sabato 12 dicembre 2009

Betori alle Piagge

La notizia


Ad un mese dall’allontanamento forzato di don Alessandro Santoro, il vescovo di Firenze si è finalmente recato in visita alla Comunità delle Piagge, come questa richiedeva ormai da tempo per poter avere un confronto diretto in merito proprio a quel provvedimento duro e immediato che la Comunità non può accettare né condividere. E affinché il vescovo potesse conoscere direttamente una realtà che fino a questo momento non aveva avuto modo e tempo di visitare.

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Tra i commenti al testo sopra indicato ho trovato due commenti che mi hanno interessato, anche perché il secondo è firmato da un mio omonimo.


Ninalu  dicembre 11th, 2009 - 17:20

mi è sembrato quasi un lapsus freudiano quando il vescovo ha detto “chi tocca i fili, muore” e poi “se tocchi quei fili, salta tutto l’impianto”… come dire, tutta la costruzione della chiesa si fonda su pilastri di sabbia.. .quando i dogmi, le regole, gli artifici, si scontrano con la realtà delle persone fatta di carne e sangue, di desiderio e dolore, crolla tutto. Crolla tutto perché a tenere insieme l’impianto vi siete dimenticati il cemento dell’amore, della pietà in senso vero, della comprensione! Ma non vi vergognate? Ma vi credete di essere Dio?




Urbano dicembre 12th, 2009 - 00:03Il tuo commento è in attesa di moderazione

E’ un lapsus freudiano, è vero. L’impianto sta saltando da dopo il concilio vaticano II. Il Concilio è l’ombra di Banco che non dà pace a quel gruppo di maschi che si riproduce per partenogenesi da tanti secoli e che si dà coraggio con quei parrucconi in capo. Non è stato sempre così. All’inizio c’erano davvero le elezioni…Anche Corrado Augias ha stentato a riconoscere in Alessandro Santoro un componente di quella grande Setta. Questo termine (setta) l’ha usato Hans Kung, primo maestro di Josef Ratzinger…In parole povere: il Concilio di papa Giovanni sta al Vaticano (non alla chiesa) come la Costituzione repubblicana sta al berlusconismo.

Ora scendo al piano terra: la baracca del centro sociale e della Curia, la terra incolta e la casa che la comunità ha reso azienda di Villore sono della Curia. Betori ha praticamente detto che la Comunità potrà continuare ad esserne usufruttuaria. Va bene così. Alessandro ha diritto dopo 14 anni di lavoro stressante ad un po’ di riposo. Il problema è come sostituirlo. Qui si apre la prospettiva che chiama in causa la responsabilità personale di tutti e quella politica delle pubbliche amministrazioni…in base all’art.2 della Costituzione: “la repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali dove si svolge la sua personalità”. La Comunità che ho avuto l’occasione di intravedere nei venerdi di piazza S.Giovanni è una grande formazione sociale e rientra nei doveri dell’Amministrazione di garantirne l’esistenza anche in controtendenza con chi agisce in senso contrario, pur approfittando a sua volta di mezzi finanziari forniti dalla stessa Repubblica.

Una parola su Betori: probabilmente è un ottimo uomo, buono di carattere e gentile di persona, ma non l’hanno indicato i preti fiorentini, tanto meno i consigli pastorali dei fedeli non preti. E’ stato mandato dalla suprema Curia, quella che ha la effettiva proprietà della baracca del Centro sociale e dell’azienda di Villore. Se Betori non eseguisse le indicazioni superiori sarebbe anche lui trasferito, perché anche lui, fuori da qualla logica, non conta niente. Come non conta niente il cardinal Piovanelli che pure è responsabile di qualcosa. In questo momento la logica di lassù viaggia su binari targati Opus Dei. E un tipo come Alessandro Santoro è fuori da quei binari. Completamente. Il matrimonio non c’entra niente. Lo ripeto: non c’entra niente. Firenze poi è un punto sensibile, molto sensibile al virus dell’autonomia di giudizio, della libertà d’azione, della – lo dico – “teologia della liberazione”. Che per l’Opus Dei è come il comunismo per Berluscone.

- Ma Urbano, che ci racconti. Te chi sei. Cosa c’entriamo noi con le beghe romane. Non venir qui a confondere le idee.

- D’accordo. Ma preparatevi mentalmente e organizzatamente a continuare senza Alessandro. Tra voi ci sono qualità che neppure vi immaginate.

Siete parte del mondo nuovo

che viene fuori dall’uovo

della lunga storia

di cui rimarrà memoria.

Per questo sono venuto a filmarvi il venerdi in Piazza S.Giovanni.


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