lunedì 9 gennaio 2012

Resistere per esistere



Bil'in, il villaggio dove si è dato concretezza al motto "resistere per esistere". Vi arriviamo il 31 dicembre alle 10,30. Ci accolgono con grande entusiasmo tre rappresentanti del Comitato Popolare per la Resistenza non violenta, di cui non ricordo il nome. Ma sono tre fra tanti  che lottano e resistono. C'è anche Rajaa, la giovane ragazza che vuole finire gli studi per coronare il suo sogno di diventare medico pediatra. Mi colpisce la grande compostezza e dignità che traspare da ogni loro parola, mentre parlano della loro lotta, che ogni venerdì di ogni settimana per sei anni li ha visti attivi protagonisti e ha finalmente ottenuto il risultato di far spostare il muro della vergogna. Ci soffermiamo alla tomba di Basim, ucciso il 17 aprile 2009 da un candelotto lacrimogeno. La commozione che è nell'aria non impedisce di avvertire la loro determinazione di continuare  nella lotta. Si prosegue verso il muro, attraversando il teatro di tante battaglie, il cui terreno è cosparso dei resti dei lacrimogeni. Al di là del muro si stende sulla collina con i suoi caratteristici tetti rossi l'insediamento di Modi'in Illit, ancora in espansione. Uno di loro inizia a raccontare le fasi della lotta, la resistenza di fronte agli idranti e ai lacrimogeni, l'occupazione notturna del terreno con caravan, di come lui ha rischiato di essere schiacciato dalle ruspe. E' concentrato nel suo racconto, non vuole ancora  smettere di raccontare. Qui,  su questo arido altopiano, c'è la sua ragione di vita e il futuro suo e dei suoi figli. La forza serena che trasmette, la determinazione a non arrendersi contagiano i miei sentimenti e mi fanno lasciare Bil'in più fiducioso nella vittoria finale ma anche più consapevole delle "nostre" specifiche responsabilità. 
From: Andrea Cappellini 
Questo il video di quello che ci hanno raccontato:


Segue tutta la serie di questa piccola epopea:

http://www.bilin-village.org/italiano/

Tutta la terra tra il tracciato verde e la linea rossa è rubata ai palestinesi e messa a disposizione dei coloni insediati come falchi sulle colline circostanti.



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