mercoledì 29 febbraio 2012

Noterella d'uno dei tanti


Stamani 3 inviati ENEL con tanto di cartellino sul petto per convincermi a non cambiare gestore di riscossione fatture, tra ieri e oggi tre, quattro chiamate telefoniche per illustrarmi i vantaggi di un cambiamento gestore delle mie linee di comunicazione con l'esterno; cerco di essere gentile con la ragazza, spesso con accento straniero e comunque non toscano, che mi enumera i punti del papier; per un po' spingo la pazienza o gentilezza a rispondere alle richieste di informazioni varie che riguardano il mio status telefonico-video-internettista, cercando di far passare quel minimo di tempo al quale pare sia legata la prosecuzione del loro contratto di lavoro (puoi darmi conferma?). Mi metto nei panni dei vecchi pensionati e pensionate qui dell'Isolotto di fronte a questa fiumana alluvionale. Ma soprattutto ripasso meccanicamente "Italia mia, benché il parlar sia indarno a le piaghe mortali che nel bel corpo tuo sì spesse veggio" ...Commedia tragedia ilarotragedia much ado for nothing oh mia patria sì bella e sperduta oh signor che dal tetto natio e se licito m'è o sommo Giove che fosti in terra per noi crocifisso che fan qui tante pellegrine banche son li occhi tuoi rivolti altrove ché le città d'Italia tutte piene son di tiranni ed un Marcel diventa ogni villan che parteggiando viene allegria allegria mike bongiorno Costa Concordia Costa allegria grato m'è il sonno e più l'essere di sasso infin che'l danno e la vergogna dura non veder non sentir m'è gran ventura prego non mi svegliar ma parla basso fratelli d'Italia l'Italia l'è pesta con l'elmo di scipio s'è rotta la testa

Caro Howard aiutami tu: Il futuro è una infinita successione di presenti, e vivere ora come noi pensiamo che gli esseri umani dovrebbero vivere, a dispetto di tutto quello che c'è di male intorno a noi...
de la musique avant toute chose: Vai vecchio nero Braccioforte.

No al buco nero


...Per esempio la società tedesca Siemens aveva una branca speciale per corrompere dei greci per meglio piazzare i propri prodotti sul mercato greco. Così il popolo greco è stato vittima di questo duo di predatori, tedeschi e greci, che si arricchivano a spese della Grecia. E’ evidente che queste due grandi piaghe avrebbero potuto essere evitate se i dirigenti dei due partiti politici pro americani non fossero stati infiltrati dalla corruzione. Questa ricchezza, prodotto del lavoro del popolo greco era così dirottato verso le casseforti dei paesi stranieri."
Teodorakis che parla della sua(nostra) Grecia. Mi ricordo "spezzeremo le reni alla Grecia" del nostro Benito. Ma qui al posto del Fascismo italiano c'è la Trilaterale…che sta spezzando le reni al pianeta Terra.

Mutatis mutandis questa è sicuramente la storia della TAV Val di Susa, del Ponte sullo stretto, delle 7 centrali nucleari, dei 25 (50?) bombardieri F15, dei drone di Sigonella…

Per questo bisogna sostenere la lotta della Val di Susa. No al buco nero.

venerdì 24 febbraio 2012

Uno spettro s'aggira oggi in Italia


Il Manifesto della Fiom 
(dedicato a Landini) 
Uno spettro s'aggira oggi in l'Italia - lo spettro dello Statuto dei Lavoratori.
Tutti i conservatori della vecchia Italia si sono alleati in una santa battuta di caccia contro questo spettro: banca e confindustria, Monti e la Trilaterale, Chrysler e Marchionne, partiti delle libertà e populisti nostrani.
Quale partito d'opposizione non è stato tacciato di estremismo dai suoi avversari di governo; qual partito d'opposizione non ha rilanciato l'infamante accusa di disfattismo tanto sugli uomini più progrediti dell'opposizione stessa, quanto sui propri avversari reazionari?
Da questo fatto scaturiscono due specie di conclusioni.
Lo Statuto dei Lavoratori è oggi riconosciuto come arma potente dalla Fiat di Marchionne, dal governo Monti, dalla Confindustria  e dalle multinazionali.
È tempo che la classe operaia difenda apertamente in faccia a tutto il mondo la sua più grande conquista, esponga i suoi fini, le sue esigenze, e che contrapponga alla favola dell'art.18 l'intero Statuto dei Lavoratori, ossia la Legge 300 del 20 maggio 1970.
Art. 14 - Diritto di associazione e di attività sindacale
Il diritto di costituire associazioni sindacali, di aderirvi e di svolgere attività sindacale, è garantito a tutti i lavoratori all’interno dei luoghi di lavoro.
Art. 15 - Atti discriminatori
E’ nullo qualsiasi patto od atto diretto a:
subordinare l’occupazione di un lavoratore alla condizione che aderisca o non aderisca ad una associazione sindacale ovvero cessi di farne parte; licenziare un lavoratore, discriminarlo nella assegnazione di qualifiche o mansioni, nei trasferimenti, nei provvedimenti disciplinari, o recargli altrimenti pregiudizio a causa della sua affiliazione o attività sindacale ovvero della sua partecipazione ad uno sciopero.
Art. 16 - Trattamenti economici collettivi discriminatori
E’ vietata la concessione di trattamenti economici di maggior favore aventi carattere discriminatorio a mente dell’articolo 15. Il pretore, su domanda dei lavoratori nei cui confronti è stata attuata la discriminazione di cui al comma precedente o delle associazioni sindacali alle quali questi hanno dato mandato, accertati i fatti, condanna il datore di lavoro al pagamento, a favore del fondo adeguamento pensioni, di una somma pari all’importo dei trattamenti economici di maggior favore illegittimamente corrisposti nel periodo massimo di un anno.
Art. 17 - Sindacati di comodo
E’ fatto divieto ai datori di lavoro ed alle associazioni di datori di lavoro di costituire o sostenere, con mezzi finanziari o altrimenti, associazioni sindacali di lavoratori.

Art. 18 - Reintegrazione nel posto di lavoro.

Ferme restando l’esperibilità delle procedure previste dall’articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604, il giudice con la sentenza con cui dichiara inefficace il licenziamento ai sensi dell’articolo 2 della predetta legge o annulla il licenziamento intimato senza giusta causa o giustificato motivo, ovvero ne dichiara la nullità a norma della legge stessa, ordina al datore di lavoro, ...di reintegrare il lavoratore nel posto di lavoro.
Tali disposizioni si applicano altresì ai datori di lavoro... che nell’ambito dello stesso comune occupano più di quindici dipendenti ed alle imprese agricole che nel medesimo ambito territoriale occupano più di cinque dipendenti,  e in ogni caso al datore di lavoro che occupa alle sue dipendenze più di sessanta prestatori di lavoro. ...
Il giudice con la sentenza di cui al primo comma condanna il datore di lavoro al risarcimento del danno subito dal lavoratore per il licenziamento di cui sia stata accertata l’inefficacia o l’invalidità stabilendo un’indennità commisurata alla retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento sino a quello dell’effettiva reintegrazione e al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali dal momento del licenziamento al momento dell’effettiva reintegrazione; in ogni caso la misura del risarcimento non potrà essere inferiore a cinque mensilità di retribuzione globale di fatto. ...
Qualora il lavoratore entro trenta giorni dal ricevimento dell’invito del datore di lavoro non abbia ripreso il servizio, né abbia richiesto entro trenta giorni dalla comunicazione del deposito della sentenza il pagamento dell’indennità di cui al presente comma, il rapporto di lavoro si intende risolto allo spirare dei termini predetti. La sentenza pronunciata nel giudizio di cui al primo comma è provvisoriamente esecutiva.
...


giovedì 23 febbraio 2012

In Palestina con i Comitati Popolari di resistenza non violenta

Entrata nel campo AIDA dei palestinesi 
profughi dei villaggi distrutti da Israele nel 1948 (presso Betlemme)
Da "Il nuovo corriere di Firenze", giovedi 23 febbraio 2012, p.3 dell'inserto "Asilo Politico".
In Palestina con i Comitati Popolari di resistenza non violenta 
di Urbano Cipriani
Il viaggio di conoscenza e solidarietà in Palestina e Israele con la guida di Luisa Morgantini (1) mi ha lasciato un segno profondo di sofferenza, di ammirazione e di sdegno, tre emozioni che mi seguono anche nei sogni.
Sofferenza e sdegno durante la passeggiata nella via della vergogna, Shuhada Street, a Hebron martedì 3 gennaio 2012. Una via centrale di grande scorrimento, piena di negozi, sempre affollata. Adesso è deserta: porte sprangate, serrande arrugginite, finestre e intere facciate racchiuse da reti, le strade laterali sigillate. Un gruppo di giovanotti in tenuta sportiva corre in mezzo alla strada, l'ultimo ha una mitraglietta a tracolla; subito dopo, in direzione opposta, un altro gruppo ci viene incontro, con mitraglietta al seguito. Dal cornicione di un alto palazzo spuntano le teste di tre bambini palestinesi; abitano dietro quella casa sbarrata sul davanti; ci vivono passando dal retro.
Sofferenza e sdegno ho provato nella valle del Giordano, probabilmente il luogo più assurdo sulla Terra. I coloni israeliani e palestinesi vivono fianco a fianco in quella che è una terra molto fertile e ricca d'acqua. I vincitori si sono impadroniti di tutte le sorgenti ed hanno estese coltivazioni di palme, arance, datteri, etc. I vinti riescono a malapena a coltivare poco e niente. Vedo campi verdi e prosperi con belle case accanto a gruppi di baracche con pochi alberi di ulivi morenti. Le baracche rimangono tali perché l'esercito israeliano ha dichiarato la Valle del Giordano zona militare dove costruire case non è consentito a meno che naturalmente non si ottenga un permesso di fatto concesso solo ai coloni israeliani. E se alla fine anche i palestinesi sono riusciti a produrre qualcosa, non possono esportarla.
Sofferenza e ammirazione ho provato per due realtà: i Comitati Popolari di resistenza non violenta, presenti ormai in tutti i villaggi, i volontari internazionali e israeliani che vivono fianco a fianco con gli abitanti del posto. In questa strategia rientra anche un viaggio tipo quello organizzato per noi da Luisa Morgantini.
Lei ti mette a contatto col governatore di Gerico, col Sindaco di Yatta, col contadino insidiato settimanalmente dai coloni, con le ragazze italiane di “Operazione Colomba” incontrate ad At-Tavani che accompagnano i bambini che vanno a scuola e le pecore che vanno al pascolo, con l'ex ufficiale dell'esercito israeliano che ha scelto la via della pace e si è seduto a tavola con la nostra comitiva, con l'Organizzazione dei medici israeliani che da Tel Aviv si prodigano per la popolazione di Gaza, denunziando a voce alta le angherie del loro Governo. E ti fa pure incontrare con il capo del Governo Provvisorio Palestinese nel momento delicatissimo della sua funzione di mediatore tra partiti e movimenti che compongono la variegata dura realtà dell'intera Palestina.
 In questa strategia di lotta non violenta dal basso rientra, per converso, il viaggio in Italia di Manal e Narriman Al Tamimi, del Comitato Popolare non violento del villaggio Nabi Salem: le abbiamo incontrate il 7 febbraio u.s. al giardino dei Ciliegi di Firenze e nella sede dell’Amministrazione Provinciale. Sono rientrate con un po’ di anticipo sul previsto per consentire a Nariman, insieme ai suoi quattro figli, di assistere al processo del marito e padre da 10 mesi in “detenzione amministrativa”: non ha capi di imputazione e ciò nonostante nessuno dei familiari ha mai potuto visitarlo.
(1) La trovo indicata in una rivista in lingua inglese tra le 5 personalità “Palestine's real friends in the international Community” insieme a Vanessa Redgrave, Nelson Mandela, Ken Loach, Noam Chomsky.
Associazione per la Pace info:www.assopacepalestina.org
Foto del viaggio

lunedì 20 febbraio 2012

E il mondo sta a guardare

15 febbraio 2012
L'esercito israeliano spianta olivi, distrugge mandorli, uccide agnelli sotto le macerie dei loro ricoveri, abbatte cisterne d'acqua e impedisce i collegamenti con la corrente elettrica.

Il video è stato inviato dai volontari e volontarie italiane di At-Twvani di "Operazione Colomba" che abbiamo incontrato ai primi di gennaio.

domenica 19 febbraio 2012

Sull'Arno

Gabbiani sull'Arno ghiacciato
17 febbraio 2012
La temperatura oggi era mite, ma la gelata dei giorni scorsi ancora regge.
Altre foto

mercoledì 15 febbraio 2012

Il pastore e i coloni

Il pastore e i coloni
Video
clicca sulla foto


La salvezza dello Stato più militarizzato del pianeta dipende dal se e come Israele riuscirà a fermare il riprodursi dei sanguinari pastori di capre palestinesi e degli instancabili coltivatori di aranceti.
E’ per questo che Dio ha scelto questa gente, cioè gli illegali coloni israeliani, per attaccare brutalmente i contadini palestinesi. Specialmente quel losco individuo che abbiamo incontrato sulla via che ci portava a Nablus.
Questo malcreato estremista agricolo insiste a voler coltivare il suo campicello, perché d’accordo con la sua stupida religione crede che sua moglie e i figli abbiano bisogno di mangiare. Il problema è che questi eletti del Signore hanno ricevuto una bozza del progetto divino in cui la sua piccola azienda non figura, ragion per cui deve essere distrutta.

Stiamo parlando di una persona che vive con la moglie e 5 figli isolata nella campagna con letteralmente 18 aranci, alcuni alberi di fico, un aratro tirato da un asino e poche piante di limoni. Egli è indubitabilmente  una minaccio per la sicurezza di Israele.
I coloni son venuti ed hanno bruciato la casa. Se ne è fatta un’altra e i bastardi eletti l’hanno buttata giù con un bulldozer. L’esercito israeliano è intervenuto e naturalmente come in tutte le migliori azioni cinematografiche ha arrestato i cattivi, cioè due dei figli del contadino. I quali sono ora in “detenzione amministrativa” nelle prigioni israeliane. Questo vuol dire che nessuno accusa è stata loro mossa e tuttavia possono essere detenuti per un periodo di 6 mesi, rinnovabile (ah,la bellezza di un territorio militarmente occupato). Il contadino vive ora con tutta la famiglia in quello che era l’alloggio del ciuco, naturalmente insieme al ciuco, perché altrimenti i coloni verrebbero di notte ad ammazzarlo. 

Esser pastore in Palestina è non meno un crimine che essere un contadino agli occhi degli eletti da Dio. Questo è il motivo per cui dei volontari internazionali debbono andare ogni giorno al pascolo insieme col pastore palestinese e le sue capre. Ma non per scrivere poemi bucolici che si è usato fare, piuttosto per impedire ai bastardi di attaccare le pecore. Certo è più difficile proteggere le capre. Il Dio delle capre non ha mai insegnato loro a distinguere l’erba avvelenata da quella buona e perciò muoiono in gran numero, così vanno nel paradiso delle capre, con dei bei prati verdi e senza coloni illegali.


Abbiamo incontrato un giovane volontario italiano di Recanati, città di poeti famosi, che aiuta i contadini palestinesi a raccattare le olive. Ah, da dire che dio ce la con gli olivi? No, bene, ora ti spiego. Succede questo perché quei bastardi eletti da dio attaccano i palestinesi quando provano a raccogliere le loro olive. Volontari internazionali insieme ad israeliani   pacifisti vanno con i palestinesi neglii uliveti e vengono bastonati e colpiti dai coloni. Se sono fortunati.  Se non lo sono si prendono gas lacrimogeni, vengono colpiti  e arrestati dall’esercito israeliano. Innumerevoli piante di olivo sono state distrutte dagli illegali coloni israeliani o dall’esercito perchè gli olivi non hanno mai imparato a fuggir via in tempo utile, poveri cristi.
Dal blog di Mirco Tomasi (traduzione di Barbabianca)
Notizia di oggi 16 febbraio 2012:
Israele distrugge olivi, cisterne d'acqua e stalle (in casa d'altri):
 http://baracchesempreverdi.blogspot.com/2012/02/demolizione-controllata.html

La valle del Giordano

E' forse oggi il luogo più assurdo della terra:
                                          (puoi cliccare sulla foto)
Video 


Watergates
 Una grande differenza che ho notato tra i coloni illegali israeliani e i palestinesi è che, mentre i tizi scelti come popolo eletto hanno bisogno di acqua per vivere, i palestinesi possono farne tranquillamente a meno. I palestinesi non bevono acqua. Come si può spiegare altrimenti il fatto che dal 1967 nella Valle del Giordano 6.000  coloni israeliani illegali hanno preso il controllo di tutte le sorgenti d'acqua, mentre 55,000 palestinesi, a cui queste sorgenti appartenevano, non hanno più acqua? Come altrimenti spiegare che i palestinesi non hanno praticamente acqua corrente nella Valle del Giordano? Come spiegare altrimenti il fatto che un metro cubo d'acqua costa 1 shekel per i coloni e 60 shekel per i palestinesi, che devono anche andare a riempire il serbatoio dell'acqua dai distributori israeliani? Deve essere perché i palestinesi possono vivere e coltivare i loro campi anche senza acqua. Non riesco a immaginare come il popolo eletto che, non dimentichiamolo, si trova lì a nome dell'Onnipotente impedirebbe gli altri esseri umani di accedere all'acqua, perché questo sarebbe inumano, giusto? Non può essere che Dio abbia
 detto loro di fare questo nella terra promessa, giusto? L'acqua è vita, l'acqua è tutto, non si può deliberatamente privare 55.000 persone della loro acqua. Non può essere! o possono? possono. La Valle del Giordano è probabilmente il luogo più assurdo sulla Terra. I coloni israeliani e palestinesi vivono fianco a fianco (ma letteralmente fianco a fianco) in quella che è una terra molto fertile e ricca d'acqua. I vincitori prescelti hanno estese coltivazioni di palme, arance, datteri, etc. I perdenti prescelti devono acquistare ogni goccia d'acqua dai coloni israeliani a costi incredibilmente alti, per cui si riesce a malapena a coltivare poco e niente. E 'una visione davvero divina quella che abbiamo ammirato nella Valle del Giordano: campi verdi e prosperi con belle case accanto a gruppi di baracche palestinesi con pochi alberi di ulivi morenti. Ah, vivono in baracche non tanto perché gli piacciono, ma perché l'esercito israeliano ha dichiarato la Valle del Giordano una zona militare dove costruire case non è consentito a meno che naturalmente non si ottenga un permesso. Sorprendentemente i coloni illegali israeliani hanno sempre il permesso, mentre i palestinesi neppure per sogno. Questo è uno dei privilegi di essere tra i prescelti. Ma alla fine, anche se i palestinesi sono riusciti a coltivare qualcosa, non possono esportarla. E 'vietato dall'esercito israeliano.
 Alla faccia! 
I volontari internazionali sono lì per aiutare i palestinesi a costruire case, contro di ordini militari israeliani, a scavare pozzi per avere acqua contro gli ordini militari israeliani, a coltivare i campi confiscati contro gli ordini militari israeliani. Ogni tanto puntualmente arrivano i carri armati e le ruspe per disfare tutto. Ma i palestinesi e i loro amici sono testardi e ricominciano di nuovo e ancora di nuovo.

domenica 12 febbraio 2012

Comunque vada a finire

penso che la resistenza della Fiom di Landini e la Grecia in sciopero generale rimarranno nella storia. Stanno rifiutando la mano del dio Mercato. Viva le Termopili di Grecia.

Navigando sull'web: neve


E viene il tempo
E. Borchers

E viene il tempo
del corvo nero
sulla neve bianca.
Un'isola di ghiaccio
sopra il fiume
porta il corvo lontano.
E il corvo canta - cra -
io solo sono nero
in questo mondo bianco.
D'estate vorrei essere
bianco come un gabbiano
sull'azzurro del mare,
ma su questo mondo candido
- cra-cra - io solo sono nero.

Aforismi sulla Neve - Citazioni Celebri

"Diceva un foglio bianco come la neve: Sono stato creato puro, e voglio rimanere così per sempre. Preferirei essere bruciato e finire in cenere che essere preda delle tenebre e venir toccato da ciò che è impuro".
(K. Gibran) 

"Vivere nel mondo di oggi ed essere contro l'uguaglianza per motivi di razza o colore è come vivere in Alaska ed essere contro la neve."
(W. Faulkner)

"La moneta di Hollywood non è denaro. È neve congelata che si scioglie nelle tue mani, ecco fatto."
(D. Parker)

"[...] E gittatasi in basso, e cominciata a discendere, rotando dall'alte spiagge su per l'altra neve, quando più cercò loco basso, più crebbe sua quantità, in modo che, terminato il suo corso sopra uno colle, si trovò di non quasi minor grandezza che 'l colle che essa sostenea: e fu l'ultima che in quella state dal sole disfatta fusse. Detta per quelli che s'aumiliano: son esaltati."
(L. da Vinci) 


Citazioni sulla Neve - Frasi d'Autore"Potrei leggere il desiderio d'eternità perfino negli occhi di un pupazzo di neve."
(V. Butulescu)

"La poesia è una fiamma nel cuore, mentre la retorica è fatta di fiocchi di neve. Come possono fuoco e neve convivere?"
(K. Gibran)

"[...] E come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera [...]."
(K. Gibran) 


"Il tempo è come un fiocco di neve scompare mentre cerchiamo di decidere cosa farne."
(R. Battaglia)

“Mi piace la neve. Mentre scende ci parla e sembra che il tempo si fermi. Tutti sono tappati in casa e bevono cioccolate bollenti.” 
(Da "Everwood” – Episodio 1.09 “Un padre a metà”)

Sono le grandi cattedrali della terra, con i loro portali di roccia, i mosaici di nubi, i cori dei torrenti, gli altari di neve, le volte di porpora scintillanti di stelle [...]."
(J. Ruskin)

"Non importa quanto freddo sia l'inverno, dopo c'è sempre la primavera."
(E. Vedder)

domenica 5 febbraio 2012

Palestina e ritorno



Scambio di email col gruppo del viaggio d'inizio anno in Palestina:

1 - Invio 4 links Youtube messi insieme a sigillo di una esperienza traumatica ma tutt'altro che paralizzante; agreed?   Urbano con Paola, Fiorella e Piero da Firenze:



http://youtu.be/-7YJwotW4LA
Palestina, amara terra mia, amara e bella




2 - Caro Urbano, belli i tuoi video, riassumono bene il viaggio. Purtroppo tira una brutta aria di normalizzazione. Nel sito FORUMPALESTINA, che è il più completo e aggiornato, c'è la notizia di un accordo tra UNITALSI, l'organizzazione cattolica dei pellegrinaggi, la municipalità di Gerusalemme (occupata illegalmente)  e la compagnia EL-AL, per portare ogni anno dall'Italia 40.000 pellegrini a visitare i luoghi santi, ospiti a pagamento di albergi costruiti in territorio npalestinese, con materiale pubblicitario israeliano, mappe dove si ignora l'esistenza della Palestina (solo Galilea, Giudea, Samaria etc.) e vengono invece segnalate le colonie come villaggi israeliani. Del resto, abbiamo una vice presidente della Commissione esteri della Camera, la Nirenstein, che ha cittadinanza israeliana e una casa a Gilo, su terra occupata illegalmente anche secondo la comunità internazionale, compresa l'Italia.  Conflitto di interessi? Boh...Ciao a tutti. Sebastiano Comis

3 - Caro Sebastiano, vorrei trovare una risposta adeguata, tale che possa sollevarci dallo sconforto. Ma faccio fatica. Così vado a ripescare un paragrafo di Howard Zinn che mi sono affisso al muro dello studio e con questo cerco di salvare in corner le nostre speranze nel riscatto e nella liberazione della Palestina occupata. Detto da me sarebbe un predicozzo...
Dove Zinn dice "la storia umana è anche una storia di passione comune, sacrificio, coraggio, gentilezza" penso alle persone che abbiamo avuto la fortuna di incontrare, grazie a Luisa, alle ragazze di Operazione Colomba, ai giovani della nostra spedizione ...
E domani l'altro avremo qui a Firenze due di queste persone: Mara e Nariman Al Tamini. 
Cari saluti. Urbano con Paola, insieme a Fiorella e Piero.


“To be hopeful in bad times is not just foolishly romantic. It is based on the fact that human history is a history not only of cruelty, but also of compassion, sacrifice, courage, kindness. What we choose to emphasize in this complex history will determine our lives. If we see only the worst, it destroys our capacity to do something. If we remember those times and places—and there are so many—where people have behaved magnificently, this gives us the energy to act, and at least the possibility of sending this spinning top of a world in a different direction. And if we do act, in however small a way, we don’t have to wait for some grand utopian future. The future is an infinite succession of presents, and to live now as we think human beings should live, in defiance of all that is bad around us, is itself a marvelous victory.”

Esser pieno di speranza in tempi cattivi non è poi così follemente romantico. Si basa sul fatto che la storia umana è una storia non solo di crudeltà, ma anche di passione comune, sacrificio, coraggio, gentilezza.  Quello che noi scegliamo di esaltare in questa storia così complicata determinerà le nostre vite. Se noi vediamo solo il peggio, questo distrugge la nostra capacità di fare qualcosa. Se noi ricordiamo quei tempi e luoghi - e ce ne sono tanti - dove la gente si è comportata magnificamente, questo ci dà l'energia  per agire, e almeno la possibilità di mandare questa trottola del mondo in una direzione differente. E se noi agiamo, per quanto in piccolo, noi non abbiamo da attendere qualche grande utopia futura. Il futuro è una infinita successione di presenti, e vivere ora come noi pensiamo che gli esseri umani dovrebbero vivere, a dispetto di tutto quello che c'è di male intorno a noi, è in se stesso una meravigliosa vittoria.


venerdì 3 febbraio 2012

Visions of divisions of the Holy Land III

Push the photo to see the video
kids have to walking up and down the hill that separate the two villages
(
Also, illegal settlers are often bastards. You think I exaggerate, then take this:

Children of Men

Palestinian kids are like all kids. They are a lot smaller than grown up people for some reason, a lot weaker and a lot cuter. They also go to school every morning. Or at least they try. 

We have visited a small palestinian village in the west bank which is surrounded by two brand new shining illegal Israeli settlements. The village has a school where children from a nearby village come to learn every day. To reach the school the little ones have always been walking up and down the hill that separate the two villages. Well, easy right? Not so much if you consider that the illegal Israeli settlers since their arrival took the habit of attacking, I mean physically attacking, the palestinian children on their way to school. The thing went on unnoticed for a while despite the protests of the palestinians parents, who because of their crooked religion actually love their children and would even like to have them back home safe after school. 

One day a 8 years-old girl was kidnapped by the settlers, taken inside the settlement, brutally beaten up and then kindly given back. The little girl had to submit to a facial reconstruction surgery. 

International NGOs arrived to escort the kids to school. The settlers started attacking the international volunteers too who eventually managed to take some of these bastards to court. The Israeli military court of course did not condemn the settlers, why should it? Palestinian kids are not chosen kids, are they? However, and paradoxically enough, the Israeli military court stated that the Israeli army would from now on be in charge of ensuring the safety of the kids! 

So we have witnessed the surreal event: a bunch of school boys and girls running and jumping, crawling and rolling up the hill with a military patrol jeep behind. Of course the Israeli army is the least reassuring army you would like to have your kids escorted by, so the NGOs are still there to prevent any abuse and to help these kids forget the atrocious reality. One international volunteer we met was from my hometown, it's amazing how many kids-loving extremists can one small town in the north of Italy give birth to.

You may say that this village and these settlers are a sad exception. Well, they are not. The Christian Peace Movement, the Rabbis for Human Rights and other NGOs walk palestinian kids to school in several villages all across the West Bank, everyday. 

(blog di Mirco)




Traduzione meccanica


I figli degli uomini 
I bambini palestinesi sono come tutti i bambini. Sono molto più piccolo di persone adulte per qualche ragione, molto più debole e molto più carino. Hanno anche andare a scuola ogni mattina. O almeno ci provano.

   Abbiamo visitato un piccolo villaggio palestinese in Cisgiordania, è circondato da due nuovi insediamenti israeliani illegali luminoso. Il villaggio dispone di una scuola dove i bambini di un villaggio vicino a imparare ogni giorno. Per raggiungere la scuola, i piccoli sono sempre state a piedi su e giù per la collina che separa i due villaggi. Bene, facile giusto? Non tanto se si considera che i coloni israeliani illegali fin dal loro arrivo hanno preso l'abitudine di attaccare, ma fisicamente attaccato, i bambini palestinesi sul loro modo di scuola. La cosa è andata a passare inosservato per un mentre nonostante le proteste dei palestinesi con i genitori, che a causa della loro stolta religione effettivamente amano i loro figli e hanno piacere che tornino  a casa sani e salvi dopo la scuola.
Un giorno una bambina di 8 anni è stato rapita dai coloni, portata all'interno dell'insediamento, brutalmente picchiata e poi gentilmente data indietro. La bambina dovette essere sottoposta a una ricostruzione facciale di chirurgia.
ONG internazionali arrivati ​​a scortare i figli a scuola. I coloni hanno iniziato ad attaccare i volontari internazionali di troppo che alla fine è riuscito a prendere alcuni di questi bastardi in tribunale. Il tribunale militare israeliano, naturalmente, non ha condannato i coloni, perché dovrebbe? I bambini palestinesi non sono stati scelti i bambini, vero? Tuttavia, e paradossalmente, il tribunale militare israeliano ha dichiarato che l'esercito israeliano avrebbe d'ora in poi il compito di garantire la sicurezza dei bambini!   
Così abbiamo assistito alla surreale evento: un gruppo di ragazzi e ragazze delle scuole correre e saltare, strisciare e rotolare su per la collina con una jeep pattuglia militare alle spalle. Naturalmente l'esercito israeliano è il meno rassicurante dell'esercito vorreste avere i vostri bambini accompagnati da, per cui le ONG sono ancora lì per prevenire eventuali abusi e di aiutare questi ragazzi dimenticare la realtà atroce. Un volontario internazionale che abbiamo incontrato era dalla mia città natale, è incredibile come una piccola città d'Italia possa dar vita a estremisti che amano i bambini. 
Si può dire che questo villaggio e questi coloni sono una triste eccezione. Beh, non lo sono. Il movimento per la pace cristiana, i rabbini per i diritti umani e di altre ONG accompagnano a piedi i bambini palestinesi a scuola in diversi villaggi in tutta la Cisgiordania, ogni giorno.   



Aggiornamento 4 febbraio:


COMUNICATO STAMPA

Un centinaio di coloni entrano nel villaggio Palestinese di At-Tuwani scortati dall'esercito israeliano

Il gruppo raggiunge il sito archeologico nel centro del villaggio provocando gli abitanti

At-Tuwani – 4 Febbraio 2012

Nella mattinata del 3 febbraio un centinaio di coloni è entrato nel villaggio palestinese di At-Tuwani, scortato da 4 veicoli dell'esercito israeliano.

I volontari di Operazione Colomba, già dalle 10.30, avevano notato due jeep e un hummer dell'esercito Israeliano che stazionavano all'entrata di At-Tuwani. Nello stesso momento altri mezzi militari, insieme all'auto del responsabile della sicurezza della colonia di Ma'On, anadavano e venivano dalla città palestinese di Al Karmil. Intorno alle ore 12.00 un numeroso gruppo di coloni è arrivato da Al Karmil, a piedi e in automobile, mentre altri coloni li hanno raggiunti dall'avamposto illegale di Havat Ma'on.
Alle 12.30 sono entrati ad At-Tuwani, alcuni di loro camminando sui campi arati Palestinesi. Un albero di ulivo che appartiene ad una famiglia palestinese è stato danneggiato nel corso di questa marcia. I coloni hanno raggiunto il sito archeologico al centro del villaggio, mentre i soldati israeliani tenevano lontani gli abitanti palestinesi. Alcuni coloni portavano con sé delle armi. Il gruppo proveniente dall'avamposto di Havat Ma'on ha iniziato a pregare dentro il sito, mentre altri israeliani provocavano i palestinesi.
Alle 13.30 i coloni hanno iniziato a lasciare il villaggio, alcuni di loro per raggiungere Havat Ma'on sono passati attraverso At-Tuwani, deridendo gli abitanti che incontravano.
Nonostante la situazione difficile nessuno tra i palestinesi ha risposto alle provocazioni usando la violenza.

Nel dicembre del 2011, durante un convegno svoltosi nella colonia di Susiya, alcuni archeologi israeliani hanno illustrato le ragioni per cui nel sito si troverebbe un'antica sinagoga. Nel convegno è stato anche spiegato come raggiungere il sito. Altri esperti che hanno visitato il villaggio hanno affermato che i reperti risalgono al periodo Bizantino. In ogni caso nessuna di queste ipotesi è stata confermata ufficialmente.

Sempre nella giornata del 3 febbraio, nella valle di Humra, i volontari di Operazione Colomba hanno scoperto il danneggiamento di 4 alberi di ulivo. Dal 29 gennaio sono 13 in totale gli ulivi palestinesi tagliati dai coloni del vicino avamposto illegale di Havat Ma'on. Questo attacco alla proprietà è solo l'ultimo di una lunga serie di continue provocazioni da parte di esercito e coloni israeliani a danno delle comunità palestinesi delle colline a sud di Hebron che, in risposta, hanno intrapreso una strategia di resistenza nonviolenta.

Operazione Colomba mantiene una presenza costante nel villaggio di At-Tuwani e nell'area delle colline a sud di Hebron dal 2004.

Foto dell'incidente: http://goo.gl/0Cq8Z

Per informazioni:
Operazione Colomba, +972 54 99 25 773

[Note: secondo la IV Convenzione di Ginevra, la II Convenzione dell'Aja, la Corte Internazionale di Giustizia e numerose risoluzioni ONU, tutti gli insediamenti israeliani nei Territori Palestinesi Occupati sono illegali. Gli avamposti sono considerati illegali anche secondo la legge israeliana.]

comunicato stampa



Comunità dell'IsolottoAssemblea domenicale 5 febbraio 2012, ore 10,30, presso le Baracche verdi di via degli Aceri 1.
A cura di Antonietta, Lucia, Paola
Di ritorno dalla Palestina  Fiorella, Paola, Piero, Urbano cercheranno di comunicare, anche con la proiezione di foto e video, l'esperienza traumatica vissuta nei sette giorni di permanenza nella Palestina occupata militarmente dal 1967. Nell'occasione ricordano l'importante occasione dell'incontro con due donne palestinesi che stanno vivendo sulla propria pelle tutte le assurdità di una situazione che ha pochi termini di paragone nella storia pur così travagliata dei nostri tempi. 
L'incontro avverrà martedi 7 febbraio p.v. al Giardino dei Ciliegi, via dell'Agnolo 5, ore 18 e sarà seguito da un piccolo rinfresco. All'incontro sarà presente la grande "madrina" della Palestina occupata, Luisa Morgantini, parlamentare europea.

Alle 14,30 dello stesso martedi 7 la delegazione palestinese accompagnata da Luisa Morgantini sarà ricevuta in Provincia, in via Cavour 1, Palazzo Medici Riccardi presso la sala "G. Grazzini".

Con preghiera di diffusione.

mercoledì 1 febbraio 2012

Trasloco riuscito

Una buona notizia (attenuata da una riflessione politica): Barbabianca di Splinder si è trasferito, armi e bagagli, post e links, nell'alloggio di Barbabianca blogspot concesso in comodato gratuito da Google.  Che così si è mangiato DADA fiorentina, metà della quale è finita sull'altro gigante Wordpress.  Il supermercato fa chiudere il piccolo negozio, che pure s'era piuttosto ingrandito. Ciao, Dada, senza rancore.
Così va il mondo. Il 99% ha ancora molta strada da fare contro l'1%.  
Grazie, Simone, titolare della ditta  "Trasloco-blog".