugge dai barbari, qui trovi

casa fraterna, asilo e carità:

guai a chi lo scaccia! Offende tutti noi.


Non sia guerra fra umani, uomini!, mai.

Ragionate piuttosto: noi vogliamo

essere i primi a ragionare, e andiamo

nel mondo in amicizia e libertà.


Nei giorni duri, abbiamo una bandiera

che ci ricorda: siamo una Città.


Chi è Riccardp Orioles


Riccardo Orioles, giornalista antimafia, è un punto di riferimento nel panorama delle firme giornalistiche in Sicilia, impegnato a contrastare la mafia e la corruzione.


Biografia


Assieme a Pippo Fava, ha fondato e sostenuto il giornale "I siciliani", uno dei primi giornali che hanno avuto il merito di aver denunciato la normalità delle attività illecite di cosa nostra in Sicilia. Cavalieri, massoneria, mafia e politica i temi principali di un giornalismo che si proponeva rigoroso nelle inchieste e nel mestiere di comunicare e portare alla luce ciò che la mafia per anni aveva fatto al buio. Giuseppe Fava, a un anno dalla nascita del giornale, viene ucciso dalla mafia. Orioles è il punto di riferimento più forte nella redazione del dopo Fava, impegnato a contrastare in ogni modo il fenomeno della mafia; guida un gruppo che si contraddistinguerà negli anni per l’unità e per la qualità delle inchieste svolte. Orioles è stato inoltre tra i fondatori del settimanale "Avvenimenti". Attualmente (nel 2005) svolge la sua attività giornalistica scrivendo e diffondendo una e-zine in rete chiamata La Catena di Sanlibero.


Opere su Riccardo Orioles


Due ampi profili di Riccardo Orioles sono in due libri di Nando Dalla Chiesa, Storie (Einaudi, 1990), e Storie eretiche di cittadini perbene (Einaudi, 1999).


fonte: Wikipedia

Elezioni

Elezioni e laicità


Non tutti i gatti sono bigi


Come noto, LiberaUscita è un'associazione apartitica, nel senso che non aderisce né sostiene un determinato partito. I nostri soci hanno le loro proprie convinzioni politiche, senza che ciò contrasti con il comune impegno di sostenere gli scopi dell'associazione, alla quale hanno liberamente aderito. Contestualmente siamo consapevoli dell'importanza fondamentale dei partiti nella formazione delle leggi, e quindi sulla possibilità stessa di realizzare gli scopi dell'associazione, così come siamo consapevoli del ruolo preminente che l'attuale legge elettorale attribuisce al partito o coalizione che ottiene la maggioranza relativa dei voti. 

Ciò premesso, in vista delle elezioni politiche del 13 e 14 aprile p.v. abbiamo ritenuto opportuno analizzare, con l'ausilio di internet, i programmi elettorali dei maggiori partiti politici, estraendone le parti relative agli argomenti che più interessano l'associazione: il testamento biologico, l'eutanasia e gli altri temi connessi alla laicità dello Stato (aborto, divorzio breve, unioni civili, procreazione assistita, finanziamento della Chiesa cattolica).


Quanto sopra per fornire concreti elementi di valutazione a coloro che non avessero ancora maturato una decisione su chi votare.

Nel riportare qui sotto il predetto estratto, ci permettiamo ricordare che astenersi dal voto non significa non votare, bensì votare per il partito che ottiene la maggioranza.

Cordiali saluti

Giampietro Sestini

Segretario di LiberaUscita 

  




ELEZIONI 2008: I TEMI DELLA LAICITA’ NEI PROGRAMMI DEI MAGGIORI PARTITI POLITICI

 

(Testamento biologico, eutanasia, aborto, divorzio breve, unioni civili, procreazione assistita, finanziamento della Chiesa cattolica)

 

 LA DESTRA

Candidato premier: Daniela Santanchè

Per La Destra la Vita è Sacra. Senza dubbi né esitazioni. Al centro della nostra proposta politica vi è la Persona, dal concepimento alla morte, con i suoi diritti e la sua dignità. Su questo non possiamo accettare alcun compromesso.

No alle manipolazioni genetiche e alla ricerca sugli embrioni.

No all’Eutanasia.

In merito alla proposta di legge sul cosiddetto testamento biologico e a recenti polemiche in merito a una sentenza di Cassazione, La Destra ribadisce con fermezza la propria contrarietà a ipotesi che aprano la strada all’eutanasia. La rinuncia all’accanimento terapeutico non può e non deve trasformarsi in abbandono terapeutico tendente a privare il paziente – quand’anche dichiarato in stato irreversibile - dei sostegni vitali di alimentazione, idratazione e respirazione. Anche nel caso siano riscontrabili la volontà attuale o anticipata del malato e quella dei suoi familiari, concordiamo con quanto espresso dal Comitato Nazionale per la Bioetica nel 2003 circa il fatto che tali volontà «non possono avere per oggetto la decisione di togliere la vita al malato stesso».

Rivedere l’applicazione della 194. Riteniamo necessario che le Regioni si assumano il compito di applicare un nuovo protocollo da usare nei consultori per fare quella reale opera di prevenzione nei confronti delle donne che manca del tutto.

Ribadiamo la nostra assoluta contrarietà all’insegnamento del Corano o di qualsivoglia altra Religione diversa da quella Cattolica nelle nostre scuole, sperando che nessuno ne parli più nel variegato mondo del centro-destra.

Divieto di indossare il velo nelle scuole.

 

IL POPOLO DELLA LIBERTÀ’

In coalizione con la Lega Nord e il Movimento per l’Autonomia

Candidato premier: Silvio Berlusconi

Sostegno alle famiglie per la libertà di scelta tra scuola pubblica e privata.

Rilancio del ruolo di prevenzione e di assistenza dei consultori pubblici e privati per garantire alternative all’aborto per la gestante in difficoltà.

Esclusione di ogni ipotesi di leggi che permettano o comunque favoriscano pratiche mediche assimilabili all’eutanasia.

 

LEGA NORD

In coalizione con il Popolo della Libertà e con il Movimento per l’Autonomia

Candidato premier: Silvio Berlusconi

Moratoria nella costruzione di nuove moschee. Prevedere che nelle moschee sia usata la lingua italiana. Vincolare all’esito di un referendum della popolazione locale la possibilità di costruire o ampliare moschee e analoghi centri di aggregazione.

Richiedere che nel Trattato sull’Unione europea sia inserito un richiamo esplicito alle comuni radici cristiane dell’Europa, in quanto fattore di coesione e unità, anche spirituale, del continente.

 

PARTITO DEMOCRATICO

In coalizione con l’Italia dei Valori

Candidato premier: Walter Veltroni

Riprendere e approvare il disegno di legge contro lo stalking e l’omofobia, già approvato dalla Commissione Giustizia della Camera nella XV Legislatura.

Per l’autodeterminazione del paziente. Il PD riconosce il diritto inalienabile del paziente a fornire il suo consenso ai trattamenti sanitari a cui si intende sottoporlo, così come previsto dalla nostra Costituzione e dalla Convenzione di Oviedo. Il PD si impegna inoltre a prevenire l’accanimento terapeutico anche attraverso il testamento biologico.

Diritti della persona che convive stabilmente. Il Governo del PD promuove il riconoscimento giuridico dei diritti, prerogative e facoltà delle persone stabilmente conviventi, indipendentemente dal loro orientamento sessuale.

La legge 194 è una legge equilibrata, che ha conseguito buoni risultati: ha consentito una maggiore tutela della salute della donna e favorito una forte riduzione del numero degli aborti. Il PD si impegna dunque ad attuarla, anche alla luce delle nuove possibilità offerte dalla scienza, in tutte le sue parti. L’obiettivo è un’ulteriore riduzione del numero degli aborti, anche attraverso azioni specifiche rivolte alle famiglie di immigrati e ai giovani.

 

ITALIA DEI VALORI

In coalizione con il Partito Democratico

Candidato premier: Walter Veltroni

Riconoscimento di un sistema di diritti e doveri per le coppie di fatto.

 

PARTITO SOCIALISTA

Candidato premier: Enrico Boselli

Non deve esistere una scuola per i poveri e una per i ricchi. Le scuole private devono essere libere, ma non possono pretendere di essere finanziate dallo Stato.

I diritti delle coppie composte da persone dello stesso sesso debbono essere garantiti; è urgente approvare efficaci norme antidiscriminatorie e antiomofobia e permettere alle persone transessuali di ottenere la rettifica del sesso con regole meno restrittive, in sintonia con la legislazione europea.

Per le coppie sposate senza figli deve essere introdotto il divorzio breve, semplificando lunghe, costose e inutili pratiche burocratiche.

Va intensificata la promozione di campagne a favore degli anticoncezionali rendendoli più facilmente disponibili.

La 194 è una legge di civiltà che ha ridotto le pratiche dell’aborto e i rischi per la salute e la vita delle donne. Non esiste un diritto all’aborto, ma esiste un diritto alla maternità consapevole da parte delle donne. La legalizzazione della RU486 è positiva perché riduce l’impatto di un atto che resta comunque un dramma.

Bisogna giungere a una profonda modifica della legge sulla fecondazione assistita con lo scopo di tutelare la salute delle donne.

I vertici delle gerarchie ecclesiastiche, e non tutti, si arroccano su privilegi, come l’esenzione ICI a favore delle attività commerciali con annessa cappella di culto, come la ripartizione truccata dell’8 per mille, o come il finanziamento delle scuole confessionali, paritarie private o private che siano..

 

LA SINISTRA, L’ARCOBALENO

Candidato premier: Fausto Bertinotti

Aborto. Vogliamo che la legge 194 sia applicata: garantendo la sua applicazione su tutto il territorio nazionale da parte del Servizio Sanitario Nazionale; estendendo in tutto il Paese la rete dei consultori come luoghi rispettosi dell’autonomia delle donne e della loro riservatezza, in grado di offrire interventi più efficaci anche per le donne immigrate; introducendo in via definitiva la pillola RU 486 come tecnica non chirurgica di intervento che può essere scelta dalla donne; promuovendo l’educazione sessuale nelle scuole e una grande campagna di informazione sui metodi contraccettivi: promuovendo la distribuzione gratuita dei metodi contraccettivi a tutti i giovani e le ragazze fino ai 21 anni e alle donne immigrate che desiderassero farne uso.

Riconoscimento pubblico delle coppie di fatto, con tutte le conseguenze di estensione dei diritti e tutele, come avviene nei principali Paesi europei.

Uguaglianza sostanziale dei diritti delle persone lesbiche, gay e transessuali.

Una nuova legge sulla fecondazione assistita, per eliminare gli ingiusti divieti della legge 40, lesivi della libertà di scelta delle donne, dei diritti costituzionali alla tutela della salute e della libertà di ricerca scientifica.

Testamento biologico. Solo la persona interessata ha il diritto di decidere la sorte del proprio corpo, della propria vita, delle terapie che può accettare o rifiutare, al fine di alleviare il dolore e di protrarre con dignità il corso della vita.

Divorzio breve. La Sinistra l’Arcobaleno propone di ridurre a un anno il periodo di separazione trascorso il quale chiedere il divorzio, così come avviene ormai da tempo in numerosi Paesi Europei. In caso di assenza di figli, i coniugi devono poter chiedere immediatamente il divorzio, senza la necessità di un periodo di separazione.

La difesa della laicità della scuola pubblica è fondamentale a partire dal rispetto rigoroso del principio che le scuole private sono libere ma senza oneri a carico dello Stato. Contrastiamo ogni forma di privatizzazione dell’offerta formativa.

 

UNIONE DI CENTRO

Candidato premier: Pier Ferdinando Casini

L’UDC rivendica con orgoglio la sua natura di partito laico di ispirazione cristiana che fa riferimento alla dottrina sociale della Chiesa. […] In quest’ottica rivendica con forza il: Rispetto della vita, dal concepimento alla morte naturale;

Rispetto della famiglia, intesa come società naturale fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna; rispetto della libertà di educazione dei genitori.

Condivisione della “moratoria” sull’aborto in sede internazionale, evitando strumentalizzazioni politiche in sede nazionale. La legge 194 può essere migliorata nella parte relativa alla prevenzione e ai consultori familiari e adeguata al progresso della ricerca scientifica.

Garanzia della libertà di educazione della famiglia, attraverso la graduale introduzione del “buono scuola”.

giovedì 10 aprile 2008

Elezioni

Chi di porcellum ferisce

di porcellum perisce



...È ora tempo di andare nel dettaglio analizzando il voto utile regione per regione. Lo farò solo per il Senato perché alla Camera sostanzialmente non ci sono opportunità di voto utile. A meno di strabilianti e improbabili rimonte veltroniane il primo partito sarà il PdL, che otterrà quindi i 340 seggi che garantiscono la maggioranza. Sia SA sia l'UDC dovrebbero passare senza problemi la soglia nazionale del 4%. La cosa migliore è quindi votare per il partito preferito: voto sincero e voto strategico coincidono.

Nell'analisi del voto utile al Senato farò riferimento soprattutto a due scenari. Il primo considera la ripartizione dei seggi regione per regione nel caso in cui il voto 2008 coincida con il voto 2006. Il secondo ipotizza "uniform national swing" e usa le percentuali date dall'ultima media di tocqueville.it (la metodologia è descritta in dettaglio qui). Chiamerò questa la "media sondaggi". Come ho detto nel post precedente cercherò di raggiungere conclusioni robuste e che non dipendono troppo dai numeri particolari dei sondaggi, e utilizzerò considerazioni addizionali basate sui sondaggi regionali e sul buonsenso. Bando agli indugi e passiamo all'analisi regione per regione.



Voto utile voto disgiunto 


Emilia Romagna. Qua è scontato che il premio vada al PD. Il voto utile consiste nell'aiutare la Sinistra Arcobaleno, che passerà quasi certamente la soglia dell'8%, a portare via seggi al PdL. Gli elettori dell'UDC possono votare per SA senza problemi, dato che comunque il loro partito non raggiungerà la soglia. Per gli elettori del PD c'è un problema, se usano in troppi il voto strategico allora il PD rischia di perdere il premio (questo invece non accade in Lombardia). Dato però che la distanza tra i due schieramenti fu nel 2006 (ed è secondo la media sondaggi) superiore al 10% non ci dovrebbero essere problemi a spostare un congruo numero di voti verso SA. Un pezzo recentemente apparso su l'Unità è un bell'esempio di come il PD si stia muovendo. Dice ufficialmente di non usare il voto disgiunto (non vuole che troppi elettori lo pratichino) ma segnala che personalità influenti e con credibilità nell'elettorato del centrosinistra, come Gianfranco Pasquino e Mauro Zani, useranno questa opzione.

 

Toscana. Situazione identica che in Emilia-Romagna: UDC sicuramente sotto la soglia, SA sicuramente sopra, premio sicuro al PD. Gli elettori dell'UDC dovrebbero votare SA. Quelli del PD anche, facendo attenzione a non esagerare.

 

Trovato qui:

 

http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/Il_voto_utile_%282%29%3A_tutto_il_voto_utile%2C_regione_per_regione.

 


E' importante che il Pdl prenda una batosta storica, non arrivi a fare il governo di legislatura, appunto per indurre una successione (ormai nelle cose) a Berlusconi.

 

E la prenderà, con il voto disgiunto, al Senato. 
 


Vota con todas tus fuerzas





mercoledì 9 aprile 2008

Shell Game

The shell game  (Il gioco delle tre carte)
Romanzo bestseller attualmente in vendita negli States:  fantascienza costruita sulle prove reali che l'attacco alle due torri è stato organizzato dal Governo americano.  Prevede un prossimo attacco terrorista autorealizzato dal Governo americano per poter giustificare la distruzione dell'Iran da tempo programmata.

To My Readers (parole dell'autore Steve Alten):

The SHELL GAME

The events of September 11th, 2001...the invasion of Iraq...the threat of radical Islam...an impending showdown with Iran. What do these situations have in common?
Oil. And the world is running out.

Gli avvenimenti dell'11 settembre 2001...l'invasione dell'Iraq...la minaccia del radicalismo islamico...un incombente confronto con l'Iran. Che cosa hanno in comune queste situazioni?
Petrolio. E il resto del mondo è tagliato fuori.

The SHELL GAME is far more than a thriller, it is a MUST-READ cautionary tale that exposes the next “9/11 event” a deception that will lead to a retaliatory chemical weapons strike on Iran and the terrorist elements the regime supports. Though the novel is written as fiction, it is filled with all-too-real details provided by insiders in the oil industry, military, and Middle Eastern affairs that extrapolates real events from the past and present that will lead us down a path of self-destruction...unless we stop the insanity now!

Il gioco delle 3 carte è molto più di un thriller, è un racconto da leggere coem cauzione dato che narra il prossimo evento "9/11", l'imbroglio destinato a provocare una rappresaglia con armi chimiche contro l'Iran e contro i terroristi che il regime supporta. Sebbene il romanzo sia scritto come fiction, esso è stato riempito con dettagli più che reali forniti da addetti ai lavori dell'industria petrolifera, militare, e del Medio Oriente, dettagli che riguardano eventi reali del passato e del presente, destinati a  condurci dentro un percorso di autodistruzione...salvo fermare ora questa follia!
The story opens in 2007 when two CIA spooks meet with an American Colonel in military intelligence. The war is going badly, and President Bush, who steadfastly refuses to back down, remains unchallenged at home as Democrats and Republicans continue to toss verbal grenades – positioning themselves for the 2008 elections. Meanwhile, Iran’s pursuit of nuclear energy will yield enriched uranium within five years -- uranium that can be used to manufacture suitcase nukes.

La storia comincia nel 2007 quando due agenti CIA si incontrano con un colonnello americano dell'itelligence service. La guerra sta andando male e il presidente Bush, che rifiuta fermamente di tirarsi indietro, rimane incontestato a casa mentre Democratici e repubblicani continuano a scagliare granate di parole - preoccupati solo di posizionarsi bene per le elezioni del 2008. Nel frattempo il prosieguo dell'Iran nel campo nell'energia atomica produrrà uranio arricchito entro 5 anni - uranio che può essere usato per fabbricare ordigni atomici.
The United States’ military is too drained to invade Iran, and a preemptive strike is out of the question...unless a nuclear detonation were to occur on in American city -- the enriched uranium traced back to Iran. A U.S. reprisal would strike a death-blow against radical Islam, quell the insurgent violence in Iraq...and yield more oil. Yes, the cost is unthinkable – but if we sit back and do nothing then one day a dozen suitcase bombs could go off in a dozen American cities – bringing with it anarchy and the collapse of Western civilization.

L'apparato militare degli USA è troppo logorato per invadere l'Iran e un attacco preventivo non si può mettere all'ordine del giorno...a meno che una deflagrazione atomica non avvenga in una città americana--con uranio arricchito risalente all'Iran. Una rappresaglia USA darebbe allora un colpo mortale contro l'Islam radicale, porrebbe fine alla violenza sempre risorgente in Iraq...e avremmo più petrolio. Certo il costo è inimmaginabile - ma se noi ce ne stiamo a sedere senza far nulla un bel giorno una dozzina di ordigni potrebbero esplodere in una dozzina di città americane - portando con sé l'anarchia e il collassamento della civiltà occidentale.
December 2011: Ashley “Ace” Futrell is an oil expert working for PetroConsultants, married to Kelli Doyle, a former National Security Advisor and one of the CIA spooks from the opening scene. When Kelli threatens to expose the plot, Ace finds his existence hurtling down a rabbit’s hole of deceit where the orchestrated lies of the powerful few could lead to the darkest days of human existence... and the death knell for billions. 

Dicembre 2011: Ashey "Ace" Futrell è un esperto petrolifero che lavora per PetroConsultants, sposato con Kelli Doyle, un ex capo dei Servizi Segreti e uno dei due agenti CIA della scena d'inizio. Quando Kelli minaccia di rivelare il complotto, Ace si rende conto che la sua esistenza sta precipitando dentro un buco di coniglio di inganno dove le menzogne orchestrate da pochi potenti potrebbero condurre ai giorni più oscuri dell'umana esistenza...e alla campana a morto per miliardi di persone.

The SHELL GAME will debut January 2008

Shell Game

Gioco da strada che serve per truffare gli ingenui.  Si fa con tre conchiglie ( ditali, tappi di bottiglie, gusci di noce e anche scatole di fiammiferi)
The game requires three shells (thimbles, walnut shells, bottle caps, and even match boxes have been used), and a small, soft round ball, about the size of a pea, and often referred to as such. It can be played on almost any flat surface, but on the streets it is often seen played on a mat lying on the ground, or on a cardboard box. The person perpetrating the swindle (called the thimblerigger, operator, or shell man) begins the game by placing the pea under one of the shells, then quickly shuffles the shells around. Once done shuffling, the operator takes bets from his audience on the location of the pea. The audience is told that if a player bets and guesses correctly, the player will win back double his bet (that is, he will double his money); otherwise they lose the money. However, in the hands of a skilled operator, it is not possible for the game to be won, unless the operator wants the player to win.

Week of Truth.

April 16th - 22nd


The First Major Nationally

Coordinated 9/11 Truth Effort to

BREAK THE CORPORATE MEDIA BLOCKADE!

I gruppi statunitensi anti-war stanno organizzando "la settimana della verità" che consiste nell'invito a comprare e regalare il libro-verità di Steve Alten nella settimana dal 16 al 22 Aprile prossimo per poterlo avere nella lista dei primi 10 best seller del New York Times. Solo così tutti i distributori librari degli USA lo faranno mettere in vetrina in tutte le librerie e costringeranno anche gli americani più coglioni  e renitenti ad aprire gli occhi sulla loro realtà di merda (*) attraverso un romanzo horror di fantascienza.


PS. Ma il nostro Roberto Quaglia è arrivato prima.

 (*) marchio di esportazione: democrazia.