lunedì 27 gennaio 2014

Never again?

27 gennaio - Giornata della memoria

Never again?  Mai più? 
In Palestina è in atto un olocausto al rallentatore, un assassinio col silenziatore.

Sfruttando la sofferenza degli ebrei:
http://www.vho.org/aaargh/fran/livres3/NFOlocausto.pdf


L'industria dell'olocausto
Rizzoli Proprietà letteraria riservata C 2000 Norman G. Finkelstein 0 2002 RCS Libri Sp-4., Milano ISBN 88-17-86827-2
Titolo originale dell'opera: The Holocaust Industry Prima edizione. settembre 2002 Traduzione di Daria Restani Traduzione dal tedesco e dall'inglese delle Appendici di Roberta Zuppet Realizzazione editoriale. Abracadabra s.n.c., Milano


Il mio interesse nei confronti dell'Olocausto nazista prese le mosse da vicende personali. Mia madre e mio padre erano dei sopravvissuti al ghetto di Varsavia e ai campi di concentramento. Tranne loro, tutti gli altri membri dei due rami della mia famiglia furono sterminati dai nazisti. Il mio primo ricordo, per così dire, dell'Olocausto nazista è l'immagine di mia madre incollata davanti al televisore a seguire il processo ad Adolf Eichmann (1961) quando io rientravo a casa da scuola. Anche se erano stati liberati dai campi solamente sedici anni prima del processo, nella mia mente un abisso incolmabile separò sempre i genitori che conoscevo da quella cosa. A una parete del soggiorno erano appese fotografie di parenti di mia madre. (Nessuna foto della famiglia di mio padre sopravvisse alla guerra.) In pratica non riuscii mai a mettere in relazione me stesso con quelle facce, men che mai a immaginare quello che era successo. Erano le sorelle, il fratello e i genitori di mia madre, non le mie zie, mio zio e i miei nonni. Ricordo di avere letto da bambino The Wall [Il muro di Varsavial, di John Hersey, e Mila 18, di Leon Uris, due romanzi ambientati nel ghetto di Varsavia. (Mi torna alla mente mia madre che si lamentava perché, immersa nella lettura di The Wall aveva sbagliato fermata andando al lavoro.) Per quanto mi sforzassi, non riuscii [13] mai, nemmeno per un istante, a fare quel salto d'immaginazione che saldava i miei genitori, con tutta la loro normalità, a quel passato. Francamente, non ci riesco neanche ora. p.6


Mio padre e mia madre si chiesero spesso perché m'indignassi di fronte alla falsificazione e allo sfruttamento del genocidio perpetrato dai nazisti. La risposta più ovvia è che è stato usato per giustificare la politica criminale dello Stato d'Israele e il sostegno americano a tale politica. Ma c'è anche un motivo personale. Ho infatti a cuore che si conservi la memoria della persecuzione della mia famiglia. L'attuale campagna dell'industria dell'Olocausto per estorcere denaro all'Europa in nome delle «vittime bisognose dell'Olocausto» ha ridotto la statura morale del loro martirio a quella di un casinò di Montecarlo.


Troppe risorse pubbliche e private sono state investite nella commemorazione del genocidio e gran parte di questa produzione è indegna, un tributo [16] non alla sofferenza degli ebrei, ma all'accrescimento del loro prestigio. È da tempo che dobbiamo aprire il nostro cuore alle altre sofferenze dell'umanità: questa è la lezione più importante impartitami da mia madre. Non l'ho mai sentita dire: «Non fare paragoni». Lei li fece sempre. Certo si devono fare distinzioni storiche, ma porre distinzioni morali tra la «nostra» sofferenza e la «loro» è a sua volta un travisamento morale. «Non potete mettere a confronto due sventurati» osservò Platone «e dire quale dei due sia più felice.» Di fronte alle sofferenze degli afroamericani, dei vietnamiti e dei palestinesi, il credo di mia madre fu sempre: siamo tutti vittime dell'Olocausto.  p.7

Hannah Arendt: La banalità del male. ("solo il bene ha profondità e può essere radicale")
http://www.youtube.com/watch?v=u3VT6A_9_A0


domenica 19 gennaio 2014

La coscienza di Zeno

La Pergola, Firenze domenica 19 gennaio 2014


http://www.youtube.com/watch?v=PKJH9npKwE4



La vita attuale è inquinata alle radici. L'uomo s'è messo al posto degli alberi e delle bestie ed
ha inquinata l'aria, ha impedito il libero spazio. Può avvenire di peggio. Il triste e attivo animale potrebbe scoprire e mettere al proprio servizio delle altre forze. V'è una minaccia di quadrato sarà occupato da un uomo. Chi ci guarirà dalla mancanza di aria e di spazio? Solamente al pensarci soffoco!
 Ma non è questo, non è questo soltanto.  Qualunque sforzo di darci la salute è vano. Questa non può appartenere che alla bestia che conosce un solo progresso, quello del proprio organismo. Allorché la rondinella comprese che per essa non c'era altra possibile vita fuori dell'emigrazione, essa ingrossò il muscolo che muove le sue ali e che divenne la parte più considerevole del suo organismo. La talpa s'interrò
e tutto il suo corpo si conformò al suo bisogno. Il cavallo s'ingrandì e trasformò il suo piede.
Di alcuni animali non sappiamo il progresso, ma ci sarà stato e non avrà mai leso la loro salute.
 Ma l'occhialuto uomo, invece, inventa gli ordigni  fuori del suo corpo e se c'è stata salute e nobiltà in chi li inventò, quasi sempre manca in chi li usa. Gli ordigni si comperano, si vendono e si rubano e l'uomo diventa sempre più furbo e più debole. Anzi si capisce che la sua furbizia cresce in proporzione della sua debolezza. I primi suoi ordigni parevano prolungazioni del suo braccio e non potevano essere efficaci che per la forza dello stesso, ma, oramai, l'ordigno non ha più alcuna relazione con l'arto. Ed è l'ordigno che crea la malattia
con l'abbandono della legge che fu su tutta la terra la creatrice. La legge del più forte sparì e perdemmo la selezione salutare. Altro che psico-analisi ci vorrebbe: sotto la legge del possessore del maggior numero di ordigni prospereranno malattie e ammalati.  Forse traverso una catastrofe inaudita prodotta dagli ordigni ritorneremo alla salute. Quando i gas velenosi non basteranno più, un uomo fatto come tutti gli altri, nel segreto di una stanza di questo mondo, inventerà un esplosivo incomparabile, in confronto al quale gli esplosivi attualmente esistenti saranno considerati quali innocui giocattoli. Ed un altro uomo  fatto anche lui come tutti gli altri, ma degli altri un po' più ammalato, ruberà tale esplosivo e s'arrampicherà al centro della terra per porlo nel punto ove il suo effetto potrà essere il massimo. Ci sarà un'esplosione enorme che nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie.
[Italo Svevo, La coscienza di Zeno, 1923]

sabato 18 gennaio 2014

Renzi-Berlusconi-Grillo e la battaglia di Campaldino

Castello di Poppi: plastico della battaglia di Campaldino

Domanda: Fa bene Renzi a vedere Berlusconi?

Risposta: Renzi è come la religione secondo Marx: il prodotto della alienazione umana dovuta alla miseria e allo stesso tempo il tentativo di rivolta contro  questa miseria. Renzi è il prodotto della miseria del PD così ridotta dai boiardi di partito e nello stesso tempo rappresenta il tentativo di rivolta contro gli stessi. 
I boiardi non hanno le carte in regola per dare indicazioni a Renzi. 
Come prodotto della alienazione del partito Renzi non può non incontrare Berlusconi, come tentativo di rivolta contro tale alienazione va sostenuto fino a prova contraria. 
NB. La posizione di Grillo può essere  quella di Corso Donati fiorentino  o di Guido Novello aretino  nella battaglia di Campaldino:  Il primo si decise a intervenire, "contravvenendo al piano predisposto in precedenza sulla carta", il secondo si tirò indietro e lasciò gli aretini in balia della balestre fiorentine.
Grillo è alla scelta tra Corso e Guido.

venerdì 10 gennaio 2014

Libertà di Marwan Barghouti e tutti i prigionieri palestinesi


Appello per ladesione al gruppo toscano di coordinamento della Campagna Libertà di Marwan Barghouti e tutti i prigionieri palestinesi”
Siamo alcune associazione attive per la Palestina sul territorio fiorentino e stiamo  lavorando alla creazione di un coordinamento a livello locale alla Campagna Libertà di Marwan Barghouti e tutti i prigionieri palestinesi lanciata da un Comitato internazionale il 27 ottobre 2013 nella di Mandela a Robben Island (Sudafrica). Al Comitato internazionale hanno fatto parte Fadwa Barghouti, Ahmed Qatrhada, Majed Bamiah, Neesham Bolton, Luisa Morgantini, Qaddura Fares, Francis Sahar, Ahmed El Azzam, ex-prigionieri sudafricani, rappresentanti palestinesi ed attivisti sudafricani.
Marwan Barghouthi è stato il primo membro del Consiglio Legislativo palestinese ad essere arrestato da Israele. Ha passato oltre dieci anni in prigione rifiutandosi di essere messo in libertà  condizionale  fino a che tutti i prigionieri palestinesi non siano liberati. Egli è generalmente conosciuto come il  Mandela del popolo palestinese.
Ad oggi oltre 5000 palestinesi sono detenuti nelle carceri israeliane a causa della loro opposizione alloccupazione illegale. Israele viola costantemente i lori diritti non solo tenendoli in carcere ma per le condizioni nelle quali sono costretti a vivere. I prigionieri protestano con scioperi della fame, molti loro hanno rischiato la vita. Le guardie carcerarie fanno irruzioni nelle loro celle usando la violenza. Le visite familiari sono a discrezione dei carcerieri e da anni i prigionieri di Gaza non hanno visite dei familiari. A partire dal 1967 data delloccupazione militare della Cisgiordania e Gaza, si calcola che i prigionieri siano stati più di 800.000.
Nel suo intervento durante levento di Robben Island, Kathrada* ha dichiarato: Robben Island è il luogo dove tutti noi reiteriamo il nostro appoggio alla causa palestinese  e, dove, ancora una volta, invochiamo  il nostro chiaro e urgente appello per il rilascio di Marwan Barghouthi e di tutti e prigionieri politici palestinesi. Questo luogo una volta tenne prigionieri alcuni dei futuri leaders di un democratico e libero Sud Africa. Ora da questo luogo risuona lappello per la liberazione di leaders politici incarcerati, fautori dellunificazione del popolo palestinese. Kathrada ha anche invocato la pressione mondiale contro Israele.  “Proprio come il Sud Africa con la sua politica dellapartheid fu isolata, noi vogliamo che  Israele sia  isolato dal mondo civile,”  ha detto.
*Ahmed Kathrada - Fondatore  del Comitato Internazionale ad alto livello, figura storica del movimento anti- apartheid, ex prigioniero per 26 anni, nonché  già consulente per gli affari parlamentari del presidente Mandela, già presidente del consiglio del Museo di Robben Island.
Larcivescovo Desmond Tutu, che fa parte del Comitato Internazionale, ha inviato un messaggio di solidarietà. Unisco la mia voce a quelle del sig. Kathrada e della signora  Barghouti e a tutte le voci in giro per il mondo che invocano Israele perché faccia un passo indietro dal precipizio della divisione e del pregiudizio e liberi i prigionieri politici. La loro liberazione libererà anche voi israeliani.
Se siete interessat* a fare parte del coordinamento toscano della Campagna Libertà di Marwan Barghouti e tutti i prigionieri palestinesi potete scrivere a questa e-mail: freemarwan.firenze@gmail.com

e sarete informati sugli incontri e le iniziative relative alla campagna.
Ti aspettiamo!
AssopacePalestina - Gruppo di Firenze, Associazione Italo-Palestinese, COSPE, Gruppo BDS Firenze