lunedì 28 aprile 2014

Oggi Giovanni Paolo II è santo e non riesco a conciliare la mia idea di santità con la sua figura.

 Sulla riflessione di don Farinella e diffusa ieri, si riporta qui sotto il commento del ns. socio onorario Alessandro Battisti.
Altri commenti saranno ben accetti e pubblicati.
LiberaUscita

Parlo da laico ma con molto rispetto per la religione e immerso da sempre in quel conflitto tra fede e ragione che pone tante domande e riceve poche risposte.
Oggi Giovanni  Paolo II è santo e non riesco a conciliare la mia idea di santità con la sua figura. Grande comunicatore, grande evangelizzatore, uomo che ha emanato sempre una grande umanità di uomo fattosi Pastore di anime. Ma non riesco per questo a dimenticare alcuni fatti del suo apostolato  che mal si conciliano con l’idea di santità che un laico può avere.
Giovanni  Paolo II è stato il Papa che si è sempre opposto alla concessione dell’eucarestia ai divorziati creando conflitti umani e sofferenze a tanti credenti divorziati e allontanando dalla chiesa i tanti nutriti di dubbi.
Ha sì condannato la pena di morte affermando però, al contrario del vero, che era cosa ormai ridotta a pochi casi.
Ha condotto una battaglia politica perché nella fallita emanazione della costituzione europea fosse evidente la natura cristiano-cattolica del continente europeo.
Ha ricevuto, con tutti gli onori riconosciuti a un capo di Stato, un feroce assassino come Pinochet, mai una parola sulla tragedia dei desaparecidos ma anzi ha nominato cardinale quel Pio laghi così compromesso con la dittatura.
Si è servito di Marcinkus e di Calvi attraverso lo IOR per fare politica nei paesi dell’Est.
Mai una parola sulla tragedia dei preti pedofili.
Ha fermamente combattuto la contraccezione provocando danni epocali in Africa (AIDS) e in America Latina. Ha usato la parola “ideologia del male“ a proposito di ogni ipotesi contraccettiva.
Si è battuto contro la teologia della liberazione ritenendola una propagazione di teorie marxiste e mai una parola contro il feroce assassinio di Padre Romero.
Sulla sessualità in generale ha sempre avuto posizioni più che conservatrici  arrivando a scrivere ai vescovi, in una lettera del 1 ottobre 1986, che l’omosessualità era vicina alla malattia e comunque origine di un malessere morale e materiale. 
I c.d preti di frontiera in Africa e in America latina hanno dovuto avere spesso comportamenti molto diversi contravvenendo alle tesi del Papa per essere vicini alle popolazioni locali.
Mai una parola di dialogo sul problema di fine vita che tanto dolore e tante sofferenze provoca.
Non mi permetto di giudicare il processo di canonizzazione che riguarda la Chiesa cattolica e che ha procedure, formalità e contenuti che non conosco ma cerco di interpretare lo spirito di tanti che ammirano la figura di Cristo, che assimilano la santità alla figura di San Francesco e che poco riconoscono questa santità nella figura di Giovanni  Paolo II.
Oggi è una giornata di manifestazione mediatica inimmaginabile che sembra avere le caratteristiche di una operazione di marketing ma che, credo, lasci dubbiose  tante persone in buona fede e che vedono il vangelo molto lontano da tutto ciò.
Alessandro Battisti
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