venerdì 29 agosto 2008

Il golfo di Baratti



Visto da Populonia, pm del 25 agosto.  Grazie agli Etruschi che qui avevano una succursale della lavorazione del ferro dell'Elba, posta lì di fronte.  I resti visibili delle loro tombe hanno impedito la privatizzazione delle aree e della costa. Consigliata una visita, sempre. Obbligatoria per chi ancora non c'è stato. Populonia è un bel castello, con tre case e un piccolo museo ben disposto. Sempre simpatici i piccoli musei; meno dispersivi e più didattici. Si vede la mano di una maestra elementare, come è la gentile giovane signora che ci consegna, insieme al biglietto d'ingresso, una cartella - da restituire - con le illustrazioni delle singole vetrine...Baratti è Piombino, ma anche S.Vincenzo ha fatto la sua parte per salvaguardare spiaggia pineta e territorio.  La strada della Principessa, tra S.Vincenzo e Baratti, è tutta un seguito di punti di distribuzione della "fauna turistica": prima una ciclabile che allontana le macchine, impedendone il posteggio, poi tutto posteggio gratuito ai lati della pineta con 5 entrate numerate, dove puoi trovare spiaggia libera con docce libere e servizi liberi.  Non male. Siamo ospiti di un vecchio amico in un condo residenziale sulla collina sopra la stazione di S.Vincenzo (simpatiche le vecchie stazioncine del tempo dei cipressi che da Bolgheri...). C'è un cavalcavia che ci porta direttamente sulla... Piana, così viene chiamata la zona di collina, ci sarà pure un motivo, ma qualcosa di strano c'è in questo groviglio di strade e passaggi che mi fanno perdere l'orientamento alla guida della Punto, fino a mettermi in posizione di contromano con relativi lampeggi e esclamazioni di colleghi guidatori. Mi dà noia più la brutta figura che il rischio della cosa.  Il giorno del rientro a Firenze, per uscire dalla Piana verso la vecchia aurelia diventata superstrada ho inciampato in una serie di strade a fondo chiuso essendone poi uscito disperato in contromarcia...Si invecchia. Ma probabilmente gli assessori all'urbanistica del momento non erano gli stessi che hanno organizzato la distribuzione delle macchine e dei corpi sul litorale della Principessa: lì ordine e razionalità, qui allegria di strade "erte ed arte". Il piano regolatore è arrivato dopo le case: prima il cemento poi l'asfalto. Mi viene in mente la nuova Ponte a Poppi tra Certomondo, convento francescano e Roiesine; anche lì mi pare ci sia stato il fenomeno di "ùsteron-pròteron", il dopo (delle case) che è venuto prima (del piano regolatore): in Omero può essere un vezzo d'artista, nell'urbanistica moderna è un... pizzo d'affarista o semplicemente pigrizia un po' cialtrona.  Comunque, non lamentiamoci più di tanto: il Golfo di Baratti è salvo. Un pensiero a Pietro Leopoldo di Lorena, santo storico patrono della "bella Toscana". 

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