mercoledì 28 novembre 2012

Due popoli, due Stati, pari dignità e diritti per tutti


APPELLO DEGLI ENTI LOCALI DI FIRENZE, COMUNI E PROVINCIA,
PER CHIEDERE AL GOVERNO ITALIANO DI SOSTENERE IL
RICONOSCIMENTO DELLA PALESTINA ALL'ONU
Il prossimo 29 novembre ricorre la Giornata Internazionale per la Solidarietà con il Popolo Palestinese, istituita con una Risoluzione ONU nel 1977. In questa data simbolica, il Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen presenterà ufficialmente all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite la richiesta del riconoscimento della Palestina come Stato non membro osservatore, che verrà votata il giorno stesso in seduta plenaria. In qualità di rappresentanti istituzionali del territorio fiorentino, rivolgiamo un appello al Governo Italiano affinché la posizione dell'Italia sia di completo sostegno a questa legittima richiesta, e che questo supporto si traduca in un voto favorevole alla
candidatura palestinese ed in un'azione diplomatica positiva nei confronti degli altri
Paesi presenti all'Assemblea ONU.
Riteniamo che tale riconoscimento da parte delle Nazioni Unite sia non solo un legittimo diritto del popolo palestinese, fin troppo rimandato, ma che rappresenti anche l'unico fattore di deterrenza per evitare che la crisi mediorientale si aggravi ulteriormente. È necessario che l'opzione della diplomazia e l'accantonamento della violenza, che segnano la linea politica dell'OLP, raggiungano un risultato tangibile il prima possibile. La gravità della situazione, testimoniata dagli ultimi eventi, impone alla comunità internazionale di agire con saggezza e giustizia, e dunque di sostenere ad ogni livello diplomatico la candidatura della Palestina all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Consideriamo fondamentale la ripresa del processo negoziale, interrotto un anno fa a causa della prosecuzione delle politiche di espansione degli insediamenti illegali da parte del Governo Netanyahu. L'espansione delle colonie è il motivo per cui i negoziati si sono interrotti, e chiediamo al Governo italiano e alla nostra diplomazia di sfruttare i buoni rapporti con entrambe le parti in causa affinché Israele ponga fine alla pianificazione e costruzione di nuovi insediamenti nei territori occupati, in modo che le due delegazioni possano tornare al tavolo delle trattative. L'ammissione dell'ANP come Stato non membro osservatore all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite rappresenta il riconoscimento dell'opzione della non violenza e della diplomazia come strumento di risoluzione della questione israelo-palestinese. Questo riconoscimento è non solo giusto, ma anche urgente. Come amministratori locali, abbiamo a cuore che i valori della pace, della non violenza, e soprattutto il rispetto dei diritti umani, siano la base su cui costruire e rinsaldare le comunità in cui viviamo. Nella nostra azione quotidiana cerchiamo di tutelare la cultura del dialogo e del confronto non violento come bene prezioso. Per questa ragione non possiamo che guardare con apprensione e dolore a quanto sta avvenendo in Palestina. Noi chiediamo formalmente al nostro Governo, al Primo Ministro Monti e al Ministro degli Esteri Terzi, di sostenere le legittime aspirazioni statuali dell'Autorità Palestinese.
Due anni fa, in occasione della prima Giornata Internazionale per la solidarietà con il popolo palestinese, i 44 Sindaci del territorio fiorentino e il Presidente della Provincia di Firenze hanno sottoscritto un appello pubblico che si concludeva con questo richiamo: “Due popoli, due Stati, pari dignità e diritti per tutti: questa è l'unica soluzione per il conflitto tra Israele e Palestina, l'unica garanzia per la sicurezza reciproca e la convivenza pacifica tra i due popoli”.
Ancora oggi, questa è l'unica soluzione possibile, giusta ed equa, per la ricomposizione della questione israelo-palestinese, per l'affermazione del diritto internazionale e dei diritti umani. È per questo che il nostro appello riprende quelle parole e le rilancia con forza: DUE POPOLI, DUE STATI.
* * *
Il Presidente della Provincia di Firenze; i Sindaci dei Comuni di: Bagno a Ripoli; Barberino
di Mugello; Barberino Val d'Elsa; Borgo San Lorenzo; Calenzano; Campi Bisenzio; Capraia
e Limite; Castelfiorentino; Cerreto Guidi; Certaldo; Dicomano; Empoli; Fiesole; Figline
Valdarno; Firenzuola; Fucecchio; Gambassi Terme; Greve in Chianti; Impruneta; Incisa
Valdarno; Lastra a Signa; Londa; Marradi; Montaione; Montelupo Fiorentino;
Montespertoli; Palazzuolo sul Senio; Pelago; Pontassieve; Reggello; Rignano; Rufina; San
Casciano Val di Pesa; San Godenzo; San Piero a Sieve; Scandicci; Scarperia; Sesto
Fiorentino; Signa; Tavarnelle Val di Pesa; Vaglia; Vicchio; Vinci.
Con l'adesione e il patrocinio di UPI Toscana e Anci Toscana.

29 novembre: ONU e Palestina


Io ci sarò


In coecorum regno monoculus rex


Renzi è un abilissimo e pericolosissimo populista con forti tendenze antidemocratiche che può rifare il ventennio berlusconiano e anche di più, annichilendo il dibattito pubblico, facendo arretrare ancora di più ogni istanza progressista e ogni consapevolezza civile.
(Dalla email di Mauro Romanelli, consigliere reg.le SEL)

Al posto di abilissimo e pericolosissimo,a me basterebbe abile e pericoloso; comunque è vero: occhio al giovane rignanese. Perché, è anche vero, come implicitamente dice anche Romanelli, che nel regno dei ciechi regnano i guerci.

sabato 24 novembre 2012

Luisa Morgantini scrive


Subito dopo la dichiarazione della tregua, l'esercito israeliano nella Cisgiordania ha arrestato tra gli altri sei parlamentari di Hamas. Tra loro Mahmoud Ramaii, leaxder di Hamas e uomo di dialogo e impegnato per la riconciliazione tra l'Olp e Hamas. Amira hass ha pubblicato una sua intervista in Haaretz, qualche giorno prima del suo arresto .
Mahmoud ha studiato in Italia ma io l'ho incontrato solo a Gaza durante le elezioni del 2006, poi diverse volte con le delegazioni parlamentari ed individualmente, quando hanno arrestato i parlamentari di Hamas subito dopo le elezioni al parlamento europeo in 45 ci siamo alzati per dire liberati i parlamentari ed io portavo il nome di Mahmoud (non c'erano donne tra gli arrestati, altrimenti avrei usato il nome di una donna).
L' ho incontrato l' ultima volta il giorno 20 novembre al funerale di Rushdi ucciso da un proiettile sparato da un soldato israeliano a Nabi Saleh. Mahmoud ha partecipato al funerale e la sera prima alla TV palestinese insieme a Jibril Rajoub di Fatah, hanno ribadito la necessità della riconciliazione.
E' evidente la strategia israeliana, impedire in ogni modo la riconciliazione e l'unità dei palestinesi.
Un abbraccio

Luisa Morgantini

Luisa Morgantini scrive


Ecco i voti, 447 a favore del riconoscimento dello Stato di Palestina come osservatore all'assemblea delle Nazioni Unite. La risoluzione su proposta dei verdi è passata al parlamento europeo ieri.
Spero che l' Olp non accetti i ricatti usa ed Europei e presenti la richiesta il giorno 29 Novembre data della spartizione della Palestina nel 1947.
Lo so per molti sembra irrilevante, io penso invece che abbia un significato non solo simbolico, intnato se avrà questo status la Palestina potrà portare Israele davanti alla Corte e al tribunale Internazionale.
Gli usa hanno detto chiaramente che cosi' come hanno fatto con l' Unesco non versaranno più nessun aiuto ai palestinesi. Il nostro Ministro Terzi fedele alleato di Israele durante i bombardamenti su Gaza ha subito proposto che il giorno 29 all'assemblea Onu non si votasse.
Insomma considero il voto al Parlamento Europeo una buona notizia e un grazie ai verdi e a tutti quelli che hanno votato a favore.

Luisa Morgantini



2012/11/23 BERGAMASCHI Paolo <paolo.bergamaschi@europarl.europa.eu>
22/11/2012 12:35:24.000

447
+
ALDE: Alfano, Aylward, Bearder, Bennahmias, Bennion, Bilbao Barandica, Bowles, Chatzimarkakis, Creutzmann, Davies, Duff, Gallagher, Godmanis, Goerens, Goulard, Griesbeck, Hall, Harkin, Hirsch, Hyusmenova, Johansson, Jäätteenmäki, Kacin, Kazak, Klinz, Kozlík, Krahmer, Lambsdorff, Ludford, Lyon, Manner, Meissner, Mănescu, Newton Dunn, Neyts-Uyttebroeck, Panayotov, Reimers, Rinaldi, Rochefort, Taylor Rebecca, Thein, Torvalds, Uggias, Vajgl, Vattimo, Verhofstadt, Vălean, Watson, Werthmann, Zanoni, de Sarnez, in 't Veld
EFD: Cymański, Paška, Tzavela
GUE/NGL: Angourakis, Bisky, Chountis, Ernst, Ferreira João, Händel, Hénin, Le Hyaric, Lösing, Matias, Maštálka, Meyer, Murphy, Mélenchon, Omarjee, Remek, Rubiks, Scholz, Sousa, Triantaphyllides, Vergiat, Wils, Zimmer, de Jong
NI: Brons, Ehrenhauser, Gollnisch, Griffin, Le Pen Marine, Martin Hans-Peter, Obermayr, Sosa Wagner, Stadler, Stoyanov, Szegedi, Vadim Tudor
PPE: Antinoro, Antoniozzi, Auconie, Audy, Bach, Baldassarre, Bartolozzi, Bastos, Bauer, Becker, Belet, Bendtsen, Berlato, Boulland, Brok, Bánki, Böge, Cadec, Cancian, Carvalho, Casini, Caspary, Cavada, Coelho, Collin-Langen, Comi, Corazza Bildt, Danjean, Dantin, Dati, De Mita, De Veyrac, Delvaux, Deutsch, Deß, Dorfmann, Díaz de Mera García Consuegra, Ehler, Engel, Feio, Ferber, Fernandes, Fidanza, Florenz, Fraga Estévez, Gabriel, Gahler, Gallo, Gardini, Gauzès, Giannakou, Glattfelder, Grosch, Grossetête, Gräßle, Gál, Gáll-Pelcz, Higgins, Hohlmeier, Hortefeux, Iacolino, Ivanova, Jeggle, Jordan, Járóka, Karas, Kasoulides, Kastler, Kelly, Klaß, Koch, Kolarska-Bobińska, Koumoutsakos, Kratsa-Tsagaropoulou, Kuhn, Kukan, Kósa, Köstinger, La Via, Lamassoure, Langen, Le Brun, Le Grip, Liese, Lulling, Macovei, Malinov, Mann, Matera, Mathieu, Mayer, Mazej Kukovič, McGuinness, Mikolášik, Millán Mon, Mitchell, Morin-Chartier, Motti, Mészáros, Naranjo Escobar, Neynsky, Niebler, Pack, Pallone, Papanikolaou, Papastamkos, Patrão Neves, Peterle, Pieper, Pietikäinen, Pirker, Ponga, Poupakis, Proust, Pöttering, Quisthoudt-Rowohl, Rangel, Reul, Riquet, Roatta, Roithová, Ronzulli, Rübig, Salafranca Sánchez-Neyra, Sanchez-Schmid, Sartori, Saudargas, Saïfi, Schnellhardt, Schnieber-Jastram, Schwab, Schöpflin, Scurria, Sedó i Alabart, Seeber, Silvestris, Sommer, Sonik, Striffler, Szájer, Sógor, Teixeira, Thyssen, Trematerra, Tsoukalas, Ulmer, Urutchev, Verheyen, Voss, Weber Manfred, Weisgerber, Wortmann-Kool, Zalba Bidegain, Zanicchi, Zver, van Nistelrooij, van de Camp, Őry, Šťastný
S&D: Alves, Andrieu, Andrés Barea, Arlacchi, Arsenis, Balzani, Balčytis, Berman, Berès, Blinkevičiūtė, Bozkurt, Bullmann, Capoulas Santos, Caronna, Cashman, Castex, Cercas, Childers, Christensen, Cofferati, Correia de Campos, Costa, Costello, Cottigny, Cozzolino, Cuschieri, Daerden, De Angelis, De Castro, De Keyser, Domenici, Droutsas, Dušek, Désir, El Khadraoui, Ertug, Estrela, Falbr, Ferreira Elisa, Garcés Ramón, García Pérez, García-Hierro Caraballo, Gardiazábal Rubial, Gebhardt, Geier, Geringer de Oedenberg, Gierek, Glante, Goebbels, Gomes, Grech, Groote, Gualtieri, Guerrero Salom, Guillaume, Gurmai, Gutiérrez Prieto, Göncz, Haug, Hedh, Herczog, Hoang Ngoc, Honeyball, Howitt, Iotova, Iovine, Irigoyen Pérez, Jaakonsaari, Jørgensen, Kadenbach, Kalfin, Kammerevert, Kirilov, Kleva, Koppa, Krehl, Lange, Leichtfried, Leinen, Liberadzki, Ludvigsson, López Aguilar, Martin David, Martínez Martínez, Masip Hidalgo, Maňka, McAvan, Menéndez del Valle, Merkies, Milana, Mirsky, Moreira, Muñiz De Urquiza, Neuser, Nilsson, Padar, Paleckis, Panzeri, Papadopoulou, Pargneaux, Perello Rodriguez, Poc, Podimata, Prendergast, Prodi, Rapkay, Rapti, Regner, Repo, Riera Madurell, Rodust, Romero López, Rouček, Sassoli, Schaldemose, Senyszyn, Serracchiani, Simon, Simpson, Smolková, Stavrakakis, Steinruck, Stihler, Susta, Sánchez Presedo, Tarabella, Thomas, Thomsen, Tirolien, Toia, Trautmann, Ulvskog, Van Brempt, Vaughan, Vergnaud, Vigenin, Weidenholzer, Weiler, Westlund, Westphal, Willmott, Yáñez-Barnuevo García, Zala
Verts/ALE: Albrecht, Alfonsi, Andersdotter, Auken, Benarab-Attou, Besset, Bové, Brantner, Brepoels, Bélier, Bütikofer, Chrysogelos, Cochet, Cohn-Bendit, Cornelissen, Cramer, Cronberg, Delli, Eickhout, Engström, Evans, Flautre, Giegold, Grèze, Harms, Hassi, Hudghton, Häfner, Häusling, Jadot, Keller, Kiil-Nielsen, Lambert, Lamberts, Lichtenberger, Lochbihler, Lunacek, Lövin, Miranda, Rivasi, Romeva i Rueda, Rühle, Sargentini, Schlyter, Schroedter, Schulz Werner, Smith, Staes, Tavares, Taylor Keith, Turmes, Turunen, Zéribi, Ždanoka
113
-
ALDE: Buşoi, Ilchev, Manders, Mulder, Nicolai, Ojuland, Oviir, Parvanova, Ries, Savisaar-Toomast, Schmidt, Skylakakis, Takkula, Weber Renate, Wikström
ECR: Ashworth, Bielan, Bokros, Cabrnoch, Callanan, Campbell Bannerman, Chichester, Czarnecki, Elles, Eppink, Fajmon, Ford, Foster, Fox, Girling, Gróbarczyk, Harbour, Kamiński, Karim, Kirkhope, Kowal, Kožušník, McClarkin, McIntyre, Migalski, Muscardini, Nicholson, Piotrowski, Stevenson, Strejček, Swinburne, Szymański, Tannock, Tomaševski, Tošenovský, Van Orden, Vlasák, Wojciechowski, Yannakoudakis, Zahradil, Zīle, Češková
EFD: Agnew, Belder, Bizzotto, Helmer, Provera, Rossi, Scottà, Speroni, de Villiers
NI: Binev, Hartong, Severin, Stassen, Zijlstra, van der Kammen, van der Stoep
PPE: Albertini, Antonescu, Arias Echeverría, Bodu, Băsescu, Březina, Essayah, Estaràs Ferragut, Ibrisagic, Iturgaiz Angulo, Kariņš, Kelam, Lope Fontagné, López-Istúriz White, Marinescu, Matula, Morkūnaitė-Mikulėnienė, Niculescu, Preda, Stolojan, Svensson, Vaidere, Vidal-Quadras, Winkler Iuliu, Záborská, Šadurskis
S&D: Boştinaru, Cliveti, Creţu, Cutaş, Dăncilă, Enciu, Flašíková Beňová, Olejniczak, Paşcu, Siwiec, Sârbu, Tănăsescu, Zemke, Ţicău
65
0
ALDE: De Backer, Donskis, Jensen, Løkkegaard, Paulsen
ECR: Rosbach
EFD: Allam, Borghezio, Fontana, Imbrasas, Kurski, Morganti, Paksas, Salavrakos, Salvini, Terho, Vanhecke, Ziobro
NI: Claeys, Nattrass
PPE: Andrikienė, Angelilli, Ayuso, Borys, Bratkowski, Buzek, Garriga Polledo, Grzyb, Gutiérrez-Cortines, Handzlik, Herranz García, Hibner, Hübner, Jahr, Jazłowiecka, Jiménez-Becerril Barrio, Jędrzejewska, Kaczmarek, Kalinowski, Kovatchev, Kozłowski, Lisek, Marcinkiewicz, Mato Adrover, Mauro, Nitras, Olbrycht, Ortiz Vilella, Posselt, Protasiewicz, Saryusz-Wolski, Siekierski, Skrzydlewska, Theocharous, Thun und Hohenstein, Trzaskowski, Wałęsa, Winkler Hermann, Zalewski, Zasada, Zeller, Zwiefka, del Castillo Vera
S&D: Sehnalová
Verts/ALE: Tarand
ПОПРАВКИ В ПОДАДЕНИТЕ ГЛАСОВЕ И НАМЕРЕНИЯ ЗА ГЛАСУВАНЕ - CORRECCIONES E INTENCIONES DE VOTO - OPRAVY HLASOVÁNÍ A SDĚLENÍ O ÚMYSLU HLASOVAT - STEMMERETTELSER OG -INTENTIONER - BERICHTIGUNGEN DES STIMMVERHALTENS UND BEABSICHTIGTES STIMMVERHALTEN - HÄÄLETUSE PARANDUSED JA HÄÄLETUSKAVATSUSED - ΔΙΟΡΘΩΣΕΙΣ ΚΑΙ ΠΡΟΘΕΣΕΙΣ ΨΗΦΟΥ - CORRECTIONS TO VOTES AND VOTING INTENTIONS - CORRECTIONS ET INTENTIONS DE VOTE - CORREZIONI E INTENZIONI DI VOTO - BALSOJUMU LABOJUMI UN NODOMI BALSOT - BALSAVIMO PATAISYMAI IR KETINIMAI - SZAVAZATOK HELYESBÍTÉSEI ÉS SZAVAZÁSI SZÁNDÉKOK - KORREZZJONIJIET U INTENZJONIJIET GĦALL-VOT - RECTIFICATIES STEMGEDRAG/ VOORGENOMEN STEMGEDRAG - KOREKTY DO GŁOSOWANIA I ZAMIAR GŁOSOWANIA - CORRECÇÕES E INTENÇÕES DE VOTO - CORECTĂRI ŞI INTENŢII DE VOT OPRAVY HLASOVANIA A ZÁMERY PRI HLASOVANÍ - CEARTÚCHÁIN AR AN VÓTA AGUS INTINNÍ VÓTÁLA - POPRAVKI IN NAMERE GLASOVANJA - ÄÄNESTYSKÄYTTÄYTYMISTÄ JA ÄÄNESTYSAIKEITA KOSKEVAT ILMOITUKSET - RÄTTELSER/AVSIKTSFÖRKLARINGAR TILL AVGIVNA RÖSTER
+
Anna Ibrisagic, Theodoros Skylakakis
-
Constance Le Grip, Sarah Ludford, Monica Luisa Macovei
0

Primarie

Primarie


Domenica 25 novembre 2012

Primo turno: Puppato
Secondo turno:
Tra Bersani e Renzi il primo che ho scritto
Tra Bersani e Vendola il secondo che ho scritto
Tra Renzi e Vendola il secondo che ho scritto

Remore su Renzi: la visita ad Arcore, il sì a Marchionne, il modello anglo-nordamericano (Toni Blair, Obama).
La visita ad Arcore indica un modo di far politica tramite gli incontri tra privati; viene negato l'aspetto istituzionale pubblico ( un po' come privatizzare le ferrovie, il trasporto pubblico, finmeccanica e via dicendo fino ai partiti, alla scuola, alla sanità...); Marchionne e Obama-Toni Blair vuol dire il modello oligarchico occidentale che si realizza facendo prevalere l'1x100 sul il 99%.
Insomma alleanza-ossequio con i poteri forti ivi compreso il Vaticano.

Bersani lo vedo come un'alternativa a Monti, con un Parlamento a maggioranza PD, Vendola, Di Pietro, 5 stelle. Non lo voto ora alle primarie per l'apertura (anche se solo ipotetica, a Casini). Comunque lo considero un usato buono, purché dentro l'apparecchiatura di cui sopra.

Voto di primavera:
in ordine di preferenza, al momento: Di Pietro,  Grillo, Vendola., PD.


venerdì 23 novembre 2012

Meravigliosa presa di coscienza dei soldati americani !! Italiano-Deutsch.

Dieci volte peggio dei nazisti: matematico!



Dieci volte peggio dei nazisti

Uno dei crimini più efferati dell’occupazione nazista in Italia fu la strage delle Fosse Ardeatine. Il 24 maggio 1944 i tedeschi “giustiziarono”, secondo il loro rudimentale concetto di giustizia, 335 italiani in rappresaglia per l’attentato di via Rasella compiuto dalla resistenza partigiana il 23 maggio, nel quale avevano perso la vita 32 militari delle truppe di occupazione.
A istituire la versione moderna della “legge del taglione”, che sostituiva la proporzione uno a uno del motto “occhio per occhio, dente per dente” con una proporzione di dieci a uno, fu Hitler in persona. Il feldmaresciallo Albert Kesserling trasmise l’ordine a Herbert Kapper, l’ufficiale delle SS che si era già messo in luce l’anno prima, nell’ottobre del 1943, con il rastrellamento del ghetto di Roma. E quest’ultimo lo eseguì con un eccesso di zelo, aggiungendo di sua sponte 15 vittime al numero di 320 stabilito dal führer.
Dopo la guerra Kesserling fu condannato a morte per l’eccidio, ma la pena fu commutata in ergastolo e scontata fino al 1952, quando il detenuto fu scarcerato per “motivi di salute” (tra virgolette, perché sopravvisse altri otto anni). Anche Kappler e il suo aiutante Eric Priebke furono condannati all’ergastolo. Il primo riuscì a evadere nel 1977, e morì pochi mesi dopo in Germania. Il secondo, catturato ed estradato solo nel 1995 in Argentina, è tuttora detenuto in semilibertà a Roma, nonostante sia ormai quasi centenario.
In questi giorni si sta compiendo in Israele l’ennesima replica della logica nazista delle Fosse Ardeatine. Con la scusa di contrastare gli “atti terroristici” della resistenza palestinese contro gli occupanti israeliani, il governo Netanyau sta bombardando la striscia di Gaza e si appresta a invaderla con decine di migliaia di truppe. Il che d’altronde aveva già minacciato e deciso di fare a freddo, per punire l’Autorità Nazionale Palestinese di un crimine terribile: aver chiesto alle Nazioni Unite di esservi ammessa come membro osservatore!
Cosa succederà durante l’invasione, è facilmente prevedibile. Durante l’operazione Piombo Fuso di fine 2008 e inizio 2009, infatti, compiuta con le stesse scuse e gli stessi fini, sono stati uccisi almeno 1400 palestinesi, secondo il rapporto delle Nazioni Unite, a fronte dei 15 morti israeliani provocati in otto anni (!) dai razzi di Hamas. Un rapporto di circa cento a uno, dunque: dieci volte superiore a quello della strage delle Fosse Ardeatine.
Naturalmente, l’eccidio di quattro anni fa non è che uno dei tanti perpetrati dal governo e dall’esercito di occupazione israeliani nei territori palestinesi. Ma a far condannare all’ergastolo Kesserling, Kappler e Priebke ne è bastato uno solo, e molto meno efferato: a quando dunque un tribunale internazionale per processare e condannare anche Netanyau e i suoi generali?

mercoledì 21 novembre 2012

Palestina libera - Gaza è un genocidio

Oggi 20 novembre 2012, a 6 giorni dall'inizio del massacro, Israele ha ucciso 116 palestinesi, di cui 28 bambini.








domenica 18 novembre 2012

Luisa Morgantini parla da Ramallah



Mentre la Striscia di Gaza è sottoposta ai bombardamenti, “in Cisgiordania c’è un aumento vertiginoso delle attività di colonizzazione. Non è certo una novità, ma quello che sta accadendo in questi giorni è davvero impressionante: ci sono zone dove nel giro di poche ore vengono abbattuti alberi, spianati terreni e installati gli avamposti per la creazione di nuovi insediamenti. A proteggere i coloni c’è l’esercito, segno evidente dell’avallo da parte del governo israeliano.

Da una parte si bombarda, dall’altra crescono a ritmo incessante le colonie: e come al solito la popolazione palestinese paga. A Gaza ci sono 1 milione e mezzo di persone attualmente ostaggio di una politica cinica di occupazione e colonizzazione”.
Luisa Morgantini qui

Nota: mi vergogno dell'Europa. Ha ragione Beppe Grillo: c'è del marcio a Bruxelles.  Anche a proposito delle Missioni di pace. Merde!

In solidarietà con gli obbiettori di coscienza israeliani: video





sabato 17 novembre 2012

Gaza e West Bank, una firma. Forza web!



Ai leader europei e a tutti i membri dell'ONU:
Vi chiediamo di appoggiare l'iniziativa legittima per il riconoscimento dello stato della Palestina e per l'affermazione dei diritti del popolo palestinese. E' ora di cambiare rotta dopo decenni di negoziati di pace falliti per fermare l'occupazione e andare verso la pace basata sui due stati.
Link per la firma

venerdì 16 novembre 2012

5 stelle


Codice di comportamento eletti Movimento 5 Stelle in Parlamento

Trattamento economico:
  • L’indennità parlamentare percepita dovrà essere di 5 mila euro lordi mensili, il residuo dovrà essere restituito allo Stato insieme all’assegno di solidarietà (detto anche di fine mandato). I parlamentari avranno comunque diritto a ogni altra voce di rimborso tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo.


giovedì 15 novembre 2012

Gli ebrei ci spelleranno vivi

r
Ahmed Jaabari
Il comandante dell'ala militare Jabari era l'interlocutore con egiziani ed israeliani per gli accordi di tregua, ucciderlo significa la volonta' di Israele di non avere nessun negoziato.
Il consiglio di sicurezza si e' concluso con un nulla di fatto.
(Email di Luisa Morgantini, v.sotto).

Nel 1880 circa, Dostoyevsky profetizzò: se e quando gli ebrei prenderanno il potere, ci spelleranno vivi.
In Palestina, questa profezia si avvera.
Non è questione di innati caratteri ebraici: un ebreo può essere buono e fare il bene, un ebreo può pentirsi, ma ‘gli ebrei’ no, perché questo corpo politico esiste precisamente per combattere gli indigeni, siano palestinesi o di altrove.
Ideologicamente, uno Stato ebraico farà la cosa ebraica, ossia combatterà i nativi e la Chiesa, sia cristiana o islamica.

Se gli antichi ebrei tornassero’, scrisse Simone Weil, ‘distruggerebbero le nostre chiese e ci massacrerebbero tutti’.

La tradizione ebraica è occultamente etnocentrica e disumanizza gli estranei con un piacere insuperato’, ha scritto Ed Herman.

Lo stato ebraico e' uno stato virtuale che sta rapidamente perdendo gli ultimi agganci con la realta'. Questo stato-fantasma uccide gente e raccoglie denaro in America; continua la sua esistenza che, in termini legali, puo' dirsi "decesso". I suoi campi sono lavorati da operai importati dall'estero, controllati da russi ed etiopi, spiegati da professori israeliani che passano il loro tempo nelle Universita' americane e da coraggiosi generali che si guardano dal ricevere un grosso calcio dai produttori d'armi americani.


Gaza - 14 novembre 2012

Come scarafaggi in una botte

...una volta che essi siano stati chiusi dietro un muro di cemento di 25 piedi, non potranno nuocere in nessun modo. La loro sola scelta sarà di correre senza scopo avanti e indietro nelle loro città come scarafaggi in una botte, o smammare tutti insieme, che sarebbe la cosa migliore.

  Eitan, capo dello Staff di Israele parlando in una Commissione del Parlamento israeliano. 1983

l’industria dell’olocausto

Norman G. Finkelstein

L’industria dell’olocausto

Lo sfruttamento della sofferenza degli ebrei

BUR 2004  € 8,50
L’olocausto ha dimostrato di essere un'arma ideologica indispensabile grazie alla quale una delle più formidabili potenze militari del mondo, con una fedina terrificante quanto a rispetto dei diritti umani, ha acquisito lo status di «vittima», e lo stesso ha fatto il gruppo etnico  di maggior successo negli Stati Uniti. Da questo specioso status di vittima derivano dividendi considerevoli, in particolare l'immunità alle critiche, per quanto fondate esse siano. 
http://www.vho.org/aaargh/fran/livres3/NFOlocausto.pdf

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Aggiornamento 16 novembre:
Ieri sera, abbiamo manifestato in piazza al Manara a Ramallah contro l'operazione "Colonna di Difesa".
Non eravano molti , 150 persone, come gli attiisti israeliani che hanno manifestato davanti alla casa di Nethaniau.
L'escalation israeliana e' davvero grave.
Sopratutto per l'avallo incondizionato del dipartimento di stato Usa che ha rilasciato dichiarazioni di totale sostegno alla politica di "difesa" israeliana.
Un Incubo ed inutile dirlo continuano a pagare i civili.
Il comandante dell'ala militare Jabari era l'interlocutore con egiziani ed israeliani per gli accordi di tregua, ucciderlo significa la volonta' di Israele di non avere nessun negoziato.
Il consiglio di sicurezza si e' concluso con un nulla di fatto.
L'autorita' palestina a Ramallah condanna Israele e chiede la riunione immediata della lega araba come fa anche Haniey da Gaza.
Sarebbe davvero importante riuscire ad esprimere il nostro rifiuto dell'aggressione militafe israeliana, la richiesta di cessate il fuoco, la fine dell'occupazione militare israeliana.
Qui nella Cisgiordania ieri abbiamo fatto manifestazioni in diverse parti per chiedere che il voto all' Onu del 29 novembre sia un voto per il sì alla stato di Palestina come stato osservatore.
A Gerico eravamo qualche migliaio cercavamo di bloccare la strada della Valle del Giordano abilitata per i coloni, naturalmente ci hanno fermato prima con bombe sonore e gas lacrimogeni, ma siamo rimasti per alcune ore.
Per Gaza sarebbe davvero importante fare presidi ovunque e chiedere il cessate il fuoco e la fine dell' occupazione militare, ogni luogo va bene ma bisogna mostrare il nostro dissenso e chiedere al nostro governo di agire.
Vi metto sotto lettera di internazionali a gaza

Ciao
Luisa Morgantini

www.assopacepalestina.org


APPELLO DI ALCUNI INTERNAZIONALI DA GAZA

Mercoledì, 14 Novembre 2012
Alle 15.35 di oggi Gaza è stata scossa da molteplici attacchi militari israeliani lanciati da droni, elicotteri apaches, caccia F16 e navi militari. Una delle prime persone uccise è stata Ahmed Al Jabari, comandante in capo dell’ala militare di Hamas. Le fazioni palestinesi hanno giurato vendetta e i militanti hanno sparato dozzine di razzi verso Israele. Dopo il primo attacco, le forze aree israeliane hanno condotto più di 50 bombardamenti su tutta la Striscia di Gaza che hanno causato almeno 8 morti, compresi 2 bambini e un neonato. Il Ministro della Salute ha inoltre dichiarato che più di 90 persone sono state ferite.
Cresce il timore che Israele possa lanciare un’offensiva di terra su larga scala, paura alimentata dal lancio di volantini nel Nord della Striscia da parte dell’esercito israeliano che annunciavano un’imminente invasione via terra dell’area.
Israele ha lanciato l’operazione denominata “Pillar of Defence” questo pomeriggio con l’uccisione mirata di Al Jabari la cui macchina è stata bombardata nell’area di Thalatin a Est di Gaza City. Mohammad Al-Hams, la guardia del corpo di Al Jabari che viaggiava con lui in macchina è rimasto gravemente ferito ed è morto poco dopo in ospedale. In seguito a questo attacco, una serie di bombardamenti è stata lanciata in tutta la Striscia di Gaza, colpendo aree abitate a Khan Younis, Tel Al Hawa, Sheikh Zayed Square e At Twan nel nord di Gaza, Al Sabra a Gaza City, Rafah, Beit Lahia, Khuza’a, al Bureij.
Le navi da guerra israeliane sono entrate nel mare di Gaza e si sono posizionate vicino alla costa, sparando verso terra. Verso le ore 20, le forze navali israeliane hanno sparato tra i 12 e i 15 colpi di artiglieria verso la base navale di Hamas a nord ovest del campo rifugiati di Shati a Gaza City.
Si moltiplicano le ipotesi secondo cui l’offensiva si prolungherà per diversi giorni e il Primo Ministro israeliano ha dichiarato che è pronto a espandere l’operazione. In una conferenza stampa tenuta oggi il Ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, ha dichiarato: “le provocazioni che abbiamo subito e il lancio dei razzi verso gli insediamenti nel sud di Israele ci hanno costretto a intraprendere quest’azione. Voglio che sia chiaro che i cittadini israeliani non ne subiranno le conseguenze. L’obiettivo è di fermare i razzi e danneggiare l’organizzazione di Hamas”. Nonostante ciò, la maggior parte delle vittime di questo attacco sono state civili. La popolazione di Gaza si è rifugiata nelle case e il personale della maggior parte delle organizzazioni internazionali è sotto coprifuoco.
Gli ospedali di tutta la Striscia sono stati invasi dalle vittime degli attacchi. Nella conferenza stampa tenuta di fronte all’ospedale Al Shifa, il Dr Mafed El Makha El Makhalalaty, Ministro della Salute, ha spiegato che gli ospedali soffrono delle carenze causate dalla prolungata chiusura della Striscia di Gaza e dal crescente numero di attacchi avvenuti nelle ultime settimane, in cui molti bambini sono stati uccisi. Gli attacchi di oggi hanno lasciato gli ospedali privi di medicine e forniture mediche. Inoltre, ha sollecitato un intervento immediato da parte della comunità internazionale per fermare il massacro.
La stampa araba riporta che gli ospedali nel Sinai sono stati posti in stato di allerta per affrontare l’emergenza e ricevere i feriti di Gaza.
La popolazione terrorizzata di Gaza sta subendo i continui attacchi di droni, bombardamenti, fuoco navale di questa offensiva militare indiscriminata e sproporzionata. Rimane imprigionata all’interno della Striscia di Gaza e costituisce un facile obiettivo nella guerra controllata a distanza.
Ci rivolgiamo alle persone di coscienza in tutto il mondo perché si oppongano a questa aggressione illecita contro i civili palestinesi.
La comunità internazionale deve intervenire con urgenza per fermare questi violenti attacchi.
Per maggiori informazioni, contattare:
Siamo un gruppo di internazionali che vivono nella Striscia di Gaza e lavorano negli ambiti del giornalismo, dei diritti umani, dell’educazione, dell’agricoltura. Cerchiamo di difendere e promuovere i diritti della popolazione civile palestinese di fronte all’occupazione israeliana e alle operazioni militari. Oltre ad essere noi stessi testimoni oculari, raccogliamo informazioni dalle nostre reti personali in tutta la Striscia di Gaza, dai media locali, dal personale medico e dalle ONG internazionali presenti a Gaza.
Verifichiamo ciò che divulghiamo e speriamo che i nostri resoconti possano contribuire a rendere più accurata la copertura mediatica della situazione di Gaza.

lunedì 12 novembre 2012

L'arte della pace


Sabato 10 novembre, uscendo dalla Fortezza da Basso dov'era in corso il Social Forum, mi sono imbattuto in Alberto L'Abate che se ne stava seduto con la moglie su una sponda di pietra davanti alla porta di uscita.  Parlando è venuto fuori il discorso sull'ultimo suo libro...Gli ho passato la mia email ed ora ce l'ho sul computer. Gli rubo, per chi passa di qui, la prima pagina.


Alberto L’Abate

L’Arte della Pace


Introduzione al CD curato dall’IPRI-Rete CCP ad integrazione del testo che riporta gli atti del convegno di Vicenza organizzato da questa organizzazione con il Comune di Vicenza e con la Casa per la Pace.


Introduzione
Nell'accingermi a scrivere l'introduzione a questo CD che integra, per le notizie sull'IPRIRete Corpi Civili di Pace, e sulle associazioni che lo compongono, il bel lavoro fatto da Matteo Soccio nella cura del libro che riporta gli atti del Convegno di Vicenza (3-5 giugno 2011) su “La prevenzione dei conflitti armati e la formazione dei corpi civili di pace”, mi sono caduti gli occhi su uno dei libri della mia biblioteca che attendevano di essere letti, e cioè: “L'arte della guerra” di Sun-Tzu (1997, 2002). La curiosità mi ha spinto a leggerlo e devo dire che la lettura mi ha molto colpito, tanto da suggerismi di dare, a questo nostro lavoro, proprio il titolo opposto, e cioè “L'arte della Pace”. Sun-tsu è stato un importante generale vissuto circa 25 secoli fa in Cina, che oltre a guidare l'esercito del suo paese e vincere moltissime battaglie per conto del suo sovrano, ha anche scritto questo manualetto sulla strategia della guerra che è diventato di ispirazione a grandi personaggi della storia come Napoleone e Mao Tse-Tung. Il lettore dirà: “Ma che c'entra questo con la pace e la prevenzione dei conflitti?”. In realtà c'entra molto perchè molte delle lezioni di questo comandante, che è molto influenzato dalla filosofia taoista, possono essere trasferite anche nel campo della lotta e della ricerca per la pace. Tra queste, per non indicarne che alcune: 1) la sua stigmatizzazione delle alte spese militari che rischiano, se vengono anteposte ad altre voci di spesa del bilancio statuale, di indebolire il paese invece di renderlo più forte; 2) l'importanza di avere una strategia che tenga conto del quadro politico internazionale e nazionale, e che si basi su una buona conoscenza del territorio nel quale il conflitto si sviluppa; 3) l'importanza dello spiazzamento dell'avversario, del coglierlo impreparato alla mossa che noi faremo, che lui non deve assolutamente prevedere; 4) l'importanza di riuscire a vincere l'avversario anche senza combattere, togliendo a lui il desiderio di fare lo stesso: “il vero combattente, in definitiva, vince senza attaccare, e non si lascia trascinare nel conflitto” (Sun-Tzu, 2002, pp. 30-31); 5) infine il disinteresse che, secondo Sun-tsu, i comandanti, ed i suoi soldati, dovrebbero avere verso la gloria, la carriera, ed anche verso il denaro, perché dovrebbero combattere solo per il benessere del proprio popolo.
Ci sono anche altri insegnamenti che meriterebbero essere citati, ma che trascureremo per non allungare troppo questa parte introduttiva. Ma vorrei per lo meno elencarli perché sono rilevanti, sia per una politica della nonviolenza, sia per il comportamento delle persone che facciano parte di corpi civili di pace di cui abbiamo trattato nel convegno citato : a) l'importanza del coraggio e di non aver paura della morte, ma anche l'essere coscienti che non è valido ricercarla (si veda, su questo, l'importanza che Gandhi, in molti dei suoi scritti, dà a questa virtù per essere dei buoni “sathyagrahi”); b) l'aspettare che siano gli avversari a fare la prima mossa ma, sulla base del principio dello judò, tipico delle arti marziali cinesi, attendere l'irruenza dell'avversario per ritorcergliela contro (si veda su questo le molte pagine che Sharp dedica a questo tipo di azione all'interno delle lotte nonviolente -Sharp,1973, vol. III, pp. 657- 698); c) l'importanza di conoscere bene sia se stessi che gli altri, quelli contro cui dobbiamo combattere. Scrive Sun-tzu, a questo proposito: “conoscere l'altro e se stessi - cento battaglie senza rischi; non conoscere l'altro, e conoscere se stessi – a volte vittoria, a volte sconfitta; non conoscere l'altro, né se stessi – ogni battaglia è un rischio certo” (Ibid., p.35). Ma passiamo ora ad analizzare i cinque insegnamenti che abbiamo indicati all'inizio.
1) Il primo (assurdità di alte spese militari nei confronti di quelle civili) purtroppo avrebbe dovuto essere tenuto presente anche dall'attuale governo, cosiddetto tecnico, che ha ridotto tutte le spese (sanitarie, sociali, culturali, ecc.) tranne quelle militari che sono restate nella loro interezza (solo cambiando alcune voci tra spese per il personale e quelle per le armi). Il nostro paese, infatti, pur avendo una spesa militare per abitante doppia rispetto a quella della Spagna, e superiore di un terzo a quella tedesca, unico tra i paesi occidentali che di fronte alla crisi economica che ha colpito il mondo hanno ridotto anche le spese militari, (questo è avvenuto sia per gli USA, che per la Gran Bretagna e la Germania) non l'ha fatto rischiando di portare la nostra società sulla soglie di gravi conflitti sociali e sindacali. E questo al di là degli indicatori - ad esempio il cosiddetto “spread” - che si stanno riducendo nella loro negatività, ma che non rappresentano affatto la reale situazione della popolazione del paese che è impoverita anche a causa delle tasse, e tra la quale la disoccupazione cresce ogni giorno di più anche a causa di un ceto imprenditoriale che, in gran parte – si pensi a Marchionne e la Fiat - invece di pensare al benessere del paese, pensa solamente ai propri guadagni ed ai propri interessi. C'è solo da augurarsi che su questo punto il governo futuro, quello che dovrebbe sostituire, appena si avranno le elezioni politiche, il governo “tecnico”, sia più cosciente dell'attuale di questo problema, e tenga in maggior conto l'avvertimento di questo famoso ed invitto generale.

domenica 11 novembre 2012

Sono ebreo

Firenze, Fortezza da Basso - sabato 10 novembre 2012
Gli ho chiesto il testo del suo intervento, l'aveva in mano e me l'ha ceduto. L'ho ringraziato e lui mi ha ringraziato. Grazie anche a chi lo legge.


Io sono ebreo. Non sono israeliano, non sono sionista.
Perché andare a Gaza?
Per ricordare Gaza all'opinione pubblica mondiale e rompere il blocco navale illegale
di Israele.
Per far sentire a tutti i Palestinesi, di Gaza e della West Bank, che non solo soli.
Difendere i loro diritti significa difendere i poveri e i deboli contro i forti ed arroganti
Per ricordare a tutti che chi difende oggi Israele ed il sionismo difende le sue
politiche violente di pulizia etnica, di apartheid e il suo militarismo.
Per far sentire agli Israeliani che c'è una forte opposizione alle loro politiche.
Per far sentire ad Italiani e a Europei che i governi pro-Israele non parlano per noi.

Cosa è la Flotta per la pace?

Una Flotta europea, per ricordare all'Europa che vogliamo politiche di pace e la
difesa dei diritti umani e politici di tutti e soprattutto dei Palestinesi.
I partecipanti, tutti europei, appartenevano alle sinistre militanti.
Un piccolo gruppo, politicamente anche molto composito, può mobilitare in un
evento migliaia di persone.

Perché ci va un ebreo?
-La mia salvezza di ebreo da persecuzioni non può essere pagata dal dolore, dalla
disperazione, dalla vergogna di essere senza patria e senza terra di chi -Palestinese -
non e responsabile di alcuna persecuzione contro ebrei. Gli ebrei hanno sempre
trovato nel mondo musulmano, arabo e ottomano, rifugio e protezione.
La mia difesa da possibili persecuzioni viene dal1e Costituzioni Italiana ed Europea,
non viene dalle politiche disumane di Israele che provocano solo anti-semitismo.
-Le sofferenze di chi vive a Gaza sono inaccettabili per cristiani, musulmani ed ebrei
-Leggo la Bibbia in modo diverso dai Sionisti e non credo che Dio abbia dato la
Palestina agli Ebrei, non credo che gli Ebrei siano un popolo prescelto da Dio. Non
credo che Dio possa accettare l'espropriazione dei Palestinesi delle loro terre.
-Sono convinto che l'Arabofobia e l'Islamofobia siano campagne ben orchestrate per
giustificare il controllo militare e per impossessarsi delle ricchezze energetiche del
Medio Oriente. Non esiste uno scontro diclviltà, ma uno scontro per le ricchezze.
-Sono cresciuto e vissuto nel mondo dell'Islam e gli arabi, i musulmani sono miei
fratelli e compagni di lotta. La Primavera araba è la speranza per un Mediterraneo
democratico di cui dobbiamo far parte anche noi.
-I comportamenti Israeliani e sionisti ricordano, a me ebreo, i nazi-fascisti, i
colonizzatori e il SudAfrica dell'apartheid.

La Flotta della libertà
L'attenzione molto forte per la sicurezza, inizialmente, mi è sembrata forse un po'
eccessiva, ma presto si e dimostrata assolutamente necessaria, e perfino non
adeguata, perché abbiamo scoperto che sapevano tutto di noi e dei nostri movimenti.
Tra le questioni discusse a bordo:
-che livello di protezione organizzare per la nave senza scadere nella difesa non
pacifica o provocatoria
-navigare vicino alle acque territoriali egiziane dove trovare rifugio al momento
dell'attacco israeliano.
-quale fosse la priorità reale della Flotta: andare a Gaza o andare ad uno scontro
( anche se non violento) con gli Israeliani.
Una migliore circolazione delle informazioni, maggior discussione, condivisione
delle decisioni sarebbero state politiche migliori.
Lo schieramento navale Israeliano aveva le funzioni di un'esercitazione militare, di
una grossa operazione di propaganda interna e estera, di dissuasione per future
operazioni, di creare disperazione e rabbia nei palestinesi, di provocare loro reazioni
che "legittimassero" reazioni armate e diplomatiche israeliane.
Sono stato autorizzato a partire, nonostante la condanna a 3 giorni di prigione, per il
viaggio di Monti in Israele e la mia presenza poteva essere imbarazzante per entrambi
i paesi.

In Italia
All'arrivo a Roma le hostess dell'Alitalia hanno "osato" chiedermi che cosa mi fosse successo. Ho spiegato loro la mia situazione e la loro risposta, più o meno, e stata:
"Siamo totalmente d'accordo con lei, vorremmo- poterla sostenere-nel suo-lavoro".
E' arrivata un'auto della Polizia sotto l'aereo. Il poliziotto mi ha chiesto cosa mi fosse
successo e poi ha commentato: "Dottò, sto co' lei. Ci ha raggione. Bravo".
La funzionaria a capo dell'ufficio di Polizia -quando ha saputo che gli israeliani mi avevano rubato telefono e denaro -mi ha detto che avrebbe fatto una colletta tra i suoi colleghi per pagarmi il viaggio da Fiumicino fino a casa. Viva gli Italiani!

Denuncia
Ho denunciato alla Procura della Repubblica Shimon Peres, presidente, Benjamin
Netanyahu, primo ministro, Ehud Barak, ministro della difesa, Avigdor Lieberman, il ministro degli esteri, Benny Gantz, capo di stato maggiore delle forze armate, Ram Rothberg, comandante della marina per sequestro di persona, violenza privata, rapina, impossessamento di nave. L'attacco all'Estelle, il suo sequestro e la detenzione dei passeggeri è qualificato, nella mia denuncia, violazione del diritto internazionale della navigazione in alto mare, crimine di guerra e violazione del diritto umanitario.

Conclusione e valutazione della missione.
Contrariamente alle opinioni più o meno autorevoli e più volte espresse che tentare di
rompere l'assedio di Gaza era inutile, che era una spesa sproporzionata ai risultati,
che il denaro raccolto sarebbe stato meglio speso dai palestinesi, ritengo che lo sforzo
sia stato coronato da successo.
Abbiamo denunciato "l'impunità di cui usa il potere per cancellare i diritti".
Gli Israeliani, ancora una volta, hanno mostrato al mondo che, in base al diritto
internazionale, sono dei pirati, che vogliono usare la loro forza militare senza rispetto
di alcuna regola e che hanno solo argomenti militari.
Abbiamo detto ai Palestinesi e alla gente di Gaza che non erano soli, che pensavamo
a loro, che lottavamo per i loro diritti, contro un assedio illegale e disumano.
Il denaro è stato raccolto per una missione che ha colpito l'immaginazione della
gente. Sarebbe difficile, secondo me, raccogliere lo stesso ammontare solo chiedendolo  "per i palestinesi".
La spesa "vale la candela" se mobilita e la mobilitazione è indubbia: basta vedere quante migliaia di persone hanno risposto visitando la nave in Finlandia, Svezia, Francia, Spagna e Italia.
Diversamente dalla volta precedente, nessun paese -Finlandia, Svezia, Francia, Spagna e Italia -ha bloccato la nave Estelle.
La spesa "vale la candela" se c'e un ritorno propagandistico-pubblicitario, ovvero se
la gente parla di Palestina e di Gaza. Durante tutto il suo percorso, la risonanza nei
social networks del viaggio della Estelle è stata enorme. Analizzando solo Twitter e
solo due periodi, ci risulta che
- nella notte di sabato 20 oyyobre, dopo l'arrembaggio israeliano: in sole tre ore, tra le 21 e mezzanotte, più di 540.000 persone sono state raggiunte da tweets con l'hashtag # Estelle.
- nella notte del 20, in certi momenti, i tweet e re-tweet sono stati tre al secondo,
- nella notte tra domenica 21 e lunedì 22 sono state raggiunte oltre 840.000 persone.
 A questi dati di Twitter, vanno aggiunti tutti gli altri social networks, i blogs, la
stampa stampata e on line, la televisione, la radio e gli altri media, la mobilitazione
dei sindacati.
5 Parlamentari da Norvegia, Svezia, Grecia, Spagna, più un ex Parlamentare del
Canada.
8 nazionalità: svedese, canadese, norvegese, finlandese, spagnola, italiana, greca, israel
5 ebrei, di cui 2 europei e 3 israeliani; 4 donne, spagnola, basca, svedese,
su 30 partecipanti, 12 erano anziani-vecchi
L'Estelle ha toccato porti in Finlandia, Svezia, Francia, Spagna, Italia. Ha avuto a
bordo un centinaio di "marinai" e, in ogni porto ha mobilitato migliaia di persone.

Marco Ramazzotti Stockel
Lo puoi vedere qui

giovedì 8 novembre 2012

Inverno israeliano e primavera araba



Deliberazione del  Consiglio Provinciale di Firenze

N. 122 del 15/10/2012 
Sessione:  Aggiuntiva   Convocazione: 1ª   Seduta n. 31
Classifica.:    Anno  2012
Oggetto: MOZIONE DELLA QUINTA COMMISSIONE  CONSILIARE PER IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO DELLA PALESTINA
L' anno duemiladodici e questo dì 15 del mese Ottobre, si è riunito il Consiglio Provinciale sotto la Presidenza del Sig. ERMINI DAVID assistito dal Sig.  CINI OTELLO.
Sono presenti i Sigg.:
BARTALONI SANDRO - BIAGIOTTI SARA - BRUNETTI LEONARDO - CALO’ ANDREA - CAPECCHI FEDERIGO - CAROVANI GIUSEPPE - CAVACIOCCHI CARLA - CEI MAURIZIO - CIAMPOLINI FILIPPO - CLEMENTINI SABATINO - COMUCCI LEONARDO - CONTI CATERINA - CRESCI ALESSANDRO - ERMINI DAVID - FIORENTINI ALESSANDRA - FRANCHI ERICA - FUSI STEFANO - GIUNTI PIERO - LAZZERI LORETTA - LENSI MASSIMO - MASSAI PIERGIUSEPPE - MELANI SILVIA - MONTAGNI ENZO - PESTELLI FRANCO -  
Sono Assenti i Sigg. :
AIAZZI MANOLA - AZZARELLO ADAMO - BALDINI SAMUELE  - BARDUCCI  ANDREA - BARILLARI SALVATORE - BOMBARDIERI REMO - CANTINI ANDREA - CORDONE MARCO   - LAZZERINI RICCARDO - PROSPERI STEFANO - SENSI GUIDO - TONDI FEDERICO - VERDI LORENZO - 
Il Consiglio
Considerato che in tutta la sponda sud del Mediterraneo sono in corso grandi cambiamenti, a seguito della cosiddetta ”primavera araba”, che hanno portato alla caduta di regimi autoritari  e alla nascita di nuovi assetti politici  peraltro ancora fragili, tra istanze di libertà e democrazia e nuove intolleranze e integralismi, come evidenziato anche dagli ultimi assalti alle ambasciate occidentali;
Considerato che rimane drammatica la situazione in Siria, con grandi sofferenze della popolazione civile e atrocità che si ripetono ogni giorno tra guerra civile e terribili repressioni, così come sono attivi nell’area nuclei di terroristi che si inseriscono in questo contesto basta ricordare il tragico assalto all’ambasciata USA di Bengasi;
Visto questo contesto internazionale, ritenuto necessario che dal nostro paese si rinnovi un segnale di pace per i popoli del Medioriente e che, finalmente, la comunità internazionale si faccia carico di risolvere la questione palestinese che rimane questione centrale delle politiche del Mediterraneo;
Visto l’appello di associazioni, partiti e sindacati per  il riconoscimento dello stato di Palestina e per la realizzazione concreta del principio di due stati per due popoli; sottolineata la particolare sensibilità ed i sentimenti di vicinanza e di solidarietà verso il popolo palestinese presenti storicamente nella società civile sul territorio provinciale, rinnovatisi anche a seguito della partecipazione di varie associazioni - come recentemente ha fatto ASSOPACE di Firenze - a viaggi che permettono di conoscere direttamente la drammatica realtà in cui sono costretti a vivere le popolazioni palestinesi;
Considerato che ancora oggi la Palestina è una nazione senza stato e i palestinesi sono un popolo senza diritti e che l'Autorità Nazionale Palestinese ha il controllo civile delle sole città, isole che rappresentano solo il 17% del territorio palestinese. La gran parte dei territori palestinesi sono oramai da molti decenni occupati militarmente ed illegalmente dall’esercito israeliano che ne determina le regole in base a leggi speciali ed ordinanze militari .
Considerato che la frammentazione del territorio e la severa limitazione al movimento e alla libertà, la violazione costante dei diritti delle persone non permettono alla popolazione civile di vivere con dignità e che l'instabilità e le divisioni politiche interne aggravano ulteriormente la situazione dei palestinesi.
Considerato che oggi e ancora di più per il futuro, la stessa sicurezza degli israeliani, per la quale la comunità internazionale è da sempre impegnata, ha bisogno di avere come fondamenta il riconoscimento dei diritti di tutti a vivere con dignità e giustizia in quelle terre.

il Consiglio Provinciale di Firenze
Aderisce alla marcia per la pace organizzata dalla Tavola della Pace a Gerusalemme per la fine del mese di ottobre garantendo una rappresentanza della Provincia di Firenze;
Invita il Presidente della Provincia a organizzare come negli scorsi anni per il 29 novembre, giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese, una conferenza di rilievo nazionale ed una manifestazione a cui invitare le istituzioni locali, le associazioni ed i cittadini di tutta la provincia di Firenze;
 Invita il Governo Italiano
1.Ad operare, nelle sedi opportune,  per il riconoscimento dello Stato di Palestina, per la fine dell’occupazione militare nell’ambito della politica due popoli, due stati e di farsi portavoce alle Nazioni Unite delle importanti conclusioni adottate dal Consiglio d'Europa nel maggio 2012, e dall'Unione Europea nel luglio 2012 impegnandosi  per il rispetto degli accordi internazionali ;
2.Ad assumere una chiara posizione di condanna verso la politica di ampliamento sui territori palestinesi occupati delle colonie israeliane, illegali per il diritto internazionale, e verso la distruzione sistematica delle abitazioni e infrastrutture palestinesi;
3.A richiedere al Governo israeliano:
•l’interruzione degli arresti indiscriminati e la garanzia dei diritti dei prigionieri, eliminando la pratica della detenzione preventiva o amministrativa;
•la riapertura delle istituzioni palestinesi nell’area di Gerusalemme Est;
•la fine del blocco di Gaza;
•di impedire l’estensione degli insediamenti dei coloni e di interrompere la repressione delle pacifiche attività dei palestinesi.
Impegna il Presidente del Consiglio Provinciale
a trasmettere il presente atto oltre al governo, al Parlamento e agli altri enti locali del territorio, a partire dalla Regione Toscana.
Il Presidente della 5° Commissione Consiliare, Giuseppe Carovani, illustra la presente mozione.
Nel corso del dibattito il Consigliere Ciampolini presenta un maxiemendamento alla mozione, non accettato dal proponente. Il Consigliere richiede pertanto una votazione per il seguente punto: “Il Consiglio Provinciale aderisce alla marcia per la pace organizzata dalla Tavola della Pace a Gurusalemme per la fine del mese di ottobre garantendo una rappresentanza della Provincia di Firenze”.
A seguito degli interventi dei Consiglieri Ciampolini, Calò, Franchi e le dichiarazioni di voto, il Presidente mette in votazione, con il sistema della votazione elettronica, il su riportato punto ottenendosi il risultato riportato in atti, accertato dagli scrutatori Cavaciocchi e Giunti e proclamato dal Presidente.
Si riporta di seguito l’esito della votazione elettronica:
Presenti: 23
Non partecipanti al voto: Nessuno
Astenuti: Nessuno
Votanti: 23
Maggioranza richiesta: 12
Favorevoli: 23
Contrari: Nessuno
Il Punto è APPROVATO.